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Burro alla diossina
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GREENPEACE DENUNCIA: BURRO ALLA DIOSSINA,
ITALIA AL QUINTO POSTO PER CONCENTRAZIONI
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Roma, 4 dicembre 2000 - in occasione dell'apertura dei lavori che
impegneranno i rappresentanti di oltre 100 paesi convenuti a
Johannesburg (Sud Africa) per cercare un accordo per la riduzione
dell'immissione di inquinanti tossici nell'ambiente, Greenpeace ha
presentato il risultato di una ricerca durata quasi due anni. Sin
dalla fine del 1998, infatti, l'associazione ha raccolto campioni di
burro provenienti da 24 Paesi di tutto il mondo che sono stati
analizzati all'Universita' di Lancaster (GB), per quantificare il
livello degli inquinanti industriali piu' pericolosi.
A dimostrazione dell'ubiquita' della maggioranza dei composti
tossici analizzati, tutti i campioni hanno mostrato livelli
misurabili degli inquinanti analizzati.I pesticidi clorurati, come il
DDT o il lindano, sono stati riscontrati in concentrazioni piu'
elevate nei paesi dove ancora si utilizzano massicciamente, il Sud
Est asiatico e l'America Latina, mentre inquinanti caratteristici dei
paesi industrializzati, come i PCB (balzati all'onore delle cronache
per il caso dei polli belgi) e le diossine, sono risultati in
maggiore quantita' in campioni provenienti dai paesi piu' sviluppati.
Per quanto riguarda queste due classi di composti, il campione
italiano ha mostrato i valori di PCB piu' elevati dopo quelli
Tunisia, Repubblica Ceca e Germania, con un valore di 1,14
miliardesimi di grammo per chilo (ppt). Nel burro italiano, le
diossine sono risultate le piu' elevate dopo Spagna e Olanda e dello
stesso livello del campione cinese (1,03 ppt). Dal momento che i PCB
analizzati svolgono nell'uomo lo stesso effetto fisiologico delle
diossine, al fine della valutazione del rischio i livelli dei due
tipi di contaminanti debbono essere sommati. Con 2,17 ppt complessivi
di diossine e PCB, il burro italiano si colloca al quinto posto in
termini di concentrazione, dopo Spagna, Tunisia, Repubblica Ceca e
Olanda.
Se si prende in considerazione il quantitativo massimo di diossine
e composti simili come i PCB analizzati, ammissibile negli alimenti
secondo l'Organizzazione Mondiale della Sanita', sarebbero necessari
da 30 a 300 grammi di burro per fornire la dose massima giornaliera
ad un soggetto del peso di 70 chili.
"Dal momento che il campione e' stato preso casualmente, non
possiamo parlare di un dato generalizzabile a tutto il territorio
italiano o a tutto il burro presente sul mercato, ma i risultati
mettono in luce una contaminazione che richiede un pronto intervento
delle autorita' per eliminare l'immissione in ambiente di questi
composti" ha dichiarato Fabrizio Fabbri di Greenpeace Italia.
L'associazione in particolare ha focalizzato l'attenzione sugli
inceneritori di rifiuti come principale fonte di immissione in
ambiente di diossine e composti similari, oltre che gli impianti per
la produzione di PVC o quelli per la sbianca della carta.
Fonte: Greenpeace
www.greenpeace.it
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