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Legambiente: Valle dei Templi



13 Ottobre 2000 

MINACCE DI SANATORIA DELL'ABUSIVISMO NELLA VALLE DEI TEMPLI 

    Cosa fare dello scheletro di cemento armato sorto abusivamente in una
notte sotto il Tempio di Giunone? O ancora cosa fare della villetta
illegale costruita nei paraggi del tempio di Castore e Polluce? Da lunedì
16 ottobre gli abusi edilizi della Valle dei Templi grazie all'Assemblea
Regionale Siciliana potrebbero diventare alberghi, ristoranti, cinema,
strutture ricettive di ogni genere con il pretesto di rilanciare l'economia
agrigentina devastando proprio la sua principale ricchezza. È questo in
sostanza il vero contenuto della legge truffa che la Regione si accinge a
votare lunedì prossimo: "Norme di tutela e valorizzazione della Valle dei
Templi di Agrigento" è il titolo provvisorio, ma Legambiente ne propone uno
più fedele ai reali contenuti del disegno: "Norme di tutela dell'abusivismo
nella Valle dei Templi". L'associazione ambientalista, con la presenza del
suo presidente nazionale Ermete Realacci, ha presentato quest'oggi a
Palermo un dossier realizzato dai suoi Centri di Azione Giuridica per
denunciare l'offensiva in atto contro le bellezze della Valle dei Templi.
"Quella che rischia di essere approvata - ha dichiarato Realacci - è una
vera legge truffa che porta la salvaguardia di un bene definito dall'UNESCO
Patrimonio dell'Umanità al Far West. La Valle dei Templi è la più
importante risorsa di Agrigento, una risorsa di valore internazionale; ed è
incredibile che proprio su questa risorsa si voglia sperimentare una
sanatoria che legalizza gli scempi edilizi che l'hanno devastata, una
sanatoria che riconosce al mattone illegale un valore di mercato, che
rimanda per sempre le ruspe al deposito, che consente di aprire attività
commerciali o turistiche in quegli abusi che dovrebbero essere abbattuti".
Vediamo quindi in sintesi il contenuto di questa normativa. Innanzitutto ci
si premura subito di fermare le ruspe: "Fino all'approvazione del Piano
particolareggiato del Parco della Valle dei Templi di Agrigento rimangono
sospese le procedure sanzionatorie previste dalle leggi in vigore
nell'ambito del perimetro del Parco stesso". Non a caso il piano
particolareggiato "individua e definisce la destinazione d'uso del
territorio e dei manufatti esistenti". La dizione "esistenti" vuol dire
include ovviamente anche quelli già destinati dalle vigenti norme alla
demolizione ed esclusi da ogni condono, quando è già stato disposto dalla
Corte Costituzionale che in materia di abusivismo edilizio non è possibile
con una legge regionale derogare, contravvenire, modificare i principi
stabiliti dallo Stato in materia di abusivismo edilizio. In seconda battuta
si riconosce agli abusi edilizi il valore di mercato e li si considera, in
caso di esproprio, come se gli stessi fossero stati a tutti gli effetti già
regolarizzati attraverso condono edilizio. Si prevede che dal valore di
mercato dell'immobile venga detratto un importo pari al versamento che si
sarebbe dovuto effettuare per ottenere il condono se l'immobile non fosse
stato realizzato in area di inedificabilità assoluta. In sostanza, si
prevede che all'abusivo venga interamente riconosciuta la rendita fondiaria
o di posizione, cioè il plus valore che ha il suo manufatto per essere
stato realizzato all'interno della Valle dei Templi. Terzo regalo
all'industria del mattone selvaggio: agli abusivi, addirittura si consente
"… la modifica e la trasformazione delle opere edilizie esistenti in
strutture ricettive e servizi essenziali ad uso scientifico, sociale,
ricreativo, culturale e turistico per fini di accoglienza e residenza dei
flussi dei visitatori". Cioè non solo è possibile la sanatoria edilizia, ma
se l'abusivo vuole può trasformare il suo immobile da abitazione o da
seconda casa in albergo, ristorante, cinema, boowling e chi più ne ha… Ed
ancora, si "lavora ai fianchi" la normativa che sino ad oggi protegge la
Valle dei Templi come un unicum paesaggistico, ambientale e
storico-artistico: all'art.2 si suddivide l'attuale zona A, area con
vincolo assoluto ed a massima tutela, in tre diverse zone a tutela
decrescente: una zona I archeologica, una zona II ambientale e
paesaggistica, una zona III naturale attrezzata. Concretamente l'attuale
massima tutela arretrerebbe di molto, interessando solo quella che verrebbe
denominata "zona I". Nella "zona II" la tutela si attenuerebbe e nella
"zona III" degraderebbe ulteriormente. Ultima trovata del legislatore,
l'istituzione di un "Consiglio del Parco", di nomina eminentemente
politica, cui vengono conferiti la gran parte dei poteri che rientrano oggi
nelle attribuzioni del Sovrintendente ai Beni Culturali ed Ambientali. Del
Parco fanno parte, tra l'altro, il sindaco di Agrigento, il presidente
della Provincia, il presidente della Camera di Commercio e, soprattutto,
cinque docenti universitari di varie discipline. Per questi ultimi ci si
inventa una fantomatica elezione che tutte le Università italiane
dovrebbero organizzare per designare, congiuntamente, i 5 accademici entro
60 giorni dalla richiesta. Anche il più sprovveduto dei lettori comprende
che i cinque docenti finiranno per essere designati dall'Assessore
Regionale. "Questa legge truffa - ha dichiarato Giuseppe Arnone, della
segreteria nazionale di Legambiente - è sponsorizzata e voluta da un
partito trasversale a tutti gli schieramenti, quello del mattone illegale.
Un partito spesso alleato di interessi mafiosi, un partito che rischia di
affossare definitivamente l'economia del capoluogo siciliano". "L'offensiva
oggi in corso su Agrigento - ha dichiarato Giuseppe Messina, segretario di
Legambiente Sicilia - è il tassello più eclatante di una azione di
stravolgimento della legge che interessa tutta la Regione. Difficile
leggendo il testo di questa legge truffa non pensare al progetto di
sanatoria dell'abusivismo costiero portato avanti dalla Regione; difficile
non leggere una volontà politica generale e pericolosissima di lasciare
mano libera all'abusivismo ed agli interessi ad esso connessi, per
continuare a saccheggiare quest'isola deprimendola e compromettendone lo
sviluppo. Noi non lo permetteremo".