Re: [Disarmo] La Russia e la Sinistra




Il 14/01/2017 09:04, rossana ha scritto:
Di Stephen R. Shalom

10 gennaio  2017

Che cosa spiega l’entusiasmo in certi ambienti della sinistra per Vladimir Putin e per la Russia? Perché alcuni hanno esultato per i bombardamenti russi in Siria, rifiutando a priori le prove avute da Medici per i Diritti Umani, di Amnesty International

Perchè Amnesy è finanziata da Washington e trombone di Isis.

A parte la battuta, che di fronte ad un articolo di questo tenore è il minimo onde evitare l'insulto, chiedo visione di documenti in cui si notino non meglio identificati sinistri esprimere "entusiasmo in certi ambienti della sinistra per Vladimir Putin e per la Russia? Perché alcuni hanno esultato per i bombardamenti russi in Siria" . L'ha detto la RAI? Furio Colombo? Amnesty? L'Osservatorio per i Diritti Umani in Londra? O Obama? O Al Nusra? O Israele? Prosegue l'Autore riscavando sul Molotov-Ribbentropp ben sapendo che chi lo legge non ne sa nulla chè mai gliel'hanno spiegato, e così via, avanti con le fandonie. Un articolo da vero manuale. Altra perlina: "a metà degli anni ’20 non c’era democrazia nell’Unione Sovietica e, siccome non può esserci socialismo senza democrazia, lì non c’era neanche il socialismo". Magari si spera che nessuno abbia mai giocato a Civilization: basta un giochino da bimbi per imparare che la democrazia è una cosa e il comunismo un'altra. Ché la socialdemocrazia sta assieme nei crediti di guerra del '14, non nella rivoluzione d'Ottobre. Poi ce ne sono pure di peggiori, ma lasciamo stare. Dispiace solo che sia stato diffuso da ZNet, che un tempo seguivo e mi sembrava più seria e non allineata al mainstream. Magari ha avuto bisogno di finanziatori: vado ad indagare e poi ve la racconto.

Jure Ellero

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Peacelink Disarmo ha pubblicato il sab 14 gen 2017:

Di Stephen R. Shalom

10 gennaio  2017

Che cosa spiega l’entusiasmo in certi ambienti della sinistra per Vladimir Putin e per la Russia? Perché alcuni hanno esultato per i bombardamenti russi in Siria, rifiutando a priori le prove avute da Medici per i Diritti Umani, di Amnesty International e dell’Osservatorio dei diritti umani che questi stanno vergognosamente prendendo di mira gli ospedali? Perché alcuni cercano di giustificare l’acquisizione della Crimea a opera della Russia o il suo sfacciato intervento in Ucraina?

Mosca, naturalmente ha una lunga e ignobile storia nella Sinistra. Non c’è alcuna scusa per questo tradimento dei valori della sinistra, ma almeno possiamo comprendere alcuni dei motivi per cui le persone hanno avuto queste opinioni erronee.

In passato, molti americani che erano dediti a cause progressiste, specialmente a quelle per i diritti umani e i diritti del lavoro, entrarono nel Partito Comunista perché era un’organizzazione attivamente e potentemente impegnata quelle lotte. Erano consapevoli che l’adesione al Partito Comunista richiedeva di seguire la linea sovietica riguardo a questioni di politica estera, ma molti vi aderirono, non malgrado questo, ma per questo. Infatti anche il loro contributo ai movimenti per i diritti civili e del lavoro era compromesso a un certo grado dalla loro fedeltà a un partito gerarchico che era accondiscendente alla politica estera di Mosca. (Quanti onesti radicali si sono allontanati dalla Sinistra perché il Partito Comunista difendeva i Processi di Mosca o il Patto tra Hitler e Stalin? Quanto danno è stato fatto alla Sinistra dal PC che sosteneva il processo e la prigionia dei trotzkisti in base allo Smith Act,* nella II Guerra Mondiale?). Possiamo, tuttavia comprendere il motivo per cui molti comunisti credevano che la loro partecipazione stesse incoraggiando la causa della giustizia sociale in patria e quindi perché dessero un permesso all’Unione Sovietica.

Un altro motivo per cui le persone di sinistra erano permissivi nei confronti dell’Unione Sovietica, era che, a livello internazionale, era generalmente dalla parte delle grandi lotte anticoloniali del tempo. I suoi aiuti militari e il suo appoggio diplomatico aiutarono molte nazioni a del Terzo Mondo a uscire dal dominio occidentale di tipo coloniale o neo-coloniale. Questo non è stato mai tanto costante o tanto disinteressato quanto indicavano gli accoliti di Mosca. L’opposizione sovietica alla lotta di liberazione eritrea, per esempio, è stata orrenda e già nel 1921 il nuovo stato sovietico ha “svenduto” militanti comunisti in Turchia, allo scopo di mantenere il suo rapporto con Mustafa Kemal. Inoltre, la liberazione nazionale che era appoggiata da agenti della Stasi (la principale organizzazione di sicurezza e spionaggio della Germania Est, n.d.t.), che preparavano un apparato di sicurezza, non era certo liberatoria. Analogamente, l’appoggio sovietico alla Repubblica, durante la Guerra Civile spagnola, era improbabile che sopravvivesse. Si dovrebbe notare, inoltre, che le grandi potenze spesso tentarono di indebolire l’impero coloniale dei loro rivali senza essere affatto progressistie : pensate all’aiuto dell’Imperatore tedesco ai ribelli irlandesi. Cionondimeno, non c’è dubbio che l’Unione Sovietica svolgesse un ruolo importante nell’affrettare la fine del colonialismo, e possiamo quindi comprendere per quale motivo molte persone di sinistra ne fossero innamorate. Il prestigio sovietico era anche accresciuto dal suo ruolo nella sconfitta della Germania nazista (anche se questo seguì il suo patto con la Germania nazista).

Una terza ragione per cui le persone di sinistra, erroneamente, ma comprensibilmente, hanno sostenuto l’Unione Sovietica, è che il paese era devoto, almeno in maniera retorica, al socialismo. I socialisti di sani principi differiscono nella loro valutazione di quando l’Unione Sovietica era diventata uno stato repressivo – farei risalire questo alla fine dell’Opposizione dei Lavoratori (era una fazione del partito Comunista russo, n.d.t. ) e alla soppressione della rivolta di Kronstadt – ma non c’è dubbio che a metà degli anni ’20 non c’era democrazia nell’Unione Sovietica e, siccome non può esserci socialismo senza democrazia, lì non c’era neanche il socialismo. Al di là del loro socialismo retorico, i membri del blocco sovietico proclamavano la loro fedeltà alla giustizia sociale, e, in qualche misura, queste non erano soltanto parole. Dato che la giustizia sociale, infatti, come il socialismo, deve includere diritti democratici, l’Unione Sovietica e altri membri di questo fronte erano fondamentalmente carenti nel campo della giustizia sociale. Non tendevano, però, ad avere maggiore egualitarismo e politiche di welfare sociale più sviluppate di quelle di molti stati occidentali. Questi successi avevano lo sfortunato effetto di suggerire erroneamente che siamo di fronte a un compromesso: possiamo avere o la giustizia economica o la democrazia, ma non entrambe. E’ vero che una persona che vive nelle favelas del Brasile potrebbe scegliere il sistema sanitario di Cuba rispetto a quello della democrazia formale del suo paese. Il Costa Rica, invece, che non è un modello di illuminismo socialista, offre sia la democrazia che un’aspettativa di vita pari a quella di Cuba. Tuttavia, per molte persone di sinistra, il fatto che i paesi ”comunisti”, guidati dall’Unione Sovietica dichiarassero di perseguire il socialismo, rendeva più facile non fare caso ai loro misfatti.

La questione è: perché oggi molte persone di sinistra chiudono gli occhi davanti ai crimini russi, dato che ognuno di questi motivi poco convincenti ma comprensibili per i difensori dei sovietici non vale più?

Mentre l’Unione Sovietica in generale sosteneva i partiti di sinistra in tutto il mondo e negli Stati Uniti, Mosca al momento sembra appoggiare molto di più i partiti di destra che quelli di sinistra. Negli Stati Uniti, l’appoggio di Putin a Trump invece che a Hillary Clinton è stato chiaro, sia che venga confermato o no che la Russia ha violato le mail con l’intenzione di aiutare il candidato Repubblicano. I difensori di sinistra di Putin, non stanno quindi chiudendo un occhio davanti ai crimini di un regime che sta almeno incentivando il movimento statunitense per i diritti civili. No, chiudono un occhio davanti ai crimini di un regime che favorisce un candidato che presiederà uno dei governi più di destra nella storia degli Stati Uniti.

Mentre l’Unione Sovietica in generale si oppose al colonialismo, in questa età post-coloniale, la Russia di Putin è ora una delle potenze principali che cercano di acquisire o di tenersi stretto il territorio con la forza: la Cecenia, l’Ossezia del sud, l’Ucraina orientale, la Crimea (l’annessione di quest’ultima, fu condannata da un voto di 100 a 11 nell’Assemblea Generale, con 58 astensioni).

Ad alcune persone di sinistra piace sostenere che la Russia, la Siria, l’Iran ed Hezbollah costituiscano un “asse di resistenza” che ha sfidato eroicamente gli Stati Uniti e l’imperialismo israeliano. Questo resoconto ignora il fatto che negli anni ’70, Hafez al-Assad era intervenuto in Libano contro i palestinesi e la sinistra libanese, e che, più di recente, Bashar al-Assad si è associato con Washington per torturare i prigionieri. Oggi, centinaia di palestinesi languiscono nelle stanze di tortura di Bashar. Se questo è un asse di resistenza, potremmo considerare di aggiungervi i partiti europei dell’estrema destra che hanno appoggiato Assad. In effetti, dato che Mosca è stata una considerevole acquirente di droni militari israeliani e uno dei massimi fornitori del suo petrolio, e che ha coordinato i suoi bombardamenti in Siria con Israele, forse anche quest’ultimo dovrebbe essere considerato un membro dell’asse della resistenza? Dopo tutto, Israele non era presente al voto per la risoluzione dell’ONU che condanna l’annessione della Crimea.

E mentre l’Unione Sovietica potrebbe vantare delle politiche sociali progressiste, queste sono cose del passato. Putin ha esplicitamente adottato un’ideologia di destra, ricorrendo agli emigrati e perfino ai filosofi fascisti. Il partito di Putin, Russia Unita, che ha tre quarti dei seggi nella Duma, ha ufficialmente adottato il “conservatorismo russo” come sua posizione. Come ha riferito RT, l’organo di stampa del governo russo:

Essendosi definiti “conservatori,” i membri del partito Russia Unita “hanno semplicemente determinato il loro posto” come partito di destra, ha detto il politologo Dmitry Travin. Questo significa che sono “politici che difendono i valori dell’economia di mercato basati su tradizioni nazionali,” l’agenzia di stampa Rosbalt ha riferito che abbia detto.

Allo stesso tempo, non sono “fedeli difensori della libertà, come i liberali,” e non sono “seguaci dell’ egualitarismo come i social democratici,” ha detto.

In termini di islamofobia e di repressione anti-LGBT, la Russia fa sembrare gli Stati Uniti un paradiso. L’aspettativa di vita maschile in Russia è di 6 anni minore che in Brasile e 10 anni minore che in Messico; le sue spese per l’istruzione come parte del PIL è l’80% di quello del Messico e meno di tre quarti di quello del Brasile. In termini della dimensione del servizio pubblico, le spesa del governo russo come percentuale del PIL, è minore di quello del Giappone, della Grecia, del Regno Unito e della Spagna (e le sue spese militari sono una parte di gran lunga maggiore di qualunque di questi paesi). Né in pratica, né per ispirazione e neanche per retorica, la Russia attuale riflette questi valori.

Perché allora questo entusiasmo della sinistra per la Russia?

Per alcuni, senza dubbio, è semplicemente nostalgia. Il Consiglio di Pace degli Stati Uniti, uno strumento servile verso Mosca durante la Guerra Fredda, ricorda con affetto l’alleanza con il regime Baathista in Siria, quando governava Hafez al-Assad, e quindi è forse soltanto una semplice mossa per glorificare il sostegno russo attuale per il successore della dinastia di Assad. (E quindi l’orribile viaggio di propaganda a Damasco del Consiglio di Pace e la successiva partecipazione agli eventi di propaganda sponsorizzati dal governo siriano).

La nostalgia malinconica dei giorni di gloria dell’Unione Sovietica, non spiega l’attaccamento alla Russia della maggior parte della sinistra. Invece, è la dottrina perniciosa di: “il nemico del mio nemico è mio amico” che sfortunatamente ha permeato vasti settori della sinistra.

Un aereo civile di linea viene abbattuto sulla zona separatista filorussa dell’Ucraina, gli Stati Uniti (tra gli altri) accusano i russi di essere i responsabili e la reazione automatica, riflessa di alcuni, è che è stata o un’operazione occidentale sotto falsa bandiera (una macchinazione dell’intelligence) o, come minimo, una tragedia della quale gli Stati Uniti e i loro alleati hanno la responsabilità primaria). Che la propaganda russa sull’argomento venisse così facilmente respinta, ha semplicemente confermato per alcuni quanto fosse realmente diabolica l’operazione sotto falsa bandiera.

Un convoglio di aiuti umanitari viene bombardato in Siria. Washington accusa la Russia o la Siria di essere responsabili del fatto. Dato che Assad ha una chiara politica per costringere Aleppo ad “arrendersi o a morire di fame,” l’accusa di Washington era certamente plausibile, ma ulteriori prove lasciavano pochi dubbi circa la responsabilità russa/siriana. Per alcuni della sinistra, però, il fatto che il governo degli Stati Uniti lo avevano detto, lo rende falso.

E’ vero che ogni volta che due stati imperiali gareggiano per il potere, ognuno tenterà di incoraggiare una narrazione unilaterale, sciovinista delle differenze esistenti tra loro. Certamente è garantito lo scetticismo per le dichiarazioni del proprio governo.

Durante il periodo sovietico, negli Stati Uniti, la linea ufficiale cercò di rappresentare Mosca come interamente responsabile dell’inizio della Guerra Fredda e come il paese che ha torto, l’aggressore in tutte le contese internazionali. Era e rimane importante contestare questo punto di vista dominante. Questo, tuttavia, non significa, che avremmo dovuto rifiutare la narrazione tendenziosa degli Stati Uniti soltanto per adottare la contro narrativa sovietica, ugualmente tendenziosa – rifiutando come propaganda occidentale delle cose come i gulag o le clausole segrete contenute nel Patto tra Hitler e Stalin oppure il massacro di Katyn* o l’aggressione sovietica all’Ungheria del 1956 o l’invasione dell’Afghanistan nel periodo 1979-1989. Era del tutto possibile e giusto – rifiutare le linee di propaganda sia degli Stati Uniti che dell’Unione Sovietica. L’iniziativa che ha preceduto l’attuale Campagna per la Pace e la Democrazia (www.cpdweb.org) – cioè la Campagna per la Pace e la Democrazia Est e Ovest – è noto che ottenne che gli attivisti dell’America Centrale Occidentale firmassero una dichiarazione in cui si condannava la politica sovietica nell’Europa Orientale e che ottenne che i dissidenti dell’Europa dell’Est firmassero una dichiarazione in cui si condannava la politica statunitense in Nicaragua e nel Salvador. E ’questa specie di rifiuto di entrambe le parti e delle loro bugie che dovrebbe essere la chiave di qualsiasi politica della sinistra.

Se le azioni russe di pirateria informatica hanno interferito nell’elezione americana, non bastano a far notare il record osceno che Washington riguardo alle interferenze in elezioni straniere. La sinistra condanna l’interferenza degli Stati Uniti nelle elezioni di paesi stranieri e dovemmo anche condannare l’interferenza russa (e non soltanto negli Stati Uniti). Mentre alcuni degli attacchi alla pirateria informatica della Russia da parte dell’ambiente di Hillary Clinton (“Ronald Reagan si rivolterebbe nella tomba”), puzzano di maccartismo, non c’è nulla di sbagliato se la sinistra denuncia i reati russi. E tutti i crimini degli Stati Uniti nel mondo non giustificano i crimini della Russia che non dovrebbero portarci a tacere le nostre critiche dei crimini di Mosca, non più di quanto i crimini russi dovrebbero portarci a tacere le nostre critiche per i crimini di Washington in Iraq, Honduras e in altri paesi.

Stephen R. Shalom è un membro del consiglio di redazione di New Politics. Grazie a Joanne Landy per le utili discussioni.

*http://www.homolaicus.com/politica/democrazia_usa.htm

**  https://it.wikipedia.org/wiki/Massacro_di_Katyń;

Da: Z Net – Lo spirito della resistenza è vivo