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[Ecologia] Parigi apre la questione del deposito delle scorie nucleari italiani - La Stampa 9 sett 2014
- Subject: [Ecologia] Parigi apre la questione del deposito delle scorie nucleari italiani - La Stampa 9 sett 2014
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- Date: Tue, 9 Sep 2014 12:47:54 +0200 (CEST)
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Ogg: Parigi apre la questione del deposito delle scorie nucleari italiani - La Stampa 9 sett 2014
La Francia, riferisce la Stampa di oggi, 9 settembre, ha deciso di bloccare il trasferimento del combustibile nucleare da riprocessare. I trasporti da Saluggia via Val Susa a Les Hague vengono, al momento, interrotti.
Il motivo? A Parigi non si fidano che potremo riprendere le scorie indietro, costruendo il deposito unico nazionale di stoccaggio entro il 2025...
Per il deposito, che sarà di superficie (e dunque non sotterraneo come quello a suo tempo ipotizzato a Scanzano Jonico), Giampiero Godio, di Legambiente Piemonte, è portato a puntare su Saluggia, in provincia di Vercelli.
Altre voci, riportate dal quotidiano torinese, ipotizzano che sarà localizzato in una di queste quattro Regioni: Puglia, Lazio,Toscana, Basilicata.
La struttura dovrebbe accogliere fino a 90mila metri cubi dimateriale radioattivo, e sarà grande come un campo da calcio, nonchè alto quanto un palazzo di cinque piani. Lo scorso 4 giugno l’Ispra, l’Istituto superiore per la protezione e la ricerca ambientale, ha ufficializzato i criteri per la localizzazione dell’impianto, che successivamente
sarà realizzato dalla società pubblica Sogin, azienda che gestisce lo smantellamento delle vecchie centrali, appena uscita da un cupo periodo di sprechi, scandali e indagini. Entro il gennaio del 2015 bisognerà così definire una mappa delle aree «potenzialmente idonee» per il deposito.
sarà realizzato dalla società pubblica Sogin, azienda che gestisce lo smantellamento delle vecchie centrali, appena uscita da un cupo periodo di sprechi, scandali e indagini. Entro il gennaio del 2015 bisognerà così definire una mappa delle aree «potenzialmente idonee» per il deposito.
I tempi: secondo le previsioni, il sito si sceglierà entro la primavera del 2016; la costruzione si farà entro il 2022, e prevederà anche la creazione nell'area del Deposito di un «Parco Tecnologico», dedicato alla ricerca e alla formazione su decommissioning, gestione dei rifiuti e radioprotezione.
Il costo complessivo, dicono alla Sogin, sarà di 1,5 miliardi di euro, che saremo noi italiani a pagare attraverso un (ennesimo) contributo sulla bolletta dell’elettricità. Altri osservatori però stimano la spesa finale in una somma più vicina ai 2,5 miliardi.
Il costo complessivo, dicono alla Sogin, sarà di 1,5 miliardi di euro, che saremo noi italiani a pagare attraverso un (ennesimo) contributo sulla bolletta dell’elettricità. Altri osservatori però stimano la spesa finale in una somma più vicina ai 2,5 miliardi.
Allegato Rimosso
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