[Disarmo] R: sulla disinformazione



Un libro: La fabbrica del falso di Vladimiro Giacchè

http://www.deriveapprodi.org/2011/01/la-fabbrica-del-falso/


>----Messaggio originale----
>Da: glry at ngi.it
>Data: 27/08/2014 21.53
>A: <disarmo at peacelink.it>
>Ogg: [Disarmo] sulla disinformazione
>
>ho accennato in precedente messaggio ad uno dei primi strumenti della 
>disinformazione. consiste non nel diffondere notizie false, platealmente 
>o sia pure difficilmente smontabili. la strategia è invece più raffinata.
>data una fonte, se questa viene svelata come diffusore di falsi essa è 
>bruciata, e le tesi che vorrebbe portare gravemente danneggiate.
>pratica comune è quindi far passare una fonte - creata allo scopo, 
>comprata oppure semplicemente ignara - come buona, per poi usarla per 
>veicolare i falsi utili.
>il meglio si raggiunge con i grandi media, che vengono inzuppati di news 
>vere e false in modo inestricabile. in questo modo, l'opinione pubblica 
>riceve una massa di notizie in media false, perchè in media sono 
>indistinguibili verità e falsi utili, o anche non utili ma semplice 
>spazzatura.
>perchè il fine ultimo non è fornire notizie false, quanto nascondere il 
>vero corso degli eventi, prima necessità dei burattinai.
>in questo modo si raggiunge lo scopo, il non far saper nulla, nella gran 
>confusione, di ciò che realmente accade - in ogni campo - e, se anche ci 
>si districa e si cerca di organizzare una qualche risposta, un qualche 
>polo di informazione 'sana', ci si trova nell'impossibilità di agire. a 
>questo serve il controllo dei media, e della rete.
>ed anche delle organizzazioni, sociali e/o politiche.
>esempio sono i cosiddetti 'rossobruni', organizzazioni paranaziste 
>create ad hoc per occupare spazi 'a sinistra', veicolo di messaggi 
>'nazionalsocialisti' soft, di antieuropeismo identitario, che spesso 
>inquinano, infiltrano spazi ed iniziative di sincero internazionalismo 
>(difesa della lotta palestinese contro l'occupazione, resistenza del 
>donbass al governo golpista di kiev ecc.). per poi nell'occasione 
>stravolgere manifestazioni pubbliche - vedi presenze ambigue nelle 
>ultime manifestazioni pro palestina, o in rete sul sostegno ai 'ribelli' 
>ukraini - ottenendo mediante sovraesposizioni volute e spesso auspicate 
>dal potere lo scadimento in partecipazione e contenuti delle iniziative, 
>e non ultimo il reclutamento nel proletariato meno colto - penso al 
>popolo degli stadi - di soggetti utili a sostenerne il lavoro sporco.
>
>da qui viene la necessità di selezionare con attenzione ciò che si 
>pubblica. ogni qualvolta si diffonde materiale va considerato il 
>messaggio che porta nel suo complesso. poco importa se in 100 righe sta 
>una frase che spiega perchè i palestinesi abbiano sacrosanta ragione 
>nella loro resistenza, se poi il messaggio nel suo complesso giustifica 
>il sionismo. non serve una commemorazione di allende che faccia supporre 
>che sia morto di cancro, senza spiegare che l'ha invece ammazzato 
>kissinger, e per conto di chi. come non ho sopportato il link di rossana 
>che, nell'incipit, riconfermava assad gassatore del suo popolo.
>
>il tutto molto in sintesi, ma spero di essermi spiegato.
>
>
>Jure
>
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