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esame annuale per i manager di stato
- Subject: esame annuale per i manager di stato
- From: Andrea Agostini <lonanoda at tin.it>
- Date: Tue, 20 Nov 2001 18:25:35 +0100
dal corriere della sera di lunedi 19 novembre 2001 Firmata la direttiva per la pubblica amministrazione E per i tremila manager di Stato adesso arriva l’esame annuale Saranno penalizzati i dirigenti che non raggiungeranno gli obiettivi assegnati DAL NOSTRO INVIATO TAORMINA - Per i tremila manager di Stato sta per partire una vera e propria rivoluzione: verranno valutati alla fine di ogni anno e se non raggiungeranno gli obiettivi assegnati potranno essere mandati a casa. Anche prima del termine contrattuale come invece prevede la legge Bassanini. Questo il senso della direttiva firmata giovedì 15 dal presidente del Consiglio Silvio Berlusconi e annunciata ieri a Taormina dal ministro della Funzione Pubblica Franco Frattini. «Con questa direttiva - ha spiegato Frattini - viene di fatto anticipata la legge sulla riforma della pubblica amministrazione. Gli alti dirigenti di Stato non verranno più giudicati secondo i meccanismi delle simpatie politiche. Ma andrà avanti solo chi dimostrerà di essere bravo». La legge Frattini, una volta approvata dal Parlamento, introdurrà una specie di mobilità temporanea per gli alti funzionari dello Stato: i dirigenti potranno anche prestare il loro servizio presso aziende private, come già avviene all’estero, per poi tornare, se lo vorranno. La direttiva di Berlusconi prevede che tutti gli anni, entro dieci giorni dall’approvazione della legge di bilancio, ogni ministro dovrà emanare una sua «direttiva sull’azione amministrativa e la gestione» per stabilire gli obiettivi del dicastero. La prima della legislatura sarà fondamentale. A partire dalle direttive ministeriali del 2002 tutte le amministrazioni dovranno dotarsi di un sistema per la valutazione dei dirigenti, che «entro il primo semestre 2002 dovrà essere operativo», e sulla cui base verranno corrisposti gli incentivi economici previsti dal nuovo meccanismo contrattuale. A Taormina la pubblica amministrazione ha tentato di immaginarsi in una veste nuova, con un convegno organizzato dall’associazione dei giovani dirigenti. «Mi sono accorto - ha ammesso il ministro per l’Innovazione e le tecnologie Lucio Stanca - che anche per modificare l’organizzazione del mio dicastero ci vogliono nuove leggi, col risultato che in quattro mesi, un periodo di tempo che in una azienda privata è considerato importante, sono riuscito a fare ben poco». Bruno Ermolli, presidente di Sinergetica, consulente di Berlusconi per la riforma della macchina statale, è convinto tuttavia che questa sia la volta buona grazie alla stabilità politica. Ma per riuscirci sono necessarie scelte decise: project financing come il modello anglosassone per le opere pubbliche, informatizzazione della giustizia per accorciare i tempi dei processi e massima diffusione delle tecnologie informatiche fino all’introduzione del voto elettronico. Per Frattini è necessario anche agire sul rapporto fra burocrazia e cittadini ai livelli più elementari. «La prima cosa da fare - ha affermato - è tradurre in italiano il linguaggio burocratico. Non voglio più leggere, come è successo anche nell’ultimo censimento, che un pensionato venga definito "ritirato dal lavoro"». E mentre il senatore di Alleanza nazionale Learco Saporito, sottosegretario alla Funzione Pubblica, ha spronato il governo a insistere sullo spoils system «perché è giusto mandare a casa chi non la pensa come noi, solo così si possono cambiare davvero le cose», il segretario generale di palazzo Chigi Antonio Catricalà si è detto certo che in sei mesi la macchina dello Stato sarà rivoluzionata. «Entro la prima settimana di dicembre - ha annunciato - la direttiva Frattini sarà inviata a tutti ed entro il 10 di gennaio saranno pronte le direttive dei singoli ministeri». Saranno coinvolti in prima persona i tremila alti dirigenti dello Stato, cui dipendono 300 mila funzionari e a cascata oltre tre milioni di dipendenti pubblici. In questa «rivoluzione» è prevista anche una offensiva sul fronte dell’immagine. Frattini ha così incaricato l’Osservatorio permanente Giovani editori (realizzato da Cesare Romiti, presidente della Rcs, e da Andrea Riffeser, presidente della Monrif) guidato da Andrea Ceccherini di fare proposte operative. «Potremmo ispirarci all’esperienza del Regno Unito - ha anticipato Ceccherini - che da un anno ha creato un panel di 5 mila cittadini per sondare costantemente il funzionamento della macchina pubblica». Roberto Bagnoli
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