[Prec. per data] [Succ. per data] [Prec. per argomento] [Succ. per argomento] [Indice per data] [Indice per argomento]
I: APPELLO
- Subject: I: APPELLO
- From: "Cinzia" <cinziapasi at inwind.it>
- Date: Tue, 10 Jun 2003 07:36:43 +0200
- Importance: Normal
-----Messaggio originale----- Da: Beatrice Bardelli [mailto:reginadelmare at tiscali.it] Inviato: lunedì 9 giugno 2003 13.27 A: cinziapasi at inwind.it Oggetto: APPELLO APPELLO PER IL SI' AL REFERENDUM PER LA ABROGAZIONE DELLA SERVITU' COATTIVA DI ELETTRODOTTO Le norme che si vogliono abrogare (art. 119 T.U. elettricità e acque e art. 1056 C.C.) impongono che il proprietario di un fondo non si può opporre al passaggio delle linee elettriche in media e in alta tensione (elettrodotti). Non riguardano i cavi elettrici in bassa tensione (380 o 220 V), Tali norme vengono invocate tutte le volte che deve essere costruito un elettrodotto, per imporre automaticamente la servitù di elettrodotto sui terreni interessati e quindi pagare il costo di utilizzo del suolo con una somma simbolica. Le norme sono state adottate negli anni '30 quando l'Italia era un Paese agricolo e occorreva elettrificare il Paese. Oggi non è più così. Come ricordato dalla Corte Costituzionale nella sentenza che ha dichiarato la ammissibilità del quesito referendario, una rete di centinaia di migliaia di chilometri copre la Penisola. Ciò ha favorito un modello di sviluppo, basato sul trasporto mediante grandi elettrodotti dell'energia elettrica prodotta principalmente nelle centrali che sfruttano combustibili fossili come il petrolio e il carbone e le cui emissioni sono alla origine dell'effetto serra, del buco dell'ozono, dei cambiamenti climatici. Al contrario. La abrogazione delle norme sottoposte a referendum – ricorda ancora la Corte – favorirà il riequilibrio del mercato dell'energia distorto dall' incentivo agli elettrodotti costituito dalle norme di legge da abrogare, promuovendo lo sviluppo delle fonti di energia rinnovabile: l'energia solare su tutte che viene consumata in prossimità del luogo di produzione e non abbisogna del trasporto mediante elettrodotti. Un secondo e non minore obiettivo del referendum è: il contenimento dell'elettrosmog. L'elettrosmog è l'inquinamento causato dal campo magnetico e dal campo elettrico prodotti dal passaggio della corrente elettrica. La fonte più importante di tale forma di inquinamento sono gli elettrodotti. Molti studi epidemiologici hanno constatato che i bambini esposti al campo magnetico, anche di debole intensità, generato da elettrodotti ammalano di leucemia infantile molto più frequentemente di quelli non esposti. Il NIEHS l'istituto federale americano per la salute ambientale ha classificato il campo magnetico generato dai cavi di corrente elettrica possibile cancerogeno già nel 1998. La IARC, la Agenzia Internazionale per la Ricerca sul Cancro di Lione, ha classificato lo stesso campo elettromagnetico possibile cancerogeno nel 2001: entrambi gli istituti attribuiscono tale classificazione alla aumentata incidenza della leucemia infantile in prossimità degli elettrodotti. Si è tentato di limitare la esposizione delle persone al campo magnetico generato dagli elettrodotti introducendo limiti di esposizione e distanze di rispetto degli elettrodotti dalle case: un decreto del 1992, voluto dall'allora ministro dell'ambiente Ruffolo, interpretato da successive circolari, decreti, leggi, non è mai stato rispettato, nel senso che i limiti di esposizione e le distanze di rispetto ivi previsti non sono attualmente osservati. Un sì a questo referendum porterà alla riduzione delle fonti di inquinamento magnetico: meno chilometri di elettrodotti, per i quali non ci sarà più il vantaggio economico della servitù coattiva dei suoli, significherà meno occasioni di esposizioni di bambini nelle case e nelle scuole oggi prossime agli elettrodotti. Il proprietario del fondo potrà contrattare con la compagnia elettrica il passaggio dell'elettrodotto e lo farà certamente pensando anche alla sua salute e a quella dei suoi figli o nipoti. Per lo stesso motivo: un sì a questo referendum porterà anche a uno sviluppo equilibrato della rete costituita dalle antenne radio per il servizio telefonico. Un recente decreto – noto come decreto sblocca-antenne - pubblicato il 14 settembre 2002, quindi successivamente al deposito delle firme di sottoscrizione di questo quesito referendario avvenuto il 9 agosto 2002, aggrava la servitù coattiva di elettrodotto modificando l'articolo 230 del Codice Postale dove si prevede per gli edifici il passaggio di cavi per le antenne riceventi poste sugli edifici medesimi. La modifica trasforma tale obbligo di passaggio in una servitù di elettrodotto poiché estende l'applicazione della norma postale, pensate per le antenne di ricezione televisiva, ai cavi di alimentazione del segnale, in media tensione, alle antenne radio per la telefonia. La servitù è ulteriormente aggravata dalla legittimazione delle società licenziatarie del servizio di telefonia mobile ad agire in giudizio – anche per risarcimento del danno emergente e del lucro cessante - nei confronti di quanti si oppongano alla servitù con la conseguente limitazione del diritto di difesa di cittadini e consumatori. In caso di vittoria del sì anche tale modifica dell'art. 230 del codice postale sarà abrogata, in quanto norma successiva che aggrava l'efficacia della norma che impone la servitù coattiva di elettrodotto sottoposta a referendum. Un ultimo ma non meno importante motivo per la abrogazione della servitù coattiva da elettrodotto è che in presenza di tale norma sottoposta a referendum gli elettrodotti sono costruiti senza concessione edilizia. Si tratta di opere il cui impatto ambientale è talmente elevato che la Comunità Europea ha stabilito con direttiva la necessità di una Valutazione di Impatto Ambientale (V.I.A.) preliminare alla costruzione degli elettrodotti in alta tensione. Il decreto italiano di recepimento – DPR 27 aprile 1992 – ha depotenziato la direttiva europea richiedendo la V.I.A. solo per gli elettrodotti da 220 e da 380 kV, non per quelli – che sono comunque classificati in alta tensione – da 60, 132, 150 kV. Opere tanto impattanti non richiedono né V.I.A. né concessione edilizia , laddove – giustamente – la concessione edilizia - oggi permesso di costruire - è richiesta non appena si metta mano alla costruzione anche solo di una piattaforma. In caso di vittoria del sì la edificazione di elettrodotti sarà sottoposta alla valutazione del Comune per il rilascio della concessione edilizia e dunque alla preventiva valutazione dei possibili effetti nocivi per la salute da parte della azienda sanitaria, ai sensi dell'art. 220 del T.U. delle leggi sanitarie. Per · il riequilibrio del mercato dell'energia che favorisca le fonti rinnovabili, in particolare l'energia solare, VOTA SI' AL REFERENDUM PER L'ABROGAZIONE DELLA SERVITU' COATTIVA DA ELETTRODOTTO · il contenimento dell'elettrosmog, mediante il mantenimento in funzione di un minor numero di chilometri di elettrodotti con la conseguente minore probabilità di esposizione dei bambini al campo magnetico e dunque una minore incidenza della leucemia infantile, VOTA SI' AL REFERENDUM PER L'ABROGAZIONE DELLA SERVITU' COATTIVA DA ELETTRODOTTO · il contenimento dell'elettrosmog, mediante l'abrogazione della modifica del Codice Postale introdotta dal decreto sblocca-antenne che impone la servitù del passaggio del cavo di alimentazione del segnale alle antenne per la telefonia, VOTA SI' AL REFERENDUM PER L'ABROGAZIONE DELLA SERVITU' COATTIVA DA ELETTRODOTTO · il contenimento dell'impatto ambientale degli elettrodotti e delle costruzioni elettriche, mediante l'esercizio da parte dei Comuni, adiuvati dall'autorità sanitaria, della potestà di rilasciare il permesso costruire e di perseguire l'abuso edilizio, VOTA SI' AL REFERENDUM PER L'ABROGAZIONE DELLA SERVITU' COATTIVA DA ELETTRODOTTO Mai più un elettrodotto nel mio giardino. Mai più i bambini nelle scuole sotto i cavi di alta tensione. Mai più leucemie infantili da elettrosmog Dall'Italia, maggio e giugno 2003 Il Comitato Promotore del Referendum “Servitù coattiva da elettrodotto: abrogazione” Livio Giuliani
- Prev by Date: referendum sull'elettrosmog - scheda preparata da PeaceLink
- Next by Date: Codice Penale, numeri di telaio e nuove competenze
- Previous by thread: Lilliput Modena invita a votare SI' al referendum
- Next by thread: Codice Penale, numeri di telaio e nuove competenze
- Indice: