[Disarmo] R: Re: A 72 anni da Hiroshima e Nagasaki, Trieste e Capodistria porti da denuclearizzare




Salve Elio, scrivimi a compax at inwind.it. A presto, Alessandro
----Messaggio originale----
Da: "Elio Pagani" <disarmo at peacelink.it>
Data: 08/08/2017 0.42
A: <disarmo at peacelink.it>
Ogg: Re: [Disarmo] A 72 anni da Hiroshima e Nagasaki, Trieste e Capodistria porti da denuclearizzare

Molte grazie Jure,
Tu hai per caso un recapito telefonico di
Alessandro Capuzzo, o di
Aurelio Juri.
Grazie.
Buona serata e buona notte.
Elio

Il 8 ago 2017 00:06, "jure LT" <disarmo at peacelink.it> ha scritto:

Oggetto: A 72 anni da Hiroshima e Nagasaki, Trieste e Capodistria porti da denuclearizzare
Data: Mon, 7 Aug 2017 23:41:28 +0200 (CEST)
Mittente: compax at inwind.it <compax at inwind.it>
Rispondi-a: compax at inwind.it <compax at inwind.it>




A 72 anni da Hiroshima e Nagasaki, Trieste e Capodistria porti da denuclearizzare

Domenica 6 agosto a Trieste, per iniziativa del Comitato pace e convivenza "Danilo Dolci" e di tante altre Associazioni, è stato ricordato nel parco di san Giovanni presso le rose di Hiroshima e il kako di Nagasaki, piantumati a villa Renner dove lavorò Basaglia, l'anniversario dell'olocausto nucleare. Mentre mercoledì 9 agosto ad Aviano, presso la base aerea dove stazionano una cinquantina di ordigni nucleari, Beati i costruttori di Pace giungono come ogni anno in bicicletta, per ricordare l'olocausto di Nagasaki.
Questo settantaduesimo anno però, c'è una novità sostanziale, il Trattato per la messa al bando delle armi nucleari, che 122 Paesi aderenti alle Nazioni Unite hanno predisposto, su pressione dell’International Campaign to Abolish Nuclear Weapons (ICAN), e che può modificare i rapporti di forza fra Stati "nucleari" e non, grazie all’introduzione di una sostanziale trasparenza a vantaggio dell’intera Umanità, la cui sopravvivenza è minacciata da migliaia di testate atomiche.
Ne siamo particolarmente felici e coinvolti, in quanto cittadini di un territorio che il Trattato di Pace del 1947 ha definito demilitarizzato e neutrale. Attualmente l'Italia e la Slovenia condividono con la Croazia il Golfo di Trieste, fanno parte dell’Alleanza atlantica e si sono espresse contro il Trattato in questione, in quanto coinvolte nei programmi nucleari militari dell’Alleanza.
Il Golfo di Trieste ospita, in contrasto col Trattato di Pace, due porti nucleari militari di transito, Trieste in Italia e Koper-Capodistria in Slovenia. La presenza stessa dei due centri urbani rende impossibile una seria prevenzione, rispetto alla propulsione nucleare delle navi, alla presenza a bordo di armi di distruzione di massa e alla possibilità di divenire a propria volta bersaglio bellico nucleare. Il segreto imposto “per motivi di sicurezza” su notizie necessarie a una puntuale informazione, impedisce di valutare il rischio in rapporto ai pericoli esistenti; costringe le istituzioni ad omettere parti importanti d’informazione e, di conseguenza, nasconde la pericolosità delle situazioni alla popolazione. 
Abbiamo perciò proposto alla Conferenza per il Trattato che ha messo al bando le armi nucleari, l’avvio di studi sul rischio e la mancanza di trasparenza in argomento, da affidare alla Scuola di prevenzione nucleare dell’Agenzia Atomica di Vienna (AIEA) che ha sede a Trieste, presso il Centro internazionale di fisica teorica di Miramare (documento A/CONF.229/2017/NGO/WP.44 del 20 giugno 2017). Studi che possono interessare anche i dodici porti nucleari militari italiani (Trieste Venezia, Brindisi, Taranto, Augusta, Castellammare di Stabia, Napoli, Gaeta, Livorno, La Spezia, La Maddalena e Cagliari) e le note basi nucleari di Aviano e Ghedi.
Sollecitiamo inoltre una ripresa dei colloqui per la denuclearizzazione del Mediterraneo, preconizzata a Barcellona dal partenariato EuroMediterraneo, e ispirata al Trattato per la messa al bando delle armi nucleari, che coinvolga il nostro Golfo in quanto giuridicamente vincolato - dal Trattato di Pace - alla demilitarizzazione e alla neutralità. 
Il 20 settembre inizierà presso le Nazioni Unite, il percorso di ratifica del Trattato per la proibizione delle armi nucleari, che entrerà in vigore quando cinquanta Paesi l'avranno sottoscritto. Contemporaneamente, crescerà la pressione della società civile verso i governi contrari al Trattato: l'Italia, la Slovenia e tutti i Paesi Nato, i membri permanenti del Consiglio di sicurezza, Israele, India, Pakistan e Nord Corea. 
L'Associazione dei Comuni Siciliani ha già approvato una mozione a favore della ratifica del Trattato per il bando nucleare, indirizzata al Governo e al Parlamento italiani. Il libro "La Rivoluzione disarmista", scritto da Carlo Cassola al tempo delle lotte agli euromissili di Comiso, acquista dopo trent'anni nuovo valore culturale e politico. 

Alessandro Capuzzo, Democracy in Europe Movement 2025 Trieste
Aurelio Juri, ex Sindaco di Koper-Capodistria ed ex europarlamentare

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