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Legambiente: sapori perduti
25 Ottobre 2000
L'UFFICIO DEI SAPORI PERDUTI
Potrebbe chiamarsi ufficio dei sapori perduti o, con maggior rigore,
agenzia per la difesa dell'ambiente e della salute dei cittadini, per lo
sviluppo della tipicità e della tradizione enogastronomica del nostro
Paese. Nei fatti sarà anche molto di più: una lobby del gusto, una
sentinella dell'ambiente al servizio di consumatori, operatori e aziende
del settore che ha come obiettivo quello di contribuire attivamente
all'evoluzione e alla promozione del nuovo modello alimentare europeo. Il
vino biotecnologico sarà la prima sfida di questo nuovo Ufficio Europeo che
Legambiente e Slow Food hanno da poco aperto a Bruxelles. Al Salone del
Gusto di Torino i presidenti nazionali delle due associazioni, Ermete
Realacci e Carlo Petrini, illustreranno domani caratteristiche e finalità
dell'iniziativa, ma una cosa è già chiara da oggi: "La struttura - è stato
sottolineato - avrà tantissimo lavoro da svolgere. La vicenda del blitz sul
vino lo dimostra. Non va trascurata la minaccia, anzi il rischio concreto,
che una sempre più invadente omologazione industriale, la pressione degli
Ogm, leggi iperigieniste, degrado ambientale e grande distribuzione
schiaccino i prodotti rappresentativi della nostra eccellenza gastronomica.
E alla perdita di sapori, laddove scompare la piccola produzione tipica, si
associa sul territorio una perdita di qualità ambientale e, sotto l'aspetto
sanitario, una perniciosa sostituzione dei "cibi sani" con i prodotti di
una agricoltura e di una zootecnia sempre più artificiale, fatta di
fertilizzanti e pesticidi e di un numero sempre più ridotto di specie
coltivate". Legambiente e Slow Food, inoltre, fanno partire oggi, in
coincidenza con l'inaugurazione del Salone del Gusto di Torino una raccolta
di firme per difendere il vino dagli attacchi delle manipolazioni
genetiche. "Il vino è un tratto distintivo del made in Italy - è stato
detto - ci opporremo con forza alla possibilità che il consiglio dei 15
ministri dell'agricoltura ratifichi la decisione di Strasburgo".