RE: [Disarmo] R: sulla disinformazione



Claudio Fracassi, Sotto la notizia niente.
Marco Travaglio, La scomparsa dei fatti


Date: Wed, 27 Aug 2014 22:23:38 +0200
From: rossana123 at libero.it
To: disarmo at peacelink.it
Subject: [Disarmo] R: sulla disinformazione

Un libro: La fabbrica del falso di Vladimiro Giacchè

http://www.deriveapprodi.org/2011/01/la-fabbrica-del-falso/


>----Messaggio originale----
>Da: glry at ngi.it
>Data: 27/08/2014 21.53
>A: <disarmo at peacelink.it>
>Ogg: [Disarmo] sulla disinformazione
>
>ho accennato in precedente messaggio ad uno dei primi strumenti della
>disinformazione. consiste non nel diffondere notizie false, platealmente
>o sia pure difficilmente smontabili. la strategia è invece più raffinata.
>data una fonte, se questa viene svelata come diffusore di falsi essa è
>bruciata, e le tesi che vorrebbe portare gravemente danneggiate.
>pratica comune è quindi far passare una fonte - creata allo scopo,
>comprata oppure semplicemente ignara - come buona, per poi usarla per
>veicolare i falsi utili.
>il meglio si raggiunge con i grandi media, che vengono inzuppati di news
>vere e false in modo inestricabile. in questo modo, l'opinione pubblica
>riceve una massa di notizie in media false, perchè in media sono
>indistinguibili verità e falsi utili, o anche non utili ma semplice
>spazzatura.
>perchè il fine ultimo non è fornire notizie false, quanto nascondere il
>vero corso degli eventi, prima necessità dei burattinai.
>in questo modo si raggiunge lo scopo, il non far saper nulla, nella gran
>confusione, di ciò che realmente accade - in ogni campo - e, se anche ci
>si districa e si cerca di organizzare una qualche risposta, un qualche
>polo di informazione 'sana', ci si trova nell'impossibilità di agire. a
>questo serve il controllo dei media, e della rete.
>ed anche delle organizzazioni, sociali e/o politiche.
>esempio sono i cosiddetti 'rossobruni', organizzazioni paranaziste
>create ad hoc per occupare spazi 'a sinistra', veicolo di messaggi
>'nazionalsocialisti' soft, di antieuropeismo identitario, che spesso
>inquinano, infiltrano spazi ed iniziative di sincero internazionalismo
>(difesa della lotta palestinese contro l'occupazione, resistenza del
>donbass al governo golpista di kiev ecc.). per poi nell'occasione
>stravolgere manifestazioni pubbliche - vedi presenze ambigue nelle
>ultime manifestazioni pro palestina, o in rete sul sostegno ai 'ribelli'
>ukraini - ottenendo mediante sovraesposizioni volute e spesso auspicate
>dal potere lo scadimento in partecipazione e contenuti delle iniziative,
>e non ultimo il reclutamento nel proletariato meno colto - penso al
>popolo degli stadi - di soggetti utili a sostenerne il lavoro sporco.
>
>da qui viene la necessità di selezionare con attenzione ciò che si
>pubblica. ogni qualvolta si diffonde materiale va considerato il
>messaggio che porta nel suo complesso. poco importa se in 100 righe sta
>una frase che spiega perchè i palestinesi abbiano sacrosanta ragione
>nella loro resistenza, se poi il messaggio nel suo complesso giustifica
>il sionismo. non serve una commemorazione di allende che faccia supporre
>che sia morto di cancro, senza spiegare che l'ha invece ammazzato
>kissinger, e per conto di chi. come non ho sopportato il link di rossana
>che, nell'incipit, riconfermava assad gassatore del suo popolo.
>
>il tutto molto in sintesi, ma spero di essermi spiegato.
>
>
>Jure
>
>
>Lista Disarmo
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