[Date Prev][Date Next][Thread Prev][Thread Next][Date Index][Thread Index]

taglio linee autobus a Genova



Per Annamaria Coluccia

Il Progetto di Riordino della Rete dei Trasporti Urbani - Risultati
Generali (AMT, 7 luglio 2000) esprime una serie di proposte inaccettabili,
perché penalizzano il trasporto pubblico e lo rendono meno efficace
all’obiettivo che il Consiglio Comunale di Genova ha sempre voluto dare a
tale servizio : aumentare i passeggeri trasportati per diminuire quelli che
usano i mezzi privati.
Infatti, nonostante la prevista diminuzione di chilometri prodotti  dai
mezzi AMT (da 30.742.634 a 28.650.577) e di numero di veicoli impiegati (da
868 a 833), la stima dei passeggeri trasportati rimarrebbe invariata
(116.863). E tutto questo nonostante le fastidiosissime rotture di carico
provocate dalla drastica diminuzione di linee di autobus raggiungerebbero
Piazza Caricamento o Brignole e si attesterrebbero in capolinea più
periferici, costringendo gli utenti a trasbordi su altre linee.
La linea 1  si fermerebbe a Principe - Caricamento diventa un’area
accessibile quasi unicamente dalle auto - ma le zone più penalizzate mi
paiono la Valbisagno e la zona di Sturla.
Infatti l’84 da via Amarena (San Fruttuoso) si fermerebbe in piazza
Martinez, come il 67 proveniente da Camaldoli ; chi provenisse dall’alta
San Fruttuoso, pertanto, sarebbe costretto a cambiare autobus, aggiungendo
almeno 10 minuti di attesa del passaggio del 46 o del 18- se va bene.
Nella zona di Quezzi il 336 (da via Fea), il 383 (via Robino) e l’82
(Quezzi) si fermerebbero in piazza Ferraris, con attesa del 37 per arrivare
in centro.
Nella zona di Manin (da Burlando) il 49 si fermerebbe  a Manin, attendendo
il 34.
L’85 proveniente da Bavari, l’86 da San Desiderio e l’87 da Apparizione
confluirebbero in un capolinea a Sturla, invece di arrivare a Brignole.

Se a tutto questo aggiungiamo la proposta di elevare le tariffe (già ad
oggi non competitive con l’auto - cioè una famiglia che deve venire dalle
periferie in centro prende l’autobus solo se sorretta da una incrollabile
fede ambientalista o a tutti i maggiorenni gli è stata per un qualche
motivo ritirata la patente, non rimane che pensare che tale manovra non si
configuri come una vera e propria pietra tombale sul servizio pubblico. 
E quindi da rigettare.
Questo perché è necessario una politica dei trasporti che sposti quote di
utenza dal servizio privato a quello pubblico  non viceversa, e per questo
è utile unire una rigorosa penalizzazione di chi sosta in zona vietata e
l’aumento della velocità commerciale degli autobus gazie ad una capillare
diffusione dei cordoli.

Antonio Bruno vice presidente del Consiglio Comunale di Genova

Antonio Bruno
Vice Presidente del Consiglio Comunale di Genova
Altro Polo -  Sinistra verde
0339 3442011
bruno@aleph.it