Re: [Disarmo] Tank e cacciabombardieri fanno la guerra al clima



Il problema non è la co2, ma il sistema umano che la produce con la benda sugli occhi (questa “benda" è il problema)
Il problema non è che i tank non sono elettrici e consumano ettolitri di nafta al metro
ma che le armi sono sbagliate in se !
… soprattutto certe armi e certi gruppi che le cavalcano.

Se tornassimo alla spada e al dardo saremmo contenti?
nel futuro ci accontenteranno … con sistemi d’arma elettromagnetici che ci friggeranno il cervello, senza produrre co2.

Ieri ho avuto una discussione con chi ancora giustifica l’idea di un esercito popolare di difesa nazionale e non imperialista.
(Lo si proponeva da sinistra, che dice di essere quella vera).

Mi danno del massimalista 
… perchè predico il disarmo totale unilaterale senza se e senza ma, un paese non schierato (e quindi fuori dalla nato) che si offra al mondo come amico e non come concorrente aggressivo
e non per ragioni di “nonviolenza” e quindi etiche o antropologiche
ma quale passaggio politico per liberarsi, in parte, di certi sistemi di potere ora molto, ma molto forti, che pretendono, e ci riescono, di guidare il sistema e nel frattempo ci drenano risorse economiche paurose, fanno guerre uccidendo migliaia di innocenti, devastando città, inquinando ecosistemi ed imponendo le proprie volontà politiche.
Non per ultimo svolgendo un ruolo di gendarme per un controllo, in casi estremi, del popolo che dicono di voler difendere.

Continuiamo a divagare … e ad evitare  il nocciolo del termine “disarmo”.

Antonio

Il tema della “nonviolenza” è un passaggio molto più profondo: è una strada molto più lunga per arrivare ad un disarmo che è molto urgente.
Un nonviolento può appoggiare un progetto disarmista “politico” argomentato in vario modo (vario … e quindi anche prospettando la via saggia della nonviolenza)
Una persona che non ha sviluppato con convinzione l’approccio della nonviolenza invece ritiene che il nesso nonviolenza-quindi-disarmo sia troppo debole per seguirlo.
Unire le argomentazioni è necessario per raggiungere un fine.
Unire le varie campagne è necessario per raggiungere il fine.
Discorsi semplici e “radicali” sono necessari per rompere le certezze che sostengono questo sistema.



On 28 Sep 2019, at 09:07, rossana (via disarmo Mailing List) <disarmo at peacelink.it> wrote:

Ieri, all'iniziativa promossa dal BDS Bologna, ne ho parlato come rappresentante PeaceLink. Devo dire che nell'intervento del ragazzo di Fridays for future non ni era cenno dell'impatto dell'azione militare sul clima. Chiaro, noi sappiamo bene che la macchina della guerra è energivora, vedi sistemi d'arma, basi e apparati, ecc. per non dire degli interventi bellici veri e propri, ma questo aspetto è poco conosciuto e denunciato. C'è davvero molto da fare.

Il 27/09/2019 05:55, Elio Pagani (via disarmo Mailing List) ha scritto:
E se il Pentagono da solo produce il 5% della CO2 globale, essendo la sua spesa militare pari a circa il 30% di quella mondiale, allora l'attività militare mondiale produce il 15% della CO2 globale.
Stop al militare per difendere il clima.
Elio




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