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inquinamento: lettera di PeaceLink alla Procura di Taranto
Al Procuratore della Repubblica presso il Tribunale di Taranto
Dr. Aldo Petrucci
e per conoscenza
Al Sindaco di Taranto
Al Presidente della ASL Ta/1
Agli organi di informazione
Oggetto: articolo del Corriere della Sera del 26/2/2001
Gentile dottor Petrucci,
sono un cittadino di Taranto e come tale Le sono grato per quanto Lei sta
facendo per la nostra città, come testimonia l'ormai famosa lettera del 7
dicembre 2000, da Lei firmata assieme al Procuratore aggiunto dottor Franco
Sebastio, nella quale veniva sottolineato che "comportamenti omissivi di
chi ha la titolarità di poteri di intervento possono acquisire rilievo
penale".
Proprio riflettendo su questa frase ho deciso di scriverLe.
Le invio un articolo del Corriere della Sera del 26/2/2001 pubblicato a
pagina 15 dell'edizione nazionale e firmato dal giornalista Carlo Vulpio.
Vi si leggono informazioni che mi lasciano stupefatto e di cui desidero che
la Procura che Lei dirige sia pienamente a conoscenza. Il titolo
dell'articolo è "Smog e tumori, sull'Ilva di Taranto ora si indaga per
strage colposa". In esso, sempre a proposito dell'Ilva, si legge:
"Nel 1995 (…) il responsabile del Presidio multizonale di prevenzione,
dottor Nicola Virtù, attualmente in carica, rassicurava così i membri della
commissione comunale ambiente in visita allo stabilimento: "La situazione
analitica ambientale della città è soddisfacente, come i risultati
analitici relativi ai reflui dello stabilimento". Un responso che fece
scattare di rabbia gli ambientalisti e consigliò l'allora dirigente
dell'Usl, Nunzio Leone, di destinare ad altro incarico il dottor Virtù, per
incompatibilità: il capo del Presidio di prevenzione, infatti, era anche
presidente della Imcor, una società fornitrice dell'Ilva, anch'essa come le
altre industrie sottoposte al controllo del Presidio di prevenzione. Ma
Virtù tira fuori gli artigli e querela Nunzio Leone e Fabio Matacchiera,
presidente dell'associazione a difesa del mare "Caretta Caretta". I due
finiscono sotto processo. Anche Virtù finisce sotto processo - "per il
forte conflitto di interessi tra i suoi compiti istituzionali e l'attività
privata", scrivono i carabinieri - ma le indagini a suo carico vengono
archiviate. Mentre Leone va a giudizio e viene assolto. "Il quell'occasione
- ricorda - denunciai all'autorità giudiziaria che le apparecchiature di
laboratorio del Presidio erano state sabotate, la memoria dei computer di
gestione (dei dati inquinanti, ndr) era stata cancellata e che erano stati
distrutti materiali di archivio consistenti in migliaia di referti di
analisi effettuate. Ma non mi risulta che si sia mai indagato su questo".
Accuse gravissime, che attendono ancora una risposta. Come senza risposta
sono rimaste le due o tre interrogazioni parlamentari sull'argomento, in
questa vicenda di emissioni e omissioni".
Per la stima che ho in Lei ritengo utile e doveroso scriverLe. Mi
piacerebbe poterLa incontrare e farLe conoscere i miei studenti che seguono
con attenzione ogni segnale di speranza per questa città. Ad essi cerco -
nonostante ogni scoramento - di infondere fiducia nelle istituzioni per un
impegno che migliori il nostro futuro. Viviamo un momento magico per
l'avvenire di Taranto, che richiede a noi docenti una forte educazione alla
legalità e a voi magistrati un impegno senza sosta. Non vi invidio. Ma è un
lavoro comune che - lo dico anche come ambientalista - è destinano a
restituire ai nostri figli questa città in condizioni non peggiori ma
migliori di come l'abbiamo trovata. Una massima dei pastori nomadi del
Kenya recita:
"Tratta bene la Terra.
Non ci è stata data dai nostri padri,
ci è stata prestata dai nostri figli."
Sarebbe importante se questa massima divenisse un imperativo morale anche
del nostro agire, un insegnamento di saggezza e un segno distintivo della
nostra responsabilità di uomini.
Cordialmente Le auguro di cuore buon lavoro
Taranto 26 febbraio 2001
Prof. Alessandro Marescotti
Presidente di PeaceLink
Casella postale 2009, 74100 Taranto
http://www.peacelink.it
http://www.taras.it