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A proposito di Genova
- Subject: A proposito di Genova
- From: pixie.ecologista at virgilio.it
- Date: Tue, 30 May 2000 15:57:34 +0200
Diciamoci la verità, l'espressione 'popolo di Seattle' qui da noi è un po' troppo abusata e a Genova gli aspiranti emulatori dell'evento americano hanno dovuto ridimensionare il tiro delle loro ambizioni. Evidentemente non fa per noi italiani l'idea di un movimento di base della società civile (senza la presenza paternalistica dei leaders politici rossi e verdi, in tournè elettorale per il 2001, con bandierine, fotografie e patrocinii che girano quale là in cerca della combinazione giusta, come si fa a battaglia navale), che metta realmente alle strette i detentori del potere economico, del sapere scientifico e delle forze dell'ordine. A Tebio queste 3 cose c'erano tutte: mercanti, professori e truppe. Non per niente si è trattato di una 'fiera' del biotech, una vetrina per le multinazionali del settore, come si è detto in lungo e in largo, cioè un luogo in cui ci si è dati appuntamento per combinare affari. Il mercato biotech in quanto tale presuppone come materia prima il patrimonio della biodiversità del pianeta e perciò si tratta di un'industria di tipo estrattivo; ed ha come fonte di valore aggiunto le scienze biologiche, il che lo fa rientrare nel cerchio magico della new economy, che fa palpitare i cuori dei risparmiatori a suon di Nasdaq. Blindati nei padiglioni della Fiera del mare di Genova, c'erano sia i mercanti, sia i professori, cioè quelli che danno e quelli che sanno, mentre noi fuori eravamo e continueremo ad essere quelli tenuti all'oscuro di tutto e che prendono ed eseguono ciò che il mercato predispone per noi. Tant'è che mica ci troviamo niente di strano ad abbinare T-shirt zapatista e un bel paio di Reebok, o a fare da vetrina ambulante per tutti i nuovi modelli di scarpe e magliette Nike o Benetton, che si sono viste nelle assemblee di Mobilitebio....Dobbiamo smettere di credere che la lotta contro lo strapotere delle multinazionali non passi necessariamente anche per una radicale modifica dei nostri stili di vita. Pensate se ogni famiglia imitasse il comportamento del Centro sociale Terra di Nessuno di Genova dove tutti i pasti, dalla colazione alla cena sono serviti in piatti, bicchieri e con posate di plastica ... La tentata mobilitazione di Genova ha mostrato delle carenze gravi, su cui è difficile soprassedere: come si fa a parlare di successo quando una tre giorni internazionale tutta all'insegna del biotech annuncia una sospensione dei lavori di sei ore, si ferma di fatto solo per dieci minuti e fuori si pensa solo a festeggiare, a rilasciare interviste, a convocare conferenze stampa per autocelebrarsi? Ma dove siamo? Chi ha proposto di riprendere l'assedio è stato lasciato a parlare da solo, ad accontentarsi, magari dopo aver percorso centinaia di chilometri in treno e di aver assistito ad un minicorteo e ad una pressione di un'oretta al massimo. Se non fosse stato per le 3 tute bianche ferite, il tutto sarebbe sembrato prestabilito quanto il copione di una commediola.Lo stesso concetto di 'servizio d'ordine' interno ad un corteo di contestazione, che ama caricarsi sullo slogan 'ribellarsi è naturale', sono tutte cose che appaiono contraddittorie solo a noi, o non è forse vero che c'è qualcosa che non va? A chi ci siamo ribellati? Ha senso voler fermare qualcuno senza essere scomodi? Abbiamo avuto più a cuore che nessuno toccasse McDonalds o la Banca di Roma...mancava poco che assieme ai carabinieri davanti al McDonalds si mettessero anche i manifestanti a fare da scudo umano ai panini imbottiti. Si è mai visto uno che protesta preoccupandosi di non dare fastidio? Sono state demonizzate e criminalizzate persone e realtà che hanno espresso dissenso e idee politiche di una concretezza e lucidità che vanno ben oltre le richieste compromissorie di Mobilitebio. E' mancato qualsiasi accenno di dibattito su un'idea che per molti ormai è un dogma: il principio di precauzione. Da Tamino in giù tutti si riempiono la bocca con questa formula, e nessuno pensa che Tamino è nella Commissione Interministeriale che ha già autorizzato l'insediamento di 280 siti di sperimentazione sul campo di OGM. Il problema non è più ricerca, la soluzione è interrompere tutto un filone scientifico vizioso, foriero di squilibri ecologici e sociali. Ci si ricordi dell'opzione fra nucleare civile e nucleare militare che ha ingannato molti qualche anno fa, la pericolosità rimane alta, questo è ciò che conta. In campo medico, poi, è anche peggio, visto che lo stesso principio di precauzione è visto come un tabù, nonostante che le terapie geniche siano del tutto inaffidabili, rispetto alle grandi promesse fatte, e che invece si sono già registrati decorsi letali della loro applicazione. Riteniamo il documento di ControTebio assolutamente legittimo e che la cosiddetta 'violenza' di cui si è parlato, riveli la pochezza del dibattito in corso. Quella di ControTebio è stata violenza contro i distruttori della madre terra.. I danni alle cose, le vetrine che stanno a cuore a tanti in Italia, rientrano nella strategia del sabotaggio ecologico e dell'azione diretta. In questo modo sono stati colpiti obiettivi ben precisi . E' stata assente qualsiasi forma di violenza alle persone. La vetrata rotta alla Banca di Roma è un atto di opposizione ad una struttura implicata nel finanziamento del traffico d'armi e che finanzia progetti di biotecnologie. La Banca di Roma come troppi altri potentati economici (vedi Banca Mondiale, Shell, Nestlè...)sono macchine di morte e di impoverimento.E così mentre i popoli nativi sono cacciati dalle loro terre per far posto alle trivelle di estrazione di petrolio o a miniere i nostri ambientalisti non trovano di meglio che raccogliere firme per petizioni...Rispondete: da che parte sta la violenza? Bisogna piantarla con questa morale ipocrita quella che in casa propria non vuole grane, ma che poi si infervora, sgrana gli occhi e si scioglie in complimenti davanti a Swami o Josè Bovè, entrambi sabotatori ecologici e fieri di esserlo.Swami insieme ai contadini Indiani distrugge bruciando i campi sperimentali OGM della Monsanto. Che ne dite di fare una catena umana e proteggere i campi OGM della Monsanto dai "cattivi" sabotatori ecologisti? A Seattle una parte dei manifestanti hanno fatto catene umane intorno ai Nike Store per proteggerli daeventuali danni materiali fatti dai "cattivi" del Blocco Nero...Gli ecoterroristi si chiamano Leonardo Santi, a capo del CBA, che organizza Tebio e che istituisce un corso universitario in biotecnologie all'Università di Genova, assumendo il controllo di scienza, mercato e formazione; si chiamano anche Tullio Regge, che va in giro a raccontare che il 90% del grano italiano è già un OGM, seminando il terrore, quando si tratta di un incrocio ottenuto con tecniche tradizionali di ibridazione; oppure Antonio Polito, che spara baggianate sull movimento anti-biotecnologie dalle pagine di Repubblica. In generale, gli ecoterroristi sono stipendiati della stampa nazionale che non fanno che aspettare eccitati che si sparga sangue nelle strade, e di una tre giorni di seminari incrociati, non riferiscono nulla (non sapremo mai nulla di quello che si è detto a Tebio!). E' o non è una stampa miope ed impreparata, che al massimo raccatta qualche facile moralismo se vede qualche scheggia di vetro per terra? I n un momento in cui associazioni come l'ARCI prende soldi da Nestlè però partecipa anche a Banca Etica e fa parte del Consorzio Transfair... L'associazione per la pace va a nozze e si fa sponsorizzare da Benetton, Legambiente prende molti soldoni da AGIP e Ferrovie dello Stato senza dire nulla sul massacro dei popoli Nigeriani e Agip e senza fiatare sull'alta velocità(per motivi di spazio non continuiamo) capiamo bene come mai c'è tanto astio contro chi non accetta compromessi contro i distruttori del pianeta.FOGLI D'ORTICA Appunti dall'ecologismo radicale pixie.ecologista at virgilio.it =========================================================== VIRGILIO MAIL - Il tuo indirizzo E-mail gratis e per sempre http://mail.virgilio.it/ VIRGILIO - La guida italiana a Internet http://www.virgilio.it/
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