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3 giugno a Bologna ultima versione
13 maggio 2001: gli elettori hanno sciolto Il Girasole e il Sole che rideva
DOMENICA 3 GIUGNO A BOLOGNA
VOLA LA SPERANZA ECOLOGISTA E NONVIOLENTA
Da un pezzo non c'era più anima, non c'erano progetti, né iniziative reali
costruite da persone reali.
Da un pezzo il mondo ambientalista e nonviolento assisteva sbigottito e
impotente alla progressiva putrefazione della rappresentanza politica
"verde". Tutto è iniziato quando gli "eletti" hanno voluto trasformare il
movimento in partito.
La Federazione dei Verdi, nata negli anni '80 come rete di associazioni
locali, si è ridotta sempre più ad una ristretta cerchia di "onorevoli"
tuttologi, che dovevano "portare la voce del movimento" e invece hanno
portato se stessi nelle stanze ovattate della politica, omologandoi Verdi
ufficiali ad uno dei tanti partitini che recitano sul palcoscenico romanodi
destra, di centro e di sinistra (giungendo persino ad approvare la guerra
del Kossovo...).
Per fortuna negli ultimi dieci anni gli ideali e le battaglie
ambientaliste, per le energie rinnovabili, una mobilità più leggera, la
prevenzione dei rifiuti, l'uscita dal consumismo, i diritti dei più deboli
e degli altri animali, le alternative alla guerra e agli eserciti, la
difesa della bio-diversità, delle culture locali, della fertilità della
terra e dell'integrità dei cibi, le iniziativeper la crescita di una
cultura ecologista dentro e fuori la scuola, per la soluzione nonviolenta
dei conflitti, per l'obiezione di coscienza ed il servizio civile, per la
prevenzione delle malattie degenerative, per un'economia ed una tecnologia
più sostenibile e rispettosa degli equilibri di Gaia, delle popolazioni più
povere e delle generazioni che ci seguiranno, che non possono vivere in un
mondo in preda ai veleni chimici e alle radiazioni nucleari ed
elettro-magnetiche, sono stati portati avanti dai comitati di base, dalle
associazioni locali, dai/dalle singoli/e insegnanti , dagli ecologisti e
dai nonviolenti, dai singoli tecnici, agricoltori o anche amministratori
locali.
Oggi noiamici della bicicletta, nonviolenti, obiettori di coscienza,
consumatori critici, biologici, equo-solidali, allergici all'invasione
della plastica e dei campi elettromagnetici, studenti e insegnanti
anti-autoritari, animalisti, noi donne e uomini di buona volontà, non
possiamo rimanere impassibili di fronte alla stagione dei petrolieri, con
il rilancio del nucleare, delle spese militari e della cieca crescita
economica, così come sappiamo che non saranno le amenità di Bossi o i
partiti dei Bersani, dei Mastella, o degli Intini a far risparmiare
all'Italia la nuova ondata di cemento e asfalto promessa da Berlusconi:dal
ponte di Messina alla variante di valico, dal Mose che strozza Venezia alla
nuova enorme ed inutile galleria del Brennero, dal condono edilizio agli
inceneritori di rifiuti, fino alle ennesime autostrade pedemontane,
tirreniche, romee-adriatiche, basse-padane e chi più ne progetta più ne
metta.
Le due gambe sulle quali cammina il nostro movimento sono quelle
dell'ecologiae della nonviolenza; siamo consapevoli che si tratta di un
movimento carsico, che appare e scompare, ma c'è sempre, scorre e cresce.
E' un movimento che fa un lavoro di coscienza, culturale, per cambiare gli
stili di vita, ma sa anche quanto è importante la politicae la presenza
nelle istituzioni, a partire da quelle locali.
Per questo ci diamo appuntamento
DOMENICA 3 GIUGNO DALLE ORE 10 ALLE 17 A BOLOGNA
PRESSO LA SALA VERDE DELLA STAZIONE (Club Eurostar)
per discutere liberamente della situazione e delle iniziative da prendere
assieme.
Una prima iniziativa viene proposta da un gruppo di Comitati contro i campi
elettromagnetici; si tratta di due referendum nazionali: il primo per
l'abrogazione dell'art. 1056 del Codice Civile sull' "elettrodotto
coattivo", il secondo per l'abrogazione dell'art. 4 L. 223/90 (Legge Mammì
sulle telecomunicazioni) nella parte in cui prevede la possibilità di
esproprio da parte dei Comuni delle aree occupate dagli impianti
radiotelevisivi.
"...Il problema non è che nuova gente arrivi, in un modo o in un altro, al
potere; ma che il potere sia esercitato in modo nuovo; altrimenti è meglio
continuare a lottare e formare un terreno più favorevole per arrivare ad un
"potere nuovo", magari cominciando da forme di potere locale, dove è meglio
possibile attuare tipi di "potere aperto", che conta sulla costante
collaborazione degli altri e possibilmente di tutti."(Aldo Capitini, da
Teoria della Nonviolenza)
Michele Boato, direttore Ecoistituto del Veneto "Alex Langer"; Mao
Valpiana, direttore di Azione Nonviolenta e Cons. Comunale di Verona; Livio
Giuliani, ricercatore; Gianni Tamino, docente di biologia, Università di
Padova;Alessandra Cecchetto,ginecologa, ex deputata, Venezia; Pinuccia
Montanari,Ecoistituto Emilia-Romagna; Serena Betti,Centro educazione
maternità "Il Melograno", Verona; Francesco Bortolotto, docente di Chimica,
già senatore, Vicenza; Nanni Salio, Centro Studi Domenico Sereno Regis,
Torino; Luciano Benini, consigliere comunale, Fano; Alberto Tomiolo,
portavoce Verdi della Colomba, Verona; Francesco Lo Cascio, Palermo; Davide
Melodia,predicatore evangelico quacchero, Verbania; Piergiorgio
Acquistapace,comitato regionale Verdi Molise; Luigi Riccio,Crotone; Daniele
Lugli, Ferrara; Toio de Savorgnani,forestale, di Mountain Wilderness,
Treviso; Piero Tracco,imprenditore, Rovigo; Paolo Predieri, Forum rifiuti
Lombardia, Brescia; Roberto Battain eMimma Bonafede, Firenze;Luciano
Capitini, verdi di Pesaro.
Se sei d'accordo, oltre a venire a Bologna domenica 3 giugno, aggiungi la
tua firma e allarga l'invito ai tuoi amici
(dandone notizia al seguente indirizzo: info@ecoistituto.veneto.it o fax
041.950101