(Fwd) [noomc-it] IL RAGGIRO DEL DEBITO (seconda parte)



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To:             	noomc-it at yahoogroups.com
From:           	"fr_abbe" <frabbel at tin.it>
Date sent:      	Tue, 19 Feb 2002 14:33:02 -0000
Subject:        	[noomc-it] IL RAGGIRO DEL DEBITO 
(seconda parte)

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IL RAGGIRO DEL DEBITO (seconda parte)

Nella prima parte abbiamo visto che il denaro è creato dalle banche e
messo in circolazione sotto forma di prestiti. I banchieri fin dalle
origini di questo sistema bancario, hanno capito perfettamente il
potere e l'influenza che poteva esercitare chi avesse acquistato il
privilegio di emettere e regolare la circolazione del denaro di una
nazione. Una volta instaurato un simile potere, a governare la
nazione, non è più il governo, come si pensa, ma appunto chi controlla
il sistema bancario, verso il quale il governo è ridotto allo stesso
ragno degli ammiratori delegati nei confronti del padronato: sono i
proprietari dell'azienda che nominano e rimuovono gli amministratori,
e gli amministratori si limitano ad esercitare la gestione come
preferisce il padronato.

Per fare in modo che sia chi controlla il sistema bancario a 
governare una nazione, è necessario creare una serie di condizioni e
che siano tenute nascoste all'opinione pubblica:

1) Alle banche è concesso la possibilità di prestare denaro in misura
superiore al denaro depositato dai risparmiatori, di conseguenza
esercitano il privilegio di creare il denaro;

2) Tutte le banche, anziché essere in concorrenza le une alle altre,
devono essere associate tutte assieme e organizzate gerarchicamente
facendo capo alla banca centrale, che può essere privata o pubblica, e
controllata da poche persone. Se una banca è di proprietà pubblica, si
può pensare che non faccia parte della gerarchia, in realtà bisogna
tenere conto che, dappertutto nel mondo è stato fatto in modo i
rapporti fra banche di proprietà statale e Stato siano regolati da una
serie di leggi che in pratica permettono alla banca pubblica di avere
uno status identico a quello di una banca privata.

In Italia si può ben vedere nei rapporti tra Banca d'Italia e Stato:
la banca ha fornito allo Stato 2 capi del governo e l'attuale
Presidente della Repubblica. Il governatore della banca sembra un
membro del governo e tutti gli effetti, con la differenza che se
Berlusconi verrebbe a trovarsi in disaccordo con Fazio, non lo può
certo fare licenziare come ha fatto con Ruggiero, le nomine dei
dirigenti e governatori spettano alla direzione della banca, non al
Governo, che in qualità di rappresentante dello Stato, dovrebbe
esercitare i diritti di proprietà sulla Banca d'Italia.

Attualmente con la moneta unica europea, tutti i paesi che hanno
adottato l'Euro hanno al tempo stesso delegato alla Banca Centrale
Europea, BCE, l'esercizio della politica monetaria. I mass media,
riguardo a questa situazione non spiegano e commentano nulla al
pubblico, eppure è una questione importantissima: uno Stato può
davvero rinunciare ad esercitare la sovranità monetaria? Ammesso che
questo sia lecito, costituisce una soluzione ideale affidare questo
potere ad un ente controllato da poche persone, che agiscono per
proprio conto, come una qualsiasi associazione che esercitasse i
propri interessi privati? Faccio un esempio per analogia: il
Parlamento italiano è quello che ha i parlamentari in maggiore numero
e ricevono le retribuzioni più elevate, ma i parlamentari hanno la
fama di lavorare poco e male. A questo punto, sarebbe forse, una
soluzione adeguata, fare svolgere il lavoro dei parlamentari ad uno
studio legale privato o pubblico che sia, il quale svolgerebbe le
prerogative del Parlamento, secondo, come i dipendenti dello studio
legale, decidessero? Naturalmente No! eppure è quanto stato fatto, con
la sovranità monetaria, con l'istituzione, fin dalle origini, alcuni
secoli fa del sistema bancario come lo conosciamo adesso. Una volta
istaurato un simile sistema, com'è stato dimostrato nella prima parte,
le poche persone che controllano il sistema, vengono a trovarsi in
condizione di esercitare un potere immenso, superiore a quello dei
governi dei singoli Stati. Nel caso che il lavoro dei parlamentari
sarebbe affidato ai dipendenti di uno studio legale pubblico o privato
che sia, il capo dello studio verrà a trovarsi in condizione di
governare il paese come faceva durante il ventennio fascista,
Mussolini. La situazione che si verrebbe a creare, tutti possono
capirla. Al contrario il potere che può esercitare chi controlla il
sistema bancario, con il privilegio di emettere, prestare e regolare
la circolazione del denaro, sembra che non lo capisca nessuno! Molto
istruttivo è l'esperienza tragicomica che mi è capitata su noocse-bo:
un iscritto ha scambiato gli articoli inoltrati per antisemitismo, e
il gestore mi ha censurato, perché considera un dibattito impostato
sull'argomento: che cos'è il denaro? Assolutamente irrilevante...
neppure qualche altro iscritto mi ha dato l'impressione di avere
afferrato il problema: pare credano che i molteplici problemi in cui
si dibatte l'umanità, siano causati dai borghesi che hanno
un'irriducibile propensione a produrre e ammassare beni e denaro,
quindi per risolvere i problemi, basterebbe fare la Rivoluzione come
si fece in Russia nel 1917: bisogna espropriare i borghesi dei beni e
del denaro che hanno ammassato, e così... (lo sappiamo già dalla
Storia come è andata a finire). Ancora peggio, sono quelli che partono
dal libro di Toni Negri, credono che la migliore soluzione possibile
sia, abolire gli Stati nazionali e affidare tutto il potere agli enti
pubblici, ma gestiti come se fossero privati, BM, FMI, WTO, con sedi
negli USA e dotati di poteri sopranazionali, i quali chissà perché
sono ritenuti una sorta di padreterni in grado di risolvere i
molteplici problemi in cui si dibattono tutti i paesi e i popoli del
mondo. Come ho già cercato di dimostrare, non è lecito affidare
immensi poteri a siffatti enti, né sarebbe una soluzione adeguata, in
quando le poche persone che dirigono questi enti, sono stati messi in
tali posizione di potere, non grazie ad un processo democratico, ma
grazie agli intrighi dell'Elite Globale. Una volta al potere, tali
persone, non esercitano l'immenso potere di cui dispongono con lo
scopo di assicurare a tutti i paesi e i popoli dell mondo il benessere
e la libertà, ma sono altresì occupati a favorire e assicurare in
tutti i modi possibili gli interessi dell'Elite, ovviamente, senza
darlo a vedere, ma propagandando demagogicamente che appunto
starebbero occupati a provvedere al benessere dei popoli e che i loro
critici, non capiscono niente.

3) I banchieri non possono acquisire, mantenere ed esercitare tutto
questo potere da soli, hanno bisogno dell'aiuto delle società segrete,
che diventano molto potenti grazie alle risorse finanziare illimitate
di cui i banchieri le mettono a disposizione. Le società segrete,
reclutano dai propri membri le persone "fidate" e "utili" alla loro
causa e li addestrano e favoriscono in tutte le carriere che
intraprendono, affinché una volta raggiunte le cariche sia pubbliche
che private, favoriscono gli interessi e gli scopi del binomio
banchieri - membri altolocati delle società segrete;

4) Il binomio banchieri - membri altolocati delle società segrete
costituisce l'Elite Globale, che effettivamente governa il mondo e
attualmente spinge per il processo della cosiddetta globalizzazione;

5) Una volta che l'Elite Globale è riuscita ad occupare tutte le
cariche sia pubbliche che private importanti all'esercizio del potere,
diventa un compito facile perpetuare questa situazione: tutto quello
che bisogna fare, è fare in modo che quando un membro dell'Elite, 
deve
lasciare la carica, per scadenza del mandato o per anzianità, basta
fare in modo che la carica sia occupata da un altro membro dell'Elite.
La difficoltà consiste del tenere nascosto il processo all'opinione
pubblica, e darle anzi l'illusione che la carica sia stata assegnata
attraverso il processo democratico o libere elezioni.

Descritta questa situazione, si può sostenere che dal momento il 
mondo
viene effettivamente governato da un'Elite Globale, è essa la
principale responsabile dei problemi e disastri che affliggono
l'umanità, che sono problemi d'ordine economico e politico.

Il problema del debito è quello più evidente, ed è già stato trattato
nella prima parte, ma si può ancora continuare a spiegarlo.

Il denaro rappresenta la ricchezza creata da tutti i lavoratori, di
conseguenza per una qualsiasi società che utilizzi il denaro come
mezzo di scambio, in sostituzione del baratto è necessario che esista
un ente che provveda ad emettere e mettere in circolazione il denaro.
Un simile ente non può essere di proprietà privata o pubblica, che
funzioni con il medesimo status di un ente privato, dato i problemi
che si può ben immaginare che sorgerebbero, se tale compito sarebbe
affidato ad un siffatto ente, ed appunto sono rappresentati
dall'attuale sistema bancario mondiale. Il compito di emettere il
denaro e metterlo in circolazione, può essere effettuato solo
dall'ente che rappresenta la collettività, come il governo o il
parlamento di una nazione. Una volta stabilito questo principio,
bisogna vietare alle banche di prestare denaro in misura superiore a
quello depositato dai risparmiatori. In questo modo sarebbe lo Stato,
l'unico ente in grado di creare il denaro e metterlo in circolazione.
Le conseguenze di questa situazione sarebbero che sparirebbe il
problema rappresentato dai debiti dello Stato interni ed esteri: tutti
questi debiti nascono dal fatto che lo Stato non avendo la facoltà di
creare il denaro, quando ne ha bisogno, lo prende in prestito dalle
banche, le quali sì che hanno la facoltà di crearlo. A questo punto
sorge un problema: una volta dato allo Stato la facoltà di creare il
denaro, quale sarebbe l'ammontare di denaro che uno Stato può creare 
e
mettere il circolazione? Dal momento che il denaro rappresenta tutta
la ricchezza creata dai lavoratori, deve esistere un rapporto fra
ricchezza creata e denaro in circolazione di 1:1, dunque in uno paese
che crea ricchezza sotto forma di un PNL di 500 miliardi di euro, deve
avere un ammontare di denaro circolante di 500 miliardi di euro,
altrimenti non ci sarebbe in circolazione una quantità di denaro
sufficiente per consentire alla popolazione di acquistare i tutti i
beni prodotti e di cui ne ha bisogno. Risolto il problema
dell'ammontare del denaro circolante, abbiamo sempre un bel po' di
problemi: nella prima parte, abbiamo visto, che il sistema bancario,
esercitando il privilegio di creare, prestare e regolare la
circolazione del denaro, è in grado di decidere l'alternanza di
periodi di boom e depressioni dell'economia di tutti i paesi del
mondo, e cosa ancora più importante, è in grado di decidere il tipo di
sviluppo che subisce l'economia, sempre di tutti i paesi del mondo. Di
conseguenza un paese che esercitasse la sovranità monetaria, si
troverebbe, a dovere e potere decidere in merito di queste due
questioni: dovrebbe mettersi a produrre e consumare sempre di più,
sviluppare un'agricoltura industriale con poche grandi aziende con le
tecniche OGM, oppure quella bastata su piccole aziende che utilizzino
le tecniche della bioagricoltura?

Su queste questioni, ci viene fatto credere che a decidere in merito,
sarebbero "il mercato", cioè NESSUNO, mentre come ho dimostrato 
nella
prima parte, a decidere in merito è sempre l'ELITE GLOBALE, persone
come tutti, che però sono talmente ambizione e assetate di potere che
si vogliono arrogano a tutti i costi il potere di decidere come la
totalità dell'umanità deve vivere. A quanto pare, per realizzare
questi intendi, l'ultima azione più energica che hanno realizzato,
sono stati gli attentati dell'11 settembre e la guerra in Afghanistan.

Allora uno Stato che eserciti la sovranità monetaria, si viene a
trovare nelle seguenti condizioni: 1) di essere senza debiti interni
ed esteri; 2) a dovere e potere decidere se sarebbe necessario
incrementare la produzione e il consumo di beni e servizi economici;
3) a dovere e potere decidere il merito ai molteplici tipi di sviluppo
che può intraprendere per assicurare alla popolazione, il
soddisfacimento dei bisogni economici e metterla in condizione di
usufruire della libertà; 4) a esercitare la sovranità economica e
politica senza tenere conto degli interessi di elite, oligarchie,
classi dominanti, società e servizi segreti, i cosiddetti "poteri
forti", come vengono chiamati, qualche volta da un politico per
giustificare perché non può fare quello che si era proposto di fare;

Quando il precedente governo Argentino con presidente Fernando de 
La
Rua, è caduto, il primo governo che è subentrato, preseduto da Adolfo
Rodriguez Saa, ha dimostrato di avere capito qual è veramente il
problema per cui gli argentini non sono in grado di sfamarsi anche se
in Argentina il cibo abbonda: Il problema è che gli argentini non
hanno soldi per comprarsi da mangiare. Così ha ordinato l'emissione di
una nuova valuta, non convertibile, in questo modo sarebbe stato il
governo ad emetterla e regolarne la circolazione. Al contrario per la
valuta ufficiale, così come per il debito estero, tutto dipende dai
banchieri dell'Elite. Il tentativo fatto da questo governo è del tutto
LECITO ed IDONEO a risolvere il problema alimentare che attualmente
attaglia gli argentini. I mass media, su questo tentativo, hanno
dedicato solo qualche riga, definendola una soluzione "bizzarra" (mi
domando se il giornalista che l'ha scritta sa spiegare che cos'è il
denaro). Ma l'Elite Globale, attraverso i suoi agenti presenti in
Argentini, ha subito reagito: ha estromesso un governo legittimo nel
giro di una settimana e ha messo al suo posto l'attuale governo
preseduto da Eduardo Duhalde, il quale è un'espressione della volontà
dell'Elite, e da quando è subentrato, piuttosto che risolvere
veramente i problemi economici dell'Argentina, a partire da quello
alimentare, non fa altro che cercare di ammansire il popolo ridotto
alla fame e governare, assecondando gli interessi dell'Elite.




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