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le molecole del businnes nuova societa' italiana quotata in borsa



da affari e finanza 22 maggio 2000
 
      Le molecole del business
      ARRIVA AL NUOVO MERCATO ITALIANO LA PRIMA SOCIETA' DI
      BIOTECNOLOGIE FARMACEUTICHE
      di GIORGIO LONARDI

      Milano
      Sarà la prima società italiana di biotecnologie ad essere
      quotata al Nuovo Mercato, probabilmente già entro l'estate. Ma
      questo è solo uno dei primati vantati da Biosearch Italia,
      fondata agli inizi del 1997 da un gruppo di manager e
      ricercatori guidati dall' amministratore delegato Claudio Quarta,
      a cui pochi mesi dopo si è aggiunto l'attuale presidente
      Francesco Parenti. Biosearch, ad esempio, ha un patrimonio
      composto da 50 mila microrganismi rari provenienti da tutto il
      mondo (compreso l'Antartide e i fondali marini) potenzialmente
      in grado di produrre sostanze attive utilizzabili per nuovi
      farmaci. Come la Ramoplanina e il BI397 due potenti antibiotici
      in corso di sperimentazione clinica negli Stati Uniti.
      Al contrario della stragrande maggioranza delle società della
      new-economy Biosearch non è uno start up perchè è nato da
      una "costola" del gruppo Lepetit (consociata del gruppo
      Hoechst Marion Roussael ora Aventis) attraverso un
      Management buy out che ha trasformato in un'azienda il
      laboratorio di Gerenzano. Ma non basta. Perchè Biosearch
      (21,9 miliardi di ricavi nel '99) contraddicendo la prassi del
      settore ha subito cominciato a macinare fatturato. Un risultato
      ottenuto anche grazie all'accordo con Marion Roussel che ha
      garantito 28 miliardi, "spalmati" in un certo numero di anni, a
      fronte di ricerche effettuate dal gruppo italiano. 
      In effetti la "dote" più preziosa ottenuta dall'azienda guidata da
      Quarta e Parenti è stata il conferimento da parte di Marion
      Roussel (oltre ai laboratori e agli stabilimenti) dei brevetti su
      molecole e processi biotecnologici precedentemente scoperti
      a Gerenzano e non ancora commercializzati. É il caso della
      Ramoplanina, un potente antibiotico di origine biologica (il
      microrganismo che lo produce è stato individuato in un piccolo
      villaggio dell'India meridionale) capace di curare un'infezione
      da Enterococchi resistenti a tutti i farmaci oggi conosciuti e che
      si manifesta soprattutto negli ospedali americani con una
      mortalità che sfiora il 50 per cento. 
      Un farmaco importante, la Ramoplanina, capace di curare un
      tipo d'infezione che fa strage di pazienti immunodepressi, di
      trapiantati e di persone sottoposte a terapie farmacologiche
      invalidanti. Ma anche un ritrovato che assieme al BI397
      (efficace contro gli staffilococchi multiresistenti tipici degli
      ambienti ospedalieri) ha consentito a Biosearch di siglare
      importanti accordi con due aziende americane. 
      L'intesa con Intrabiotics per lo sviluppo della Ramoplanina e
      quella con Versicor per il BI397 stanno fruttando a Biosearch
      circa 30 milioni di dollari nell'arco di alcuni anni. Grazie a questa
      cifra gli americani hanno ottenuto il diritto per lo sfruttamento
      dei due farmaci sul solo mercato del Nordamerica. Quanto
      all'azienda italiana ha portato a casa altri vantaggi: 1) i costi per
      lo sviluppo dei farmaci e la sperimentazione clinica sono a
      carico degli americani; 2) quando i prodotti, fra il 2002-2003
      (Ramoplanina) e il 2004 (BI397)saranno commercializzati negli
      Usa e in Canada Biosearch potrà incassare una royalty del 14
      per cento; 3) i due farmaci saranno prodotti in Italia negli
      stabilimenti di Biosearch.
      Ed è proprio a questo punto della nostra storia che la
      quotazione al Nuovo Mercato diventa uno dei tasselli portanti
      della strategia Biosearch. Come spiegano Quarta e Parenti la
      società non vuole rimanere una sorta di boutique delle
      biotecnologie capace di applicare tecniche sofisticate per
      individuare i nuovi farmaci. Al contrario il management vuole
      trasformare Biosearch in una società biofarmaceutica con un
      prooprio stabilimento produttivo (l' area prescelta è nel Sud) in
      grado di commercializzatre direttamente i suoi prodotti nel
      mercato europeo. 
      Insomma, il progetto è ambizioso. Ed ha convinto 3i, la più
      importante società europea di venture capital ad acquistare il
      39 per cento di Biosearch sborsando 28 miliardi. Riguardo alla
      quotazione Banca Imi è Global Coordinator dell'operazione,
      Livolsi & Partner è Advisor della società (Ubaldo Livolsi, ex
      amministratore delegato della Fininvest ha fatto i primi passi
      della sua carriera nel settore farmaceutico e conosce bene
      Lepetit) mentre Banca Sg Cowen si occupa del collocamento
      istituzionale.