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agroindustria:prodotti tipici scontro nord-sud in europa



dal sole24ore di venerdi 18 maggio 2001
 
 Agroindustria
Dopo la Grecia anche la Francia si schiera con l’Italia nella difesa in
Europa del Parmigiano

Prodotti tipici, è scontro Nord-Sud
Germania e Austria all’attacco della Dop - Decide la Corte di Giustizia Ue
Nicola Dante Basile 

MILANO La Francia scende in campo a difesa del Parmigiano Reggiano Dop. E
si schiera idealmente a fianco dell’Italia nella battaglia legale che il
Consorzio dei produttori del formaggio italiano ha istruito contro Germania
e Austria, i due Paesi che pretendono la legittimità all’uso del marchio
"parmesan", sostenendo che "parmigiano reggiano" è una denominazione generica.
Un attacco diretto al cuore della tutela dei prodotti tipici made in Italy.
Ma la Francia, così come l’Italia e la Grecia, non ci sta e manda a dire
alla Corte di Giustizia Ue che «"parmesan" è la traduzione francese di
Parmigiano Reggiano». Per tedeschi e austriaci, invece, si tratta di un
termine assolutamente comune. I produttori non possono accettare. Non solo
perchè è in gioco la difesa della tipicità della Dop parmigiano reggiano,
ma anche perchè questo attacco potrebbe essere un tentativo di scardinare
dalle fondamenta le stesse regole comunitarie sulla denominazione d’origine
protetta.
Inevitabile, quindi, il ricorso italiano alla Corte di Giustizia Ue. Che,
prima di scrivere la sentenza, ha chiesto a tutti i Governi degli Stati
membri della Ue di esprimersi sulla legittimità della denominazione del
formaggio italiano (si veda «Il Sole-24 Ore» dell’8 maggio).
Per sapere cosa accadrà non si attenderà molto, perchè il giorno della
verità è stato fissato per il 6 giugno a Lussemburgo. Ma già si respira
aria di spaccatura nell’Unione. E ancora una volta ci sarà una frattura tra
Nord e Sud: da una parte l’Italia schierata con Francia, Grecia e, quasi
certamente, Spagna, nel difendere le denominazioni di origine protetta e
dall’altra Austria e Germania, forse alleati ad altri Paesi nordici che
nulla o poco hanno da proteggere.
L’Italia, che aveva già il sostegno della Grecia, peraltro sconfitta un
anno fa contro la Germania sull’esclusività della denominazione del
formaggio Feta, intanto ha un alleato in più. Un alleato forte e
carismatico come la Francia, che in campo agricolo è il paese con il
maggiore peso a livello comunitario. Ed è anche quello che vanta il numero
più elevato di prodotti tipici nella Ue: solo di formaggi ne ha ben 37,
rispetto ai 30 tra Dop e Igp italiani.
In una lettera ai ministri degli Affari esteri di tutti i Paesi della Ue e
alla presidenza della Corte di Giustizia Ue, Parigi informa che manderà un
proprio rappresentante al dibattimento fissato dalla Corte per il 6 giugno
a Lussemburgo. Il fatto che la Francia voglia essere presente dimostra
quanto grande sia l’interesse che i francesi attribuiscono alla questione.
È presumibile che, in quella sede, il delegato di Parigi ripeterà quanto il
Quai d’Orsay (il ministero degli Esteri) ha già vergato nero su bianco
nella lettera dell’altro ieri. Nella quale si dice che la denominazione
"parmesan" «non è diventata una denominazione generica perchè si tratta
dell’esatta traduzione di parmigiano reggiano, appellativo che protegge
l’origine» così come previsto nel regolamento Ue 1107/96 della Commissione
e del regolamento 2081/92 del Consiglio relativi alla registrazione e alla
tutela delle Igp e Dop.
A suffragare questa tesi, il Governo francese si rifà addirittura
all’enciclopedia Diderot d’Alembert che a proposito di "parmesan" si dice
che questo è «il nome riconosciuto a formaggio italiano prodotto nel
parmigiano ed esportato in tutta Europa». E, ancora, che «si tratta di un
aggettivo che deriva dalla città di Parma situata in Emilia Romagna,
regione del Nord Italia». E che il formaggio «Parmigiano Reggiano è
riconosciuto come una denominazione d’origine dalla convenzione di Stresa
così come viene riconosciuto la denominazione Roquefort».
La scelta di campo della Francia è una decisione che conta, ma non c’è
ancora niente di sicuro per l’Italia sulla decisione della Corte di
Giustizia Ue. Non va dimenticato il precedente del "Cambozola", marchio di
formaggio che richiama il Gorgonzola e che viene prodotto proprio in
Germania e Austria. Ebbene in questo caso e relativamente alla Germania, la
Corte si è comportata come Ponzio Pilato, affidando cioè la sentenza finale
a un Tribunale tedesco. Che ha deciso che Cambozola ha lo stesso diritto di
Gorgonzola. In barba a ogni principio di tipicità.