Enron ha violato diritti umani in India



India: Enron ha violato i diritti umani tra il 1992 e il 1998

23 Gennaio 2002 - Tra il 1992 e il 1998 l'impianto elettrico della Enron
corp. costruito a Dabhol (India) ha comportato gravi violazioni dei diritti
umani. Cio' dimostra che le agenzie statunitensi devono esaminare piu'
attentamente i progetti che finanziano, prima di concedere il prestito.
Secondo un rapporto di Human Rights Watch (HRW) del 1999, le societa'
indiane consociate alla Enron hanno pagato le forze di polizia per
sopprimere l'opposizione dei cittadini all'impianto elettrico. La Enron e'
stata complice della violazione di tali diritti per diversi anni.
L'opposizione alla costruzione dell'impianto era iniziata nel 1992 per i
sospetti di corruzione e per l'eccessiva velocita' con cui venivano condotti
i negoziati riguardanti i termini e le condizioni dell'investimento della
Enron. Gli agricoltori locali sostenevano di essere stati ingiustamente
privati delle loro terre e contestavano il fatto che la poca acqua
disponibile era stata deviata interamente per l'impianto. Alcuni attivisti
hanno anche sollevato preoccupazioni sui potenziali danni ambientali. Il
governo statunitense e' responsabile delle conseguenze sui diritti umani per
la lobby che ha esercitato a nome di tre compagnie americane. La Banca
Mondiale aveva ripetutamente rifiutato di finanziare il progetto perche'
"economicamente non conveniente", ma il governo degli USA concesse alla
Enron 300 milioni di dollari in garanzie di prestito per il suo investimento
a Dabhol. La Export-Import Bank richiede una valutazione delle implicazioni
sui diritti umani per concedere suoi prestiti. Ma la valutazione del
Dipartimento di Stato diceva che non vi era alcun motivo per rifiutare di
concedere il prestito. Secondo Human Rights Watch i contribuenti americani
hanno finanziato la complicita' della Enron nella violazione di diritti
umani, percio' chiede al Congresso che venga istituito un ufficio di
valutazione presso la Export-Import Bank. Nel 2001 il Congresso aveva
introdotto un provvedimento per evitare le "disattenzioni" della
Export-Import Bank. Ma l'amministrazione Bush, a capo della banca stessa, e
molti rappresentanti delle multinazionali si sono opposti al provvedimento
che e' stato definitivamente affossato nello scorso Novembre.
Il rapporto di HRW del 1999 documenta come gli appaltatori dell'impianto a
Dabhol attaccavano ripetutamente i cittadini che esprimevano la propria
opposizione. La polizia spesso si rifiutava di investigare le denuncie, e in
diversi casi, arrestava le vittime con accuse inventate. La Dabhol Power
Corporation (una consociata della Enron) rimborsava le spese alle forze di
polizia per la sicurezza che esse garantivano alla compagnia: tutto secondo
quanto prevedeva la legge.
Nel 1997 la polizia fece in'incursione in un villaggio di pescatori che si
opponevano all'impianto, e arrestarono arbitrariamente dozzine di abitanti.
Tra questi vi era la moglie di uno dei principali contestatori del progetto
Enron. La donna fu spogliata in bagno a porte e finestre chiuse, e poi
portata in strada per essere percossa con bastoni. Rimase incinta per 3
mesi. Sempre nel 1997 la polizia arresto' 180 cittadini che manifestavano
pacificamente davanti ai cancelli dell'impianto. Nel 1998 gran parte delle
proteste erano cessate. La Enron e il governo locale ignoravano le denuncie
dei cittadini. Adesso che la Enron e' fallita, l'impianto e' in vendita per
altri appaltatori. Fonte: Human Rights Watch; traduzione di Fabio
Quattrocchi fabiocchi at inwind.it

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