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biotech:test genetici in italia



dal sole 24 ore di domenica 15 ottobre 2000

         NOTE SUL DOCUMENTO “ORIENTAMENTI
         BIOETICI SUI TEST GENETICI"

         Di Alberto Piazza

              Il documento Orientamenti bioetici per i test genetici,
         consultabile nel sito, fa parte di un testo di più ampio respiro
         dal titolo Bioetica e test genetici che è il frutto di una lunga
         fatica di elaborazione da parte del gruppo di lavoro del
         Comitato Nazionale per la Bioetica da me coordinato e
         composto da Adriano Bompiani, Francesco Busnelli, Isabella
         Maria Coghi, Luigi De Carli, Angelo Fiori, Carlo Flamigni,
         Adriana Loreti Beghè, Demetrio Neri e Anna Oliverio Ferraris .
         L'idea ebbe origine nel Comitato che ha preceduto questo
         Comitato e si è sviluppata attorno ad una prima bozza scritta
         dal Prof. Fiori. L'interesse dell'argomento e le discussioni che
         ne nacquero furono tali da attraversare la vita stessa di quel
         Comitato. Vi furono dei momenti in cui parve che l'evoluzione
         tecnologica nel campo della genetica fosse tale da non
         permettere una elaborazione che non fosse datata nel
         momento stesso in cui veniva formulata. Tuttavia l'impegno e
         la perseveranza del vecchio come del nuovo Comitato hanno
         permesso di formulare un documento molto articolato sia per
         la complessità degli argomenti illustrati, sia per lo sforzo di
         presentare non tanto un itinerario di certezze quanto una
         trama di problemi ed un ventaglio di indicazioni per
         scioglierli in una prospettiva eticamente equilibrata. Lo spirito
         costruttivo, mai demonizzante, di una genetica che nelle sue
         ricadute applicative sappia coniugare il benessere non solo
         fisico che auspichiamo per noi e i nostri figli, con i principi
         etici talvolta in conflitto tra di loro di autonomia,
         beneficialità, equità e responsabilità, ha costituito il filo
         conduttore di questa nostra fatica che non consideriamo
         conclusa ma aperta al confronto, alla discussione, alle
         sollecitazioni. Nel testo distribuito, premessa e sintesi di una
         elaborazione più puntuale e dettagliata, manca tuttavia il
         quadro di riferimento sulla situazione italiana. Quante
         strutture offrono test genetici in Italia e quali sono questi
         test? Questa mia nota cerca di supplire parzialmente a tale
         carenza di informazione. Nel fascicolo “Attività diagnostica di
         Citogenetica e Genetica Molecolare in Italia”, Bollettino della
         SIGU (Società Italiana di Genetica Umana) dell’Agosto 1999 a
         cura di B.Dallapiccola, A.Forabosco, G. Mazzotti e
         A.Spagnolo, troviamo col titolo “INDAGINE SULLA DIAGNOSI 
         MOLECOLARE IN IN ITALIA:ANNI 1995-1996” (B.
         Dallapiccola', R. Mingarelli', S. Miotti', G. Novelli) una analisi
         quantitativa dei test genetici a livello molecolare. L'impatto
         dei test genetici sulla diagnosi e sul controllo delle malattie
         genetiche è documentato dal progressivo aumento della
         domanda di queste indagini anche in Italia. La diagnosi
         molecolare, organizzata in origine in un limitato numero di
         laboratori di ricerca, ha acquisito progressivamente le
         caratteristiche di un servizio diagnostico. Sebbene la crescita
         di questi laboratori sia avvenuta in maniera prevalentemente
         spontanea, al di fuori di programmazioni territoriali,
         obbedendo soprattutto all'interesse di singoli ricercatori o di
         gruppi di ricercatori, vari indicatori documentano che la
         diagnosi molecolare delle malattie genetiche è disponibile
         nella maggior parte delle regioni, organizzata in una rete di
         servizi che soddisfano la domanda relativa alle patologie più
         comuni.

              Per iniziativa della Associazione Italiana di Genetica
         Medica (AIGM), oggi confluita nella Società Italiana di
         Genetica Umana (SIGU), nella primavera del 1997 è stato
         avviato un censimento finalizzato ad accertare le strutture
         esistenti ed a rilevare l'attività svolta negli anni 1995-1996.
         Complessivamente sono stati censiti 74 laboratori. Essi
         risultano distribuiti in modo abbastanza disomogeneo sul
         territorio, con un gradiente Nord-Sud ed una concentrazione
         più elevata nelle regioni del Nord (32), rispetto al Centro (18)
         ed alle regioni del Sud e nelle Isole (24). Tuttavia anche
         all'interno delle singole aree, l'attività censita appare molto
         disomogenea. Sono state diagnosticate circa 142 malattie
         (riportate nella Tabella allegata). Questo numero appare
         relativamente elevato se commisurato al numero globale di
         patologie diagnosticate a livello molecolare nello stesso
         periodo in Europa (354) nei 280 laboratori (compresi quelli
         Italiani), censito dall'European Directory of DNA Laboratories
         (EDDNAL).

               Le malattie maggiormente diagnosticate riguardano,
         come ci si attende, quelle che presentano una più elevata
         frequenza nella popolazione, come le talassemie e le
         emoglobinopatie (5.135 diagnosi nel 1996), la fibrosi cistica
         (4.742 diagnosi nel 1996), il ritardo mentale legato al
         cromosoma X (2.790 diagnosi nel 1996), la distrofia
         muscolare di Duchenne e Becker (1689 diagnosi nel 1996).
         La frequenza delle diagnosi relativamente ad alcune di
         queste patologie non è necessariamente rappresentativa della
         reale domanda da parte dell'utenza, in quanto riflette attività
         svolte nell'ambito di programmi locali di screening (ad
         esempio fibrosi cistica nel Veneto; X-fragile in
         Emilia-Romagna).

               Il quadro seguente, ancora preliminare,  riassume la
         situazione delle diagnosi citogenetiche e molecolari in Italia
         dal 1995 al 1997 per aree geografiche e distinguendo le
         diagnosi postnatali da quelle prenatali (B. Dallapiccola,
         I.Torrente, R. Mingarelli, G.Novelli, comunicazione personale
         1999).

                       Anni 
                            1995 
                                  1996 
                                         1997 
                                              incremento
          Diagnosi citogenetiche 
                 POSTNATALI 
                                 34.333 
                                       42.510 
                                                23,80% 
                  PRENATALI 
                                 55.939 
                                       81.418 
                                                45,50% 
                CITOGENETICA
                ONCOLOGICA 
                                 13.603 
                                       17.363 
                                                27,60% 
             TOTALE DIAGNOSI 
                                 103.875
                                       141.291
                                                  36% 
            Diagnosi molecolari 
                 POSTNATALI 
                           16.201
                                 22.479 
                                       46.158 
                                               105,30% 
                  PRENATALI 
                           1.339 
                                  1.776 
                                        2.300 
                                                29,50% 
             TOTALE DIAGNOSI 
                           17.540
                                 24.255 
                                       48.458 
                                                99,70% 


               Nell'anno 1996 sono state effettuate globalmente
         24.255 diagnosi molecolari (22.479 postnatali e 1.776
         prenatali). Nel 1997 l'attività è aumentata del 100%, con un
         numero totale di analisi pari a 48.458 (46.158 postnatali e
         2.300 prenatali). Questa attività ha una copertura nazionale
         che riflette il numero dei laboratori attivi nelle singole
         regioni. Infatti il numero delle diagnosi molecolari è stato di
         12.340 nel 1996 e 29.818 nel 1997 nelle regioni del Nord e,
         rispettivamente, 5.137 e 11.145 nelle regioni Centrali e
         6.778 e 7.495 nelle regioni del Sud/Isole. Vi è dunque una tendenza
         chiarissima all’aumento della richiesta di test genetici. La
riflessione bioetica intorno a  questo dato è: in quale misura tale aumento
di richieste corrisponde ad un aumento di benessere fisico e psichico? Che
regole dobbiamo darci, se dobbiamo darci delle regole, affinché tale
corrispondenza sia ottimale? L’esperienza che ha portato all’elaborazione
di questo documento ha dimostrato come sia difficile dare regole di
comportamento valide in ogni campo di applicazione dei test genetici:
occorre avere la fantasia e il coraggio di         immergersi nell’esame
dei casi concreti per scoprire che ogni soluzione, pur necessaria, è
 sempre provvisoria, aperta alle sorprese di un progresso delle conoscenze
che occorre         saper equilibratamente controllare e non supinamente
osteggiare.