Re: [SPF:fail] Il debito e le spese militari



Una domanda al sig. Alberto Stefanelli, che non vuole essere offensiva.

Ma quale è il modello per la Difesa che proponete?

Nell'ottica del vostro OTTIMO ragionamento o si precisa in modo concreto quale "difesa" si voglia, oppure, come mi sono già permesso di suggerire a questa lista, si chiede lo scioglimento e la riconversione dell'esercito per un'Italia coerentemente di Pace.
Tutto il resto viene di conseguenza ... uscita dalla Nato, ecc, ecc.

Antonio
Salò


(...)
UN ALTRO MODELLO PER LA “DIFESA”
Arriviamo allora al punto che più ci interessa. Le spese militari italiane (ed europee) vanno drasticamente ridotte come conseguenza di una scelta politica precisa: non vogliamo più un modello di “difesa” pensato e strutturato per fare la guerra. Sia che si tratti di quello attuale con sprechi, privilegi e spese inutili; sia che si tratti di quello più “efficace” nel fare le guerre che vorrebbero il ministro Di Paola o il gen. Roberta Pinotti (e La Russa, prima di lei). Non vogliamo più la partecipazione italiana alle guerre illegittime e alle missioni militari della Nato; vogliamo che l’Italia esca dalla Nato e questa “obsoleta” alleanza militare venga sciolta – o comunque che l’Europa scelga una postura internazionale pacifica e di cooperazione e co-sviluppo con il Mediterraneo, l’Asia, l’America latina e l’Africa. È sulla base di queste scelte politiche che affrontiamo il nodo del taglio alle spese militari. Non per arrivare a forze armate più pronte ed efficenti nel partecipare alle guerre della Nato, ma per un diverso modello di difesa. Un modello di difesa che tenga conto che con l’equivalente di 15 giorni di guerra Emergency ha realizzato in Afghanistan tre centri chirurgici, 28 ambulatori e un centro di maternità e che l’intero programma di Emergency in Afghanistan si mantiene con l’equivalente di due giorni di presenza militare italiana.
Un modello di difesa che tenga conto,  (...)