[Disarmo] Qui si rischia la guerra nucleare - l'ONU faccia subito accordare "buoni" e "cattivi" nella crisi dei mari cinesi



1- Questa che segue è la nostra lettera-appello in Italiano 

2- vedi anche in calce il riassunto in inglese - draft di Luigi Mosca

3- Quindi segue un mio commento dopo la benvenuta adesione di Maurizio Acerbo - segretario di Rifondazione Comunista


Vi sono correzioni suggerite ed adottate (saranno tecnicamente effettuate domani): via il riferimento alle sanzioni (anche se critico); via il "burattino" del tutto inadatto nelle comunicazioni diplomatiche

Comunque  anche se in italiano la forma suona ancora ruvida e andate a firmare la petizione on line:
 


 
Gentile Segretario Generale dell’ONU
 
António Guterres
 
la guerra nucleare e’ un pericolo molto concreto, per nulla relegato alla fantapolitica: questo è purtroppo testimoniato dalla crisi coreana di questi giorni: in una retorica senza freni si evoca addirittura esplicitamente il lancio di missili atomici quando una parte, che dovrebbe essere quella “responsabile”, minaccia il “fuoco” e il “furore” che condusse ad Hiroshima e l’altra, sotto un regime il cui leader ha tratti palesemente inaffidabili, straparla di “incenerire l’America”. Ed insiste nel portare avanti progetti di armamento nucleare, con relativi test provocatori, che mai saranno all’altezza dei (cattivi) modelli di riferimento.
Presumiamo che Ella, signor Segretario, sia preoccupato al pari di noi che la avventura umana possa essere precipitata in un nulla senza senso, per un cataclisma radioattivo che può essere scatenato persino per incidente o per errore di calcolo, su giochi aggressivi mal gestiti da chi scherza con il fuoco atomico.
Tutto questo avviene proprio mentre a livello mondiale dovremmo renderci conto della speranza aperta dal Trattato di proibizione delle armi nucleari adottato il 7 luglio 2017 alla Conferenza ONU di New York: se ci diamo da fare, non solo nel mondo ma anche, per quanto più direttamente riguarda chi scrive, in Italia, con una ampia e convinta mobilitazione di base, possiamo passare dalla interdizione giuridica degli ordigni nucleari alla loro eliminazione. Fino a pochi giorni fa sarebbe sembrato un sogno azzardato, ma oggi, dopo questo voto coraggioso di 122 Paesi (non nucleari e per lo più non allineati) la fine dell’era atomica può diventare realtà!
Ma, tornando alla crisi coreana, che e’ stata definita da analisti geopolitici, per indicarne l’estrema gravita’, “una Cuba ’62 alla moviola”, questa volta con protagonisti veri, al posto di USA e URSS di allora, USA e Cina, ed il Giappone sullo sfondo, dovrebbe valere per essa quanto sarebbe raccomandabile per tutte le altre che affliggono il Pianeta: dovrebbero essere risolte mediante dialoghi diplomatici con pontieri volenterosi ed in buona fede, aiutati da chi lavora per avvicinare e riconciliare le società civili, nel rispetto del ruolo attivo di mediatore, di garante e di arbitro dell’ONU.
La nostra richiesta e’ che, stavolta, un ruolo più’ attivo sia giocato propio dall’istituzione che Ella presiede nel mettere d’accordo (almeno quanto basta per evitare il peggio) gli interessi in conflitto facendo prevalere l’intelligenza e la flessibilità del compromesso, sulla ostinazione delle potenze e sulla stupidità degli orgogli nazionalistici. Proprio come avvenne a conclusione dei 13 giorni della crisi dei missili di Cuba che tenne col fiato sospeso il mondo.
E’ proprio compito di chi e’ ufficialmente preposto a “mantenere la pace e la sicurezza nel mondo”- ci permettiamo di ricordarLe - spingere, con una mediazione diretta, i governi che contano ad una soluzione da ottenere con il dialogo. Una soluzione che invogli la Cina ad un realistico accomodamento garantendo che la Corea non finisca tutta e subito nell’orbita USA e che nei mari “cinesi” dell’Est e del Sud la comune necessità  dell’ecosviluppo cementi la composizione dei legittimi interessi di tutti gli Stati che si affacciano su di essi.
Fermare la spirale della guerra e’ difficile ma non impossibile se si ha il coraggio di investire in pieno la propria responsabilità e ci si impegna ad aprire i canali di comunicazione giusti per i tavoli di negoziato opportuni.
Nel mondo di oggi spesso criticare l’ONU e’ uno sport diffuso e di moda: facciamo in modo di smentire gli scettici e di dimostrare che la forza del diritto internazionale può prevalere sul diritto della forza armata dei prepotenti e dei disturbati mentali. Solo questo mondo in cui una ONU potenziata e democratizzata conti davvero e’ un mondo che può ragionevolmente sperare in un futuro, nel futuro. 
 
 L. Mosca - September 5th, 2017 - First DRAFT 

 

Mister Secretary-General of the United Nations,

 

Like you, we are deeply concerned by the present crisis between North Korea and USA. In fact, the risk of a nuclear war to happen can no more be excluded in the present geopolitical context, with non-imaginable consequences both for Humanity and the environment.

We are confident that you are trying to do everything possible in your position, the highest in the United Nations, which primary aim is to promote and maintain peace over the world, to prevent such a catastrophic issue.

 

Simply we would like to submit to your attention few considerations:

 

1) the only acceptable solution of this crisis is diplomatic: it is very urgent that the USA and the North Korea accept to start negotiating. In fact, North Korea threats the USA and their allies (South Korea and Japan) essentially because it feels threatened by them, and … vice-versa!

 

2) Who is in the best position to mediate such negotiation? We think that China is a good candidate to help you in this delicate task. China wants to stop the North Korea nuclear weapons program, but wants also to avoid that North Korea falls under the USA influence.

 

3) The progression of the North Korea nuclear armament program shows the total lack of power of the USA gigantic nuclear deterrence force !

 

4)  We are convinced that the Institution of the United Nations needs to become stronger, in order to override the particular interests of each State and ensure a global governance in the interest of the full planet: a peace based on social justice, on the security of Humanity and on the safeguard of environment.

 

5) One important step in this direction has been achieved with the historical adoption of the “Treaty on the Prohibition of Nuclear Weapons” at July 7th, 2017, at the United Nations in New York. The present North Korea-USA crisis confirms how it is urgent now to progress from the prohibition to the total elimination of the nuclear weapons.

Thank you for your attention. 

Best regards,

               ………………….


----Messaggio originale----
Da: "Alfonso Navarra" <alfiononuke at gmail.com>
Data: 7-set-2017 1.30 AM
A: "disarmisti esigenti"<disarmisti-esigenti at googlegroups.com>
Ogg: Qui si rischia la guerra nucleare - l'ONU faccia subito accordare "buoni" e "cattivi"

da parte di Alfonso Navarra

scritta dopo la benvenuta  adesione di Maurizio Acerbo - segretario di Rifondazione Comunista

La crisi coreana è veramente seria e ci riguarda tutti. Se i giocatori sbagliano le loro mosse possiamo anche saltare tutti in aria con una guerra nucleare. Lo ha appena detto Putin che in modo più chiaro non si può.
Questo andrebbe capito da parte della gente, anche in Italia; e va prospettato dal basso a Guterres, il segretario generale delle Nazioni Unite, anche dall'Italia, perchè si dia da fare come istituzione ONU; e questo rischio mortale PER TUTTI va, dal nostro punto di vista, messo prima delle sottigliezze westfaliane (che lasciamo ai diplomatici di mestiere).  
Quindi quando scriviamo noi, cittadini comuni e non ambasciatori, ci sta che violiamo i protocolli diplomatici ed esprimiamo le nostre preoccupazioni per come le sentiamo e le nostre proposte secondo le modalità del buon senso comune.
Qui è una Cuba '62 alla moviola. E come allora si deve subito arrivare non alla soluzione ideale (dipende poi da quale ideale) ma ad un compromesso pratico che eviti il peggio: la guerra nucleare.
Che è stata oltretutto esplicitamente evocata dai giocatori in campo.
Come appunto successe nel 1962 tra USA e URSS.
Evitare la guerra nucleare viene prima. Prima di stabilire chi abbia più ragioni o torti tra Kim Jong-un, Trump, Xi Jin-ping, Abe o quanti altri. 
E' questa l'esigenza che, ingenuamente (sic), ci muove. 
Per altri invece l'importante è denunciare "il più cattivo" (dal loro punto di vista), sconfiggere ad esempio - costi quel che costi - l'imperialismo USA. 
O dall'altra parte, "rimettere al loro posto i musi gialli". O "fermare l'invasione musulmana". O qualsiasi altra cosa.
Per noi, lo ribadiamo, viene prima la vita: prima l'umanità, prima le persone. Di tutti i colori, di tutte le fedi, di tutte le convinzioni.
Con la vita che continua ci sarà tempo e possibilità di stabilire chi ha più ragione o più torto. (Magari tutti gli schieramenti più fanatizzati che oggi vorrebbero costringerci ad arruolarci di qui o di la).
E quindi ci diamo da fare a spegnere il gas aperto che sta invadendo l'ambiente che abitiamo tutti, ormai sul procinto di esplodere per qualsiasi scintilla, nel momento stesso in cui tutti i dinosauri della Storia, ignorando la minaccia concreta, continuano (e continueranno) a mettere in primo piano le solite questioni di sovranità, economiche o quanto altro di secondario.
La stampa mainstream dalle nostre parti ovviamente ha individuato il nuovo "pazzo che minaccia l'Occidente democratico".
E' un gioco che conosciamo ed abbiamo già visto che la risposta migliore non è quella di giurare e spergiurare sul fatto che i Saddam e i Gheddafi sono in realtà mammolette, solo povere vittime innocenti.
Non è su questo piano che ci si deve mettere.
La credibilità tra la gente e tra gli attivisti dello schieramento degli anti-USA a prescindere spacciato per pacifista è arrivata, anche per questo motivo, sotto i tacchi! Molti fatti lo testimoniano: ad es. il fatto che a protestare contro la visita di Trump a Roma fossero solo in tre.
Alcuni sul web invece insistono e persistono. 
Oggi il campione dell'anti-imperialismo minacciato dall'Impero USA è diventato Kim Jong-un quindi da "dittatore", per costoro, diventa "legittimo capo di Stato" ed i suoi programmi nucleari si giustificano perciò per "legittima difesa".
Non li ho ancora sentiti suggerire a Maduro (che si difende da sé come immagine) di farsi la sua Bomba atomica (in quanto anche esso minacciato dagli USA). Ma aspettate un po' e ci arriveranno!
Ovviamente i veri pacifisti, comunisti libertari inclusi, ma anche ambientalisti, radicali democratici, femministe, eccetera, che lottano per il disarmo e quindi contro l'Impero USA e contro tutti gli imperi, non distinguono le bombe nucleari "difensive" da quelle "offensive". E non vogliono cacciare i dittatori, gialli rossi o neri che siano, a suon di bombe semplicemente perché sanno che la disobbedienza civile nonviolenta è un'arma molto più potente.
I dittatori vanno chiamati con il loro nome ed è la lotta popolare, non il cacciabombardiere straniero, che se li deve scrollare di dosso.
Nella lista Disarmo di Peacelink abbiamo una proposta che viene avanzata in alternativa alla nostra di un negoziato complessivo con l'ONU protagonista: la crisi coreana se la risolvano i coreani tra loro cacciando prima gli americani (ma i cinesi no?).
La proposta è totalmente IRREALISTICA semplicemente perché la suddetta crisi non è affare - purtroppo - dei soli coreani (magari) ma dietro ci sono innanzitutto gli interessi di USA e Cina - si fecero la guerra sul campo negli anni '50 con milioni di morti (per lo più non loro) - ed è in ballo tutto l'assetto geopolitico ed economico dei mari cinesi.
Ricordando che anche tra Paesi asiatici nella storia, non diversamente dagli europei, se le sono sempre menate di brutto. E persino tra Paesi comunisti "asiatici": il Vietnam comunista invase la Cambogia comunista e la Cina comunista invase il Vietnam comunista per dargli una "lezione": praticamente sono vicende di ieri.
Morale della favola? "Buoni" e "cattivi" (a seconda dei vari punti di vista), qui dovete trattare, dovete trovare un compromesso e l'ONU deve fare finalmente il suo mestiere, caro Guterres!
Il taglio energetico non sarà mai  una proposta ufficiale di qualsiasi mediatore e meno che mai la nostra proposta di pacifisti:  è quanto logicamente prospetteranno i "compagni" cinesi per fare sloggiare Kim Jong-un che è a capo di un regime che  si regge  in piedi appunto solo grazie agli aiuti di Pechino.
Oggi il giovanotto di Piong Yang che ha fatto giustiziare lo zio generale a colpi di cannone viene esaltato da qualcuno come un difensore della libertà dei popoli oppressi così come abbiamo rischiato di scambiare Trump come un campione di pacifismo (fortunatamente ho potuto costatare che negli stessi USA la buona maggioranza della popolazione ormai lo considera "un prepotente ed un disturbato mentale").
Informo però tutti gli accaniti "difensori del mondo libero" o gli "anti-imperialisti=anti-americani" di tutte le latitudini che la nostra lotta ha reso ormai fuori legge tutte le armi nucleari (legalmente il percorso sarà completato 90 giorni dopo il prossimo 20 settembre) e che da ora potremo impegnarci con più "carte" e più slancio per eliminarle OVUNQUE E DA PARTE DI CHIUNQUE: le americane, come le cinesi, come le russe, eccetera.
Le nordcoreane devono forse fare eccezione?