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Legambiente: tassa sull'inquinamento acustico



04 Ottobre 2000 

    UNA TASSA PER DORMIRE PIU' TRANQUILLI 

    "Si dice spesso che le tasse tolgono il sonno agli italiani. Ecco, oggi
è stata varata una misura fiscale che potrebbe invece regalare notti più
tranquille a moltissimi cittadini. Pensiamo ad esempio a quei 21.050
cittadini, sono dati del Ministero dell'Ambiente, che vivono nelle aree
limitrofe a Linate e che sopportano specie di notte il fracasso di un
traffico aereo gestito male, per quanto riguarda il problema
dell'inquinamento acustico. Una tassa sul rumore aereo potrebbe rivelarsi
una misura efficace da questo punto di vista. Esiste già in altre realtà
europee ed ha contribuito significativamente a migliorare la situazion.
Speriamo funzioni anche in Italia". Con queste parole Roberto Della Seta,
portavoce nazionale di Legambiente, ha commentato l'emendamento al
collegato fiscale oggi in esame a Montecitorio che introduce una tassa
sull'inquinamento acustico degli aeroporti. Il problema dell'inquinamento
acustico determinato dal traffico aereo negli scali è un problema da tempo
al centro di molte vertenze locali, che hanno visto Legambiente in prima
fila nel chiedere misure di risanamento e contenimento del rumore. Il
problema del frastuono aereo è particolarmente percepito nelle ore
notturne: sono 50.000 i voli notturni che ogni disturbano i cittadini
italiani; 157 per notte sullo Stivale; 12 decollano ed atterrano a Palermo,
15 ad Orio, Catania e Malpensa. Fiumicino detiene il non invidiabile
primato della molestia aerea: ogni notte i cittadini che vivono nell'area
interessata dai voli sopportano 38 volte il viavai di vettori per lo più
charter, postali o merci. Legambiente torna quindi a ricordare gli effetti
dell'inquinamento acustico notturno. "Uno studio della Cattedra di Igiene
Ambientale della Sapienza di Roma - ha proseguito Della Seta - evidenzia
che per valori notturni di rumore prossimi ai 70 db o addirittura superiori
(sono questi i valori registrati ordinariamente al transito degli aerei
vicino ai centri abitati) si ha una riduzione o addirittura una scomparsa
dell'attività onirica. Chiaramente per il problema del traffico aereo non
si tratta di un livello di inquinamento acustico costante: semmai di picchi
che richiamano troppo frequentemente alla veglia, impedendo all'organismo
un riposo soddisfacente. Speriamo dunque che la tassa prevista quest'oggi
alla Camera possa contribuire a migliorare una situazione che da anni va
costantemente peggiorando"