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BSE: nuovi tipi di test
Mucca pazza: Pecoraro, sosterremo ricerca test
dal vivo
''Importanti iniziative'' a sostegno della
ricerca sulla bse, per ''riuscire a trovare come realizzare dei test dal vivo
sui bovini'' verranno annunciate sabato prossimo dal ministro
dell'agricoltura
Alfonso Pecoraro Scanio in raccordo con il prof. Adriano
Aguzzi, il neuropatologo considerato fra i massimi esperti dell'encefalopatia
spongiforme bovina. Lo ha anticipato lo stesso Pecoraro Scanio, a margine di un
incontro sulla sicurezza alimentare svoltosi per iniziativa della cooperativa
Alce Nero all'Universita' di Urbino. ''Sulla bse - ha detto il ministro, proprio
mentre giungeva conferma
del quinto caso positivo in Italia - manteniamo un
livello di grande attenzione per sostenere ogni lavoro di ricerca serio, in modo
da potenziare la capacita' diagnostica della malattia. L'obiettivo
e'
riuscire a realizzare test dal vivo'', ha insistito Pecoraro Scanio.
Aguzzi dirige il dipartimento di neuropatologia dell'Universita' di Zurigo, e da
anni si occupa del morbo della 'mucca pazza' e della sua variante umana. Della
possibilita' di diagnosticare precocemente 'in vivo' la bse si e' avuta notizia
anche da un gruppo di scienziati scozzesi, che hanno studiato la proteina edrf,
assai ridotta nelle mucche malate. Il dibattito di Urbino ha toccato anche le
recenti frizioni fra ambientalisti e comunita' scientifica italiana: ''non c'e'
alcun bavaglio alla ricerca'' ha assicurato Pecoraro Scanio.
Aggiungendo che
il premio nobel Rita Levi Montalcini, che aveva firmato l'appello degli
scienziati sui fondi per la ricerca, gli ha chiesto ''personalmente scusa. C'e'
stata piuttosto - ha osservato il
ministro dell'agricoltura - una campagna di
stampa vergognosa su questo problema. Il mio ministero ha stanziato 68 miliardi
di lire per la ricerca scientifica, piu' di qualsiasi altro. Ho solo spiegato
che non e' giusto dare denaro pubblico a singole baronie universitarie: la
ricerca deve essere libera e indipendente, certo - ha rimarcato - ma anche
trasparente, ossia se ne devono rendere pubblici i risultati''. Anche sugli OGM,
Pecoraro ha invitato a guardare ''agli interessi
della medicina e
dell'umanita', piuttosto che a quelli delle multinazionali. Il transgenico
inoltre e' obsoleto in agricoltura'' ha concluso Pecoraro, portando ad esempio
le marche ''che hanno investito
molto sul biologico e sui prodotti tipici, la
sfida italiana alla qualita'''.