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Asia: Il degrado ambientale aumenta



Il degrado ambientale in Asia deve essere fermato.
Pubblicato il rapporto della ADB sullo stato ambientale
 
Traduzione a cura di Fabio Quattrocchi mailto:FABIOCCHI@Genie.it
Fonte: ADB - Asian Development Bank
 
19 Giugno 2001 - Manila - La Banca Asiatica per lo Sviluppo (ADB) ha pubblicato il rapporto sullo stato ambientale del continente asiatico. Secondo lo studio, il degrado sta accelerando eccessivamente e va fermato subito.
 
Il rapporto dice che nel mondo le citta' colpite da inquinamento atmosferico sono 41, tredici delle peggiori 15 si trovano in Asia.
Un asiatico su tre non ha accesso ad acqua potabile vicino casa.
Nei fiumi asiatici i livelli di rifiuti umani sono superiori di 3 volte la media mondiale e 50 volte superiori i livelli indicati dall'Organizzazione Mondiale della Sanita'.
 
Il rapporto sostiene che c'e' un legame stretto tra crescita economica e degrado ambientale. I cambiamenti economici quali i grandi aumenti della popolazione, la produzione industriale ed avanzamenti di scienza e tecnologia hanno trasformato la base delle risorse naturali della regione. Il declino della qualita' ambientale e la dipendenza dalle risorse naturali stanno ostacolando lo sviluppo economico necessario per ridurre la poverta' nei prossimo 20 anni. L'Asia e' abitata da due terzi della popolazione mondiale, e circa 900 milioni di persone vivono con meno di 1$ al giorno.
 
La regione ha gia' perso il 90% del suo habitat originario per dar posto all'agricoltura, alle infrastrutture e alla deforestazione. Oltre 350 milioni di ettari di terra in Cina, Pakistan e India hanno subito un grave degrado. Mentre le Filippine e il Vietnam hanno perso rispettivamente il 70% eil 50% delle foreste di mangrovie.
 
Secondo la banca, l'aumento dell'urbanizzazione peggiorera' gli attuali problemi ambientali. Nei prossimi 15 anni la popolazione aumentera' di 700 mln, e il 50% vivra' in citta' entro il 2020. La popolazione urbana triplichera' rispetto al 1990 quando le citta' asietiche erano abitate da 360 mln di persone.
 
La banca sostiene che i governi dovrebbero perseguire un nuovo metodo, come l'integrazione di politiche ambientali con lo sviluppo economico. C'e' bisogno di disponibilita' politica.