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Domani nell'isola il presidente della Regione per un incon tro con i tecnici Apat
dall'unione sarda Olbia -Sassari del 1\3\2004
Arriva tra le polemiche la visita alla Maddalena del presidente della
Regione. Italo Masala sarà sull'isola domattina, per incontrare a
mezzogiorno i tecnici dell'Apat, l'agenzia ministeriale che si occupa del
controllo del territorio e dell'ambiente. All'ordine del giorno le verifiche
della radioattività ambientale e le misure di prevenzione ipotizzate in caso
di incidente nucleare. Ma nel frattempo è nuovamente esploso lo scontro
sulla presenza militare americana a Santo Stefano, dopo la mozione approvata
dalla Camera dei deputati la settimana scorsa: il testo, in pratica, dà il
via libera alla Marina Usa per eseguire i lavori di ristrutturazione e
riqualificazione del sito di Santo Stefano.
A protestare è il Cocis (Comitato cittadino spontaneo) secondo cui, come si
legge in un comunicato, la mozione «sottolinea ancora una volta il mancato
rispetto da parte degli organi di governo delle indicazioni provenienti
dalle istituzioni e rappresentanze locali della Sardegna e di La Maddalena».
Il Comitato afferma anche che alla volontà di smantellamento della base Usa,
espressa anche dal Consiglio regionale, «il Governo nazionale e la sua
maggioranza rispondono non considerando minimamente i dubbi sollevati dalla
massima assemblea sarda». Per il Cocis, che di recente ha promosso alcune
iniziative per far luce sull'ipotizzato aumento di alcune malattie tumorali
nella popolazione maddalenina, il Governo non si è preoccupato minimamente
di dar seguito alle richieste di verifiche più approfondite su questo
inquietante tema, ma ha invece subito «voluto accelerare il processo di
realizzazione di quella che, secondo la nuova strategia statunitense,
diverrà un'imponente base navale nucleare».
Il Comitato chiede quindi quali garanzie può avere la popolazione, che
chiede maggiore trasparenza sui fattori di rischio, di fronte a un Governo
che «procede nei propri progetti senza la minima considerazione dell'
apprensione della popolazione», e quale prospettiva vi sia «per la
popolazione del nord Sardegna che dovrà organizzarsi a rendere noto ai
propri ospiti estivi il piano di emergenza nucleare».
Di fronte a «questo ennesimo gesto di totale noncuranza delle apprensioni
delle popolazioni e delle legittime aspettative di sviluppo economico e
culturale», il Comitato chiede a tutte le componenti civili di adoperarsi
perché su questo problema intervengano «le istituzioni comunitarie europee»;
che venga effettuato «un valido studio dell'impatto ambientale a Santo
Stefano»; che sia operata la messa in sicurezza del sito «da parte degli
esperti dell'Agenzia internazionale per l'energia atomica"; che siano
adottate tutte le misure possibili «per salvaguardare la popolazione da
eventuali atti terroristici contro la base navale militare» e infine che sia
«reso immediatamente pubblico il piano integrale di emergenza nucleare».