Re: Controllo ed armamenti: origine comune



Quello che dici è un dato oggettivo.
Ho letto un po' il sito di riferimento che ci hai indicato e a prescindere dalla proposta degli incarichi a tempo (che ha una sua logica) penso che anche nel campo militare, non solo in questo, l'impulso a perseguire in strade sbagliate, senza senso per la collettività, derivi proprio dalla difesa del proprio ruolo ed impiego di un'ampia schiera di persone.
Tutta questa gente fa finta di nulla: alla fine la guerra la decideranno i politici o i generali. A loro eventuali colpe.
Invece no. Io considero l'operaio che costruisce il componente militare al pari del militare che lo userà per bombardare o sparare, o al muoversi, al comunicare, al proteggersi, allo spiare, ecc ... con il fine di farlo.

Secondo aspetto meno legato all'etica personale.

Lo Stato italiano, la sua macchina burocratica, ha ancora le radici in quello Sabaudo … dei principi e dei re.
La burocrazia, senza essere garanzia di risultati di qualità (dati dei fini e degli obiettivi, una politica o un progetto da applicare, una situazione da gestire, si organizza un processo burocratico, anche a tempo, che dovrebbe garantire una corretta conduzione delle attività e la verifica del raggiungimento degli obiettivi prefissati COSA CHE NON AVVIENE QUASI MAI, in quanto il nostro sistema ha unica attenzione: il rispetto della procedura formale o di passa carte), … dicevo la macchina burocratica ha scardinato questa funzione originaria, si è conquistata una vita propria ed è ormai una macchina cieca, sorda e muta.
Rimane solo il suo peso, senza la sua utilità, con sprechi enormi.

Io mi occupo di territorio: nel campo della pianificazione l'Italia ha speso negli anni quantità enormi di risorse (pubbliche e private) in meccanismi di indirizzo, di pianificazione e di controllo che NEI FATTI hanno solo distrutto il nostro bel paese. Salvo rare eccezioni.
In proporzione hanno fatto più danni le migliaia di porcate legali, rispetto quelle illegali.
I problemi sono gli stessi di 50 anni fa. Probabilmente avremmo raggiunto risultati poco diversi senza questi "sforzi".
Il problema è complesso. Sta di fatto che la qualità delle azioni pubbliche nel nostro sistema non funziona, o ha funzionato molto peggio rispetto ad altri paesi nella stessa situazione organizzativa.
Per assurdo hanno fatto meglio i …… vecchi re e principi.
Dico tutto questo con la convinzione che solo lo Stato (nel suo significato profondo di organizzazione costruita intorno al Patto Sociale di convivenza a mutuo soccorso che ci lega) possa garantire la qualità di cui parlo.

La Pace passa anche da un ridisegnare il nostro Stato, quindi di ridisegnare i nostri ruoli, non solo il nostro esercito.

Antonio

PS: non dimentichiamoci che spesso sono i funzionari ideatori e registi "occulti" di molte delle scelte dei nostri politici impreparati o impegnati a fare altro.


On Jul 5, 2013, at 2:59 PM, Laboratorio Eudemonia <eulab at hyperlinker.com> wrote:

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> Quando si parla di temi come il controllo e gli armamenti, le persone che non osservano la realtà direttamente, coi loro propri occhi, ma si limitano a ripetere, ripetere, ripetere ciecamente il pensiero unico corrente, si focalizzano, manco a doverlo dire :) sui soli politici.
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> In realtà le cose stanno ben diversamente da quel che appare e, anche se la volontà delle Elite industriali della sorveglianza e delle armi è radicatamente inserita nella volontà politica, a contare prioritariamente ed in ultima istanza son gli interessi della casta dei CARRIERISTI PUBBLICI.
> 
> L'intera Funzione Pubblica (non solo italiana ma d'ogni Paese al mondo) s'è sviluppata sulla base delle velleità di CARRIERA, GRANDEZZA e POTERE di coloro che, una volta inseritivisi, approfittano della mancata emancipazione dei popoli per rimanervi in carica finché Ade non li chiami a sè.
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