il blackout degli imbrogli



Roma 1 ottobre 2003

Vi trasmettiamo, in allegato, il comunicato inerente il recente blackout.

Cordiali saluti.

RdB Tesoro
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CHI HA SPENTO LA LUCE ?
Il blackout degli imbrogli
Finalmente sappiamo di chi è la colpa del blackout che sabato notte ha
paralizzato l'Italia: un albero e un fulmine.
Un albero e un fulmine, caduto in Svizzera, hanno messo in ginocchio tutto
il sistema elettrico nazionale!!! Ora, si sostiene da più parti, occorre
costruire nuove centrali, magari rispolverando anche il nucleare!
Vediamo adesso di capire veramente cosa è successo.
La liberalizzazione e la privatizzazione del mercato energetico hanno
prodotto una disarticolazione di tutto il sistema elettrico, spostando
l'obiettivo vero che è quello dell'erogazione di un servizio pubblico
essenziale ad un interesse privato e, quindi, proiettato esclusivamente al
profitto.
Al momento del blackout solo un terzo delle centrali erano in funzione.
Ciò è dovuto al fatto che le aziende che gestiscono la produzione di
energia elettrica tengono gli impianti spenti in base a puri calcoli di
convenienza economica; non essendo più un servizio pubblico decidono in
piena libertà quando e quanta energia produrre.
La scellerata politica della privatizzazione del sistema elettrico
italiano, partorita dal governo di centro sinistra con i Decreti Bersani e
D'Alema e perseguita con altrettanta scelleratezza e superficialità
dall'attuale governo, oltretutto senza nessun tipo di regolamentazione, ha
causato la contemporanea chiusura, per ristrutturazione, di numerose
centrali di produzione (Sermide, Chivasso, Brindisi, Napoli, ecc..),
provocando così i presupposti che ci hanno portato al blackout di sabato
notte.
Si cerca in tutti i modi di fuorviare dalle vere problematiche, proponendo
soluzioni "alternative" quali il carbone o il nucleare perché
"economicamente vantaggiose" o peggio ancora ricorrendo alla
regionalizzazione e, quindi, ad un ulteriore tipo di spezzettamento della
rete elettrica. Il tutto condito dalla ciliegina sulla torta rappresentata
dalla proposta di costruite nuove centrali elettriche, che è un privilegio
riservato ai privati in quanto il decreto di riassetto elettrico impedisce
all'Enel di aumentare il suo peso sul mercato.

La realtà dei fatti è:

- che l'Italia, di notte, dipende quasi esclusivamente dalla importazione
di energia estera per permettere ai privati risparmi, sia energetici che
occupazionali. Negli ultimi anni il livello occupazionale è sceso di oltre
40.000 unità;
- che il governo Berlusconi, con grande irresponsabilità, non ha finora
autorizzato il gestore della rete nazionale (GRTN) a mettere in circolo le
migliaia di megawatt prodotte ed inutilizzate (circa 11.000);
- che le fonti alternative proposte, carbone e nucleare, non sono così
economiche come ci vogliono far credere;
- che non abbiamo bisogno di nuove centrali elettriche utili solo alle
tasche degli imprenditori;
- che abbiamo invece bisogno di un totale risanamento sia delle centrali
esistenti che dei sistemi di produzione e di trasmissione riunificando la
loro gestione sotto il totale dominio pubblico.

In 50 anni di Enel e di sistema pubblico elettrico nazionale tutto ciò non
si è mai verificato.
Impediamo che nuove disposizioni governative aumentino i poteri delle
aziende elettriche private. Battiamoci per riportare sotto il controllo
pubblico tutto il sistema elettrico nazionale.

  Coordinamento Nazionale Ministero dell'Economia e delle Finanze
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