la fine dell'enea e della ricerca sulle energie alternative




Da greenreport 


Prestigiacomo e Scajola litigano sull´agenzia per il nucleare 


 LIVORNO. Uno a uno e palla al centro. Questa la situazione riguardo all’Agenzia nucleare proposta dal ministro dello Sviluppo Scajola, prendendo a prestito i termini dal gergo calcistico. Il tentativo di dare un´accelerazione alle condizioni di fondo necessarie per far ripartire il nucleare nel nostro paese deve registrare ad oggi un primo stop. Sono stati infatti ritirati gli emendamenti presentati dal governo al ddl “sviluppo” che è in discussione alla Commissione Attività produttive alla Camera, dopo che hanno fatto registrare polemiche e insoddisfazioni anche da parte della maggioranza.

Quindi dovrà essere nuovamente presentata una riformulazione dell’intero pacchetto sulle procedure necessarie per dare avvio alla strategia atomica. Forse già lunedì, fa sapere il Governo, impegnato in consiglio dei ministri oggi a Napoli. Il nodo del contendere sembra essere proprio l’Agenzia nucleare, contesa tra il ministero dell’Ambiente e quello dello Sviluppo e che si è provato a portare alla Presidenza del Consiglio.

Rimane invece in piedi, almeno per ora, il riassetto della Sogin che verrebbe commissariata e i cui ruoli di decommissioning sarebbero affidati a società esterne con una partecipazione pubblica. Stessa sorte anche per l’Enea di cui si prevede intanto il commissariamento e poi la trasformazione in Enes, agenzia nazionale per le nuove tecnologie, le cui funzioni reali verranno successivamente definite con un decreto ad hoc del ministero dello Sviluppo.

L’ente nato proprio per lo sviluppo dell’energia atomica e trasformato poi, dopo il referendum che ha bocciato il nucleare in Italia, in ente per lo sviluppo delle energie alternative e la ricerca energetica, tornerebbe quindi alle sue radici. Mossa che non è rimasta senza polemiche da parte dell’opposizione, che ha chiesto di ritirare anche questo emendamento proposto dalla Lega. 
«Per la smania del nucleare il governo cancella la ricerca sulle energie alternative» ha dichiarato Francesco Ferrante, membro dell’esecutivo nazionale degli Ecodem.

«Il nuovo organismo - continua Ferrante - stravolge di fatto funzioni ed indirizzi dell’Enea. Sembra che si voglia finalizzare tutto quasi esclusivamente allo sviluppo del nucleare escludendo di fatto il tema attualissimo della ricerca sulle energie pulite e rinnovabili». 

Testimonianza ne è il fatto che l’Enes dipenderà per le sue funzioni e per gli indirizzi esclusivamente dal ministro dello Sviluppo Economico, mentre l’Enea faceva riferimento anche ai dicasteri dell’Università e dell’Ambiente. 

«Chiediamo a tutto il Parlamento di fermare questa deriva - dice Ferrante - e che in aula si cancelli questo emendamento, che va a peggiorare un testo già pessimo che contiene perle che vanno dalla militarizzazione delle aree destinate ad ospitare le centrali nucleari, alla cancellazione di ogni tentativo di dialogo con la popolazione, sino all’equiparazione dell’energia nucleare con le rinnovabili ai fini della precedenza nel dispacciamento».

Richiesta alla quale si è associata anche Legambiente: «Chiediamo al Parlamento – ha dichiarato il presidente Vittorio Cogliati Dezza – d’intervenire rapidamente per porre un freno a questa assurda deriva nuclearista, capace di portare l’Italia rapidamente indietro di molti anni ponendola alla stregua dei paesi pro nucleare, notoriamente meno avanzati sia dal punto di vista industriale che culturale».