risposta a sig. Alessandro su - La pace conviene. .. PROPOSTA





proposta tosta, ci si è provato già in modi diversi.
il problema è cosa fare in caso di attacco militare al nostro paese,
perchè gli altri non starebbero facilmente a guardare ...

Sig. Alessandro,
è proprio questo il punto.

Le risposte sono due:

1) Fin quando non si farà seriamente prevenzione, come in tutti gli altri campi in cui si usa questo termine, le degenerazioni saranno sempre numerose. In questo tema si ricollegano le campagne per il controllo del commercio delle armi, disarmo mondiale (partendo da casa nostra), sostegno ai processi democratici autentici, ecc, ecc.
Quando una guerra scoppia è troppo tardi per intervenire.

2)La seconda è una risposta che dobbiamo dare prima a noi stessi.
Se prendiamo l'ipotesi di mantenere un esercito per la difesa militare, lo dobbiamo mantenere efficiente, quindi moderno e agressivo. Quindi dobbiamo investire. In tal senso un esercito che si limiti ad operare solo sul proprio territorio, nelle guerre moderne, non è efficace come strumento di difesa.
Attaccare il nemico prima che lo faccia lui è difesa.
Impedire al nemico di armarsi,anche con la forza, è difesa.
Impedire al nemico solo di pensare ad attaccarci è difesa.... Il controllo politico è difesa. E' girato il contributo sul tema "guerra giusta".... Tutte le guerre sono giuste per chi le fa.

La mia risposta non si basa su valori morali, ma etici e in parte utilitaristici. Il popolo italiano non è mai stato un popolo guerriero: eravamo contro la prima e la seconda guerra mondiale. Il regime è caduto su questo.
Non sappiamo essere duri, sistematici, agire senza farci domande.
Quindi è meglio rinunciarci e "venderci" per quello che sappiamo fare: allegria, ingenio, fantasia, umanità. La parte etica della faccenda è che diamo il buon esempio. La parte utilitaristica è che nel ruolo di mediatori e cooperanti abbiamo solo da guadagnarci in tutti i settori e sensi.

Se ci attaccano? Facciamoci invadere. Meno distruzioni e morti.
Quando saranno qui, li convertiremo alla mozzarella, alla polenta, al gioco. Se non sarà sufficiente boicotteremo, faremo guerriglia (ecco perchè la mia posizione personale non può essere morale, di non violenza assoluta). Non credo che oggi ci sia il pericolo di essere invasi alla vecchia maniera. E' molto più produttivo e utile sottomettere un paese europeo dal punto di vista economico. Piegarlo al proprio volere politico con gli strumenti "civili", da alleato, non da conquistato.

Ognuno di noi deve trovare una posizione personale che deve essere generale e coerente. Ma unire le forze per ottenere dei risultati e rompere gli schemi mentali consolidati che vedono in tutto ciò che è militare una "cosa un po' sporca ma necessaria ed eroica"

Antonio

ps: Considero gli eserciti (dal Generale al soldato semplice) strumento di morte istituzionalizzata, chi fabbrica armi da guerra (dal direttore all'operaio) strumento di morte industrializzata.
e non mi imbarazza dirlo.
Trovo incoerente chi invoca la pace e poi difende le produzioni belliche italiane ad esempio. Per i zuccherifici l'Europa ha imposto la riconversione con la chiusura di molti impianti.
Tutti dicevano che era doloroso ma necessario. Zitti e rassegnati.
Perchè non farlo anche per i produttori d'armi a partire da finmeccanica? Dove è il difficile? Zucchero facile, ami difficile?
ciao