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energia:rischi futuri



dal sole 24 ore di Lunedì 25 Settembre 2000 

                  EnergiaI rischi futuri preoccupano più
                  dei rincari attuali Indietro tutta dal
                  petrolio Maggiori investimenti per
                  fonti rinnovabili 

                  di Emilio Gerelli

                  Il petrolio ai massimi decennali a più di 35 dollari al
                  barile, è un male che, almeno in parte, non viene per
                  nuocere. Infatti le difficoltà che dobbiamo ora affrontare
                  anticipano quelle, maggiori, che incontreremo in futuro
                  in assenza di modifiche dei nostri comportamenti.
                  Dovremmo dunque decidere — ne ha discusso venerdì
                  a Roma la task force sulle fonti rinnovabili istituita dai
                  Paesi del G8 — di cambiare le nostre traiettorie
                  energetiche, perché i problemi odierni sono
                  congiunturali, ma diventeranno con il tempo strutturali.

                  Un breve scenario: entro il 2050 la popolazione
                  mondiale crescerà del 50% rispetto ad oggi, passando
                  da 6 a 9 miliardi. La povertà non sarà sconfitta, ma
                  aumenteranno i redditi e dunque la domanda d’energia.
                  Per il petrolio tale aumento sarà del 60% e assorbirà
                  completamente l’offerta disponibile (stimata in 250-360
                  miliardi di tonnellate). Dunque in assenza di correzioni i
                  prezzi aumenteranno.

                  Intendiamoci, non affronteremo una scarsità energetica
                  assoluta. Basti pensare che l’energia solare che
                  raggiunge ogni anno la terra è superiore di numerosi
                  ordini di grandezza a quella da noi consumata.
                  Utilizzarla è dunque una questione di costi. Inoltre vi
                  sono riserve di carbone che coprirebbero la domanda
                  globale di energia per più di 500 anni (a prezzo però di
                  maggiore inquinamento), mentre il metano è ancora più
                  abbondante. I problemi del prossimo mezzo secolo, e
                  oltre, riguardano dunque: la scarsità crescente di
                  petrolio, i problemi ambientali locali e globali come
                  l’effetto serra, e quindi la necessità di raccogliere
                  sufficienti risorse finanziarie e umane da investire nel
                  sistema energetico, pur tenendo conto che l’aumento
                  dei prezzi stimolerà il risparmio energetico.

                  Se questi problemi fossero risolti, si possono
                  immaginare scenari "ecologici". Ad esempio il World
                  Energy Council ha raccolto il parere di numerosi
                  operatori energetici. Da essi risulta che il consumo
                  totale di energia potrebbe essere dimezzato se si
                  ottenessero elevati miglioramenti dell’efficienza
                  energetica, e utilizzando gas naturale e risorse
                  rinnovabili. Realizzare uno scenario di questo tipo
                  richiede tempo e danaro. Tuttavia si può sfruttare il
                  fatto che entro il 2050 tutte le tecnologie e le strutture
                  energetiche saranno state sostituite almeno una volta.

                  Due forme di energia particolarmente promettenti per
                  sostituire il petrolio nei trasporti sono l’elettricità
                  immagazzinata nelle batterie e l’idrogeno. Quest’ultimo
                  può essere bruciato nei motori a combustione
                  praticamente senza inquinare, o può essere
                  trasformato in elettricità mediante celle a combustibile,
                  anche qui senza inquinamento e in modo efficiente.
                  Elettricità ed idrogeno possono essere prodotti usando
                  risorse energetiche rinnovabili quali le celle
                  fotovoltaiche, le turbine a vento e i tradizionali
                  sbarramenti idrici. Potrebbe nuovamente svilupparsi il
                  nucleare, che pure non emette gas serra, mediante
                  reattori avanzati ad accresciuta sicurezza ed
                  economicità, migliorando anche la gestione dei rifiuti
                  radioattivi.                  
                  Anche le fonti alternative a quelle tradizionali hanno
difetti: il
                  nucleare ha problemi di accettabilità sociale e di costo, le
                  fonti rinnovabili o biologiche, come alberi e piante, non
                  possono essere sovrautilizzate. Vento e sole non inquinano,
                  ma possono avere effetti ambientali negativi: le centrali
                  eoliche sono rumorose. Così come per il vento, poi,
l’utilizzo
                  del sole dipende dalla localizzazione geografica e dalle
                  condizioni del tempo.

                  Per non ritrovarci in una situazione simile a quella
attuale, ma
                  non risolvibile anche con la buona volontà dell’Opec,
                  occorre dunque da oggi prevedere una trasformazione
                  bilanciata del sistema energetico. Ciò necessita anzitutto
                  una attività molto accresciuta di ricerca e sviluppo,
                  condizione per realizzare in modo efficiente gli importanti
                  investimenti necessari. L’iniziativa privata, meno
sensibile ai
                  problemi di lungo andare, dovrà essere integrata da
                  accresciuti finanziamenti pubblici.

                  Si dovranno esaminare le priorità, con attenzione
all’attività
                  di cattura dei finanziamenti da parte di alcune potenti
lobby,
                  come nella fusione nucleare. Saranno poi necessari
                  massicci investimenti, in particolare per ottenere
                  combustibili sintetici e per lo sviluppo di reti
energetiche per
                  il gas naturale e l’idrogeno. Una sfida difficile.

                  Emilio Gerelli