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Taranto - La nuova base Nato
- Subject: Taranto - La nuova base Nato
- From: Carlo Gubitosa <c.gubitosa@peacelink.it>
- Date: Sat, 14 Feb 2004 16:23:54 +0100
Fonte: La Gazzetta del Mezzogiorno
http://www.gdmland.it/gnotizia.asp?ID_NOTIZIA=116252
Taranto - La nuova base Nato
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La nuova base navale di Chiapparo, che verrà inaugurata il 10 giugno
prossimo, festa della Marina Militare, alla presenza del Capo dello Stato,
Carlo Azeglio Ciampi, può divenire base NATO nell’immediato futuro
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TARANTO - La nuova base navale di Chiapparo, che si conta di inaugurarla il
10 giugno prossimo, festa della Marina Militare, alla presenza del Capo
dello Stato, Carlo Azeglio Ciampi, può divenire base NATO nell’immediato
futuro.
L’allarme (o l’infondata preoccupazione, la terminologia è a libera scelta
delle diverse scuole di pensiero intervenute sull’argomento) è stato
lanciato dall’associazione pacifista telematica tarantina di Peacelink
(presente in rete all’indirizzo www.tarantosociale.org), attraverso il suo
portavoce Sandro Marescotti ed impegnata da anni a monitorare l’attività
nucleare a Taranto.
PeaceLink, infatti, con un dossier intitolato "Quello che gli americani
sanno e che gli italiani non devono sapere" ha documentato che Taranto si
ritrova ad essere la candidata unica ad ospitare la più grande base
dell'Alleanza atlantica una volta che essa sarà dislocata da Gaeta, in
Campania, nel cui porto oggi sono attraccate le navi americane e che non
avrebbe più i requisiti necessari alle forze militari in funzione del Medio
Oriente
La nuova base navale tarantina, invece, strategicamente è già divenuta la
struttura militare più importante del Mediterraneo e per questo i pacifisti
hanno inteso illuminare a giorno questa probabilità.
Tutto “trova fondamento, sfociando nella logica deduzione”, secondo
l'associazione pacifista, dal fatto che la base navale di Taranto ha
acquisito il nuovo status di "Headquarters" (Quartier generale) più grande
del Mediterraneo e l'unico Comando che gode dei requisiti Nato necessari
per ospitare la flotta Usa.
Con ciò, inoltre, si ridisegnerebbe la mappa della presenza delle forze
americane in Italia, in quanto si realizzerebbero due grossi poli logistici
in Italia, quello navale a Taranto e quello per le truppe di terra a
Solbiate, vicino Milano.
Marescotti, al proposito, mostra lo studio di documenti che illustra la
mappa integrale di come sarà organizzata la struttura della in Europa.
Tutto – come affermano a Peacelink – trova, inoltre, fondatezza nei
documenti ufficiali del Pentagono (non secretati e disponibili sul sito
ufficiale della Difesa americana) e dimostrano che Taranto è stata
certificata dai vertici militari strategici alleati con una "High Readiness
Force" (HRF), comandi navali ad alta prontezza.
Questa particolarissima (e segretissima) certificazione, quindi,
smentirebbe l’ipotesi che vorrebbe quale destinazione della Sesta flotta di
Zio Sam in Turchia, che non può ricevere a breve l’HRF per condizioni
strutturali delle sue basi navali militari più importanti e, di
conseguenza, non renderebbe verosimile l’ipotesi di trasloco della flotta
in questa nazione.
«L'unica e sola sede candidata resta Taranto – è convinzione di Marescotti
e degli attivisti pacifisti tarantini – che già dal 2005 potrebbe
accogliere la Sesta Flotta Usa, che detiene il comando Nato e denominato
COMSTRIKFORSOUTH. Allo stato attuale è come se in un concorso ci fosse un
solo candidato».
Teorema o ipotesi realistica, quelli di Marescotti?
Al momento, però, di certezze sull’argomento non ve n’è nemmeno una e sul
tutto, comunque, sono già pervenute smentite dal Governo Italiano e dal
comandante Shelanski, in questi ultimi giorni in visita a Taranto con la
nave comando Usa «La Salle».
«Peacelink può dire con certezza – ribadisce Marescotti al proposito - che
eventuali smentite non metterebbero in dubbio le nostre informazioni, ma i
documenti ufficiali che il Pentagono mette a disposizione sul proprio sito».
Allora non rimane che leggere, in filigrana, l’ipotesi che riguarda Taranto
nel programma di ristrutturazione delle forze NATO presentato dal governo
americano e da Donald Rumsfeld, suo segretario di Stato alla Difesa.
Questo piano investe anche l’Italia e, quindi, Taranto, che è considerata
una delle località più strategicamente interessanti, in funzione del non
solo bollente Medio Oriente.
Paolo Lerario
(12/02/04)