R: Re: [ecologia] Rifugiati dal wi-fi trovano riparo nelle montagnedella Virginia dell'Ovest
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- From: "Alessandro Marescotti" <a.marescotti at peacelink.it>
- Date: Mon, 19 Sep 2011 05:19:35 +0000
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Ciao Giovanni! A scuola ogni tanto porto un piccolo misuratore portatile dei campi elettromagnetici in modo fa far notare ai ragazzi il problema. E' molto importante misurare, fare verifiche. Ad esempio molti sbagliano a casa a sostituire il telefono fisso con il cordless. Il cordless e' molto simile come nocivita' al cellulare. Ma mentre assieme al cellulare viene fornito l'auricolare, per ridurre l'impatto, per il cordless no. E' soprattutto la base del cordless che emana campi elettromagnetici, e bisognerebbe tenerla lontano, se proprio si ha un cordless. Come anche per il wifi e' da considerare e da 'temere' il router (con l'antennina) piu' che il computer in ricezione: sono valori estremamente diversi. Alcune di ore al cordless sono piu' nocive che un anno con il wifi. Faccio notare ai ragazzi che il picco avviene mentre si riceve la telefonata al cellulare e durante la conversazione. Quando e' spento i valori sono di gran lunga inferiori. Ho fatto acquistare alla mia scuola un analizzatore professionale di campi elettromagnetici e abbiamo fatto un corso di formazione per misurarli. Personalmente ritengo che a scuola si debbano abituare i ragazzi a misurare, verificare, confrontare. In un'ottica laboratoriale che consenta loro di acquisire esperienza e un metodo per valutare, avendo pero' dati alla mano. Il metodo galileiano :-) Ciao Alessandro www.peacelink.it From: Giovanni Malatesta <giovanni.malatesta at villapacinotti.it>
Sender: ecologia-request at peacelink.it Date: Sun, 18 Sep 2011 12:30:02 +0200 To: <ecologia at peacelink.it> ReplyTo: ecologia at peacelink.it
Subject: Re: [ecologia] Rifugiati dal wi-fi trovano riparo nelle montagne
della Virginia dell'Ovest L'EHS è solo una parte dei problemi che l'esposizione a campi elettromagnetici determina per quanto riguarda la salute dell'uomo: si tratta della punta di un iceberg, un evidente campanello d'allarme che dovrebbe far riflettere sull'uso sconsiderato che viene fatto di queste tecnologie, esattamente come l'MCS (Multiple Chemical Sensitivity, Sensibilità Chimica Multipla) rappresenta la punta dell'iceberg per quanto riguarda i danni alla salute dell'inquinamento chimico. Ma i problemi per la salute legati ai campi elettromagnetici, sia per quelli a bassa frequenza (elettrodotti) sia per quelli ad alta frequenza (antenne TV, ripetitori, telefonia mobile ecc.) sono ben più vasti e di natura generale. L'aumento di rischio di particolari forme di neoplasie connesso ad un uso frequente di telefoni cellulare è, ad esempio, ben documentato da studi indipendenti (emblematici quelli dello studioso svedese L.Hardell); una corposa metanalisi (revisione critica degli studi esistenti) dello studioso italiano Angelo Levis ha messo in chiara evidenza come i conflitti di interesse abbiano interessato gli studi in questo settore (come, del resto, in tanti altri), per cui mentre quelli finanziati dalle società che operano nel settore della telefonia mobile non trovano risultati significativi, gli studi indipendenti arrivano a risultati significativi. Del resto, anche in Europa in alcuni paesi l'uso dei telefonini e delle tecnologie wi-fi sono banditi dalle scuole dell'infanzia. In Italia, purtroppo, manca totalmente un informazione al riguardo, tanto che addirittura un movimento che dovrebbe essere sensibile alle istanze ambientali ed alla tutela della salute come il movimento 5 stelle chiede la diffusione del wi-fi gratuito da parte delle amministrazioni. La soluzione, viceversa, sarebbe quella della diffusione della trasmissione via cavo (cablaggio su fibra ottica) e la creazione di punti di connessione gratuiti nei luoghi pubblici. Giovanni Malatesta On 17/09/2011 22:52, corrado penna - fisico wrote:
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