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Pesca illegale



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Greenpeace denuncia il fallimento internazionale nell'arginare il problema della pesca illegale
Fonte: Greenpeace International http://greenpeace.org
Traduzione italiana a cura di Fabio Quattrocchi mailto:fabiocchi@infinito.it
 
Roma, 7 Ottobre 2000 - I 40 governi che questa settimana hanno preso parte ad una conferenza internazionale contro la pesca illegale, hanno fallito nell'adottare un piano per arginare il fenomeno. Molti hanno fatto prevalere i propri interessi politici ed economici, anche quando cio' significava perpetuare i problemi reali che si erano impegnati a fermare.
 
La bozza del trattato che si sarebbe dovuto firmare alla conferenza, organizzata dalla FAO, conteneva alcune importanti proposte: chiudere i porti alle navi che pescano illegalmente; penalizzare le aziende che le posseggono etc... Ma molte di questi punti sono stati o rifiutati o indeboliti.
 
Una serie di paesi giudati da Messico e Brasile hanno mandato all'aria la proposta che chiedeva ad ogni nazione di adottare leggi che riconoscessero illegale l'importazione e il commercio di pesci catturati illegalmente. Matthew Gianni, di Greenpeace International, ha commentato cosi' l'esito di questa proposta "se non riescono neanche a riconoscere la pesca illegale come un crimine, come possiamo aspettarci che l'accordo della FAO risolva, anzi inizi a risolvere, una delle piu' gravi minacce degli stock ittici mondiali."

Alcuni paesi, tra cui Angola, Mauritania e Nigeria, avevano chiesto la chiusura dello sfruttamento ittico illegale nelle loro acque, e in alto mare. Ma sono stati contrastati da USA e Norvegia.
La pesca illegale e' la minaccia piu' grande alla biodiversita' marina. La FAO stima che il 60-70% dei maggiori stock ittici mondiali siano o sfruttati al limite o sovrasfuttati. Le flotte illegali di pescherecci sono molto attive nell'oceano Atlantico e nella acque intorno l'Antartide, e in altri oceani. Esse non permettono la conservazione degli stock ittici e si stima che nell'Atlantico Meridionale catturino "accidentalmente" decine di migliaia di albatross all'anno.

For further information contact:
Matthew Gianni, Greenpeace International, mobile +31 6 29 00 11 35