| Non è questione di sconsigliare l'esercizio della 
critica. si sconsiglia il bruciare bandiere o il boicottare, 
cosa ben diversa dal proporre, dal far sentire un disaccordo, magari anche 
forte, ma il bruciare o cose simili, a mio avviso non serve a niente, se non a 
danneggiare un'opera fatta con buoni principi e sincero desiderio di aiuto. la 
diplomazia internazionale, i fatti che riguardano i circuiti mondiali, 
 richiedono comportamenti attenti e scrupolosi. essere mal giudicati, 
specialmente da chi è di parte, è cosa facile, e ripeto, bastano pochi gesti 
inadatti, a gettare discretito sun una grande opera.     maurizio      
  ----- Original Message -----  Sent: Friday, May 09, 2008 4:52 PM Subject: Re: 60 anni di occupazione 60 di 
  resistenza 
 Non è molto che faccio parte della list disarmo 
  di peacelink, che supporrei orientata al dialogo all'interno di 
  associazioni e  persone interessate all'analisi dei problemi con le 
  finalità della pace e della giustizia; sono pertanto stupita a leggere 
  commenti in cui si scrive che "Le critiche ad Israele, ancorchè motivate per 
  molti versi, credo non portino a risultati positivi per nessuno". Curioso: si 
  sconsiglia l'esercizio della critica.    Anche quando la potenza militare dello 
  stato d'Israele interviene mietendo centinaia di vittime (ben oltre trecento 
  nella striscia di Gaza negli ultimi mesi) e irridendo poi di fatto agli 
  ultimi cosiddetti accordi, quelli di Amman, sottoscritti col patrocinio 
  di Condoleza Rice mentre Israele continuava 
  indisturbato a bombardare la striscia di Gaza ?  In questo 60esimo anniversario auguri a chi 
  ha la vita spezzata dall'ingiustizia, dai lutti, dalla pulizia 
  etnica, dalla detenzione amministrativa, dal taglio dell'energia e 
  dell'assistenza medica, dalla negazione dell'istruzione e del futuro, dalla 
  sottrazione della terra e dell'acqua, dal muro dell'apartheid, dalle libertà 
  civili e politiche, dalle bugie chiamate "accordi di pace", e da quelle altre 
  bugie chiamate risoluzioni ONU, che pure doverebbero contare qualcosa nel 
  diritto internazionale, e che invece quando non convengono ad Israele non 
  contano NULLA.   Mariella Setzu    
    ----- Original Message -----  Sent: Thursday, May 08, 2008 2:53 
    PM Subject: Re: 60 anni di occupazione 60 
    di resistenza 
 Salve a tutti gli amici ed amiche.   Mi allaccio al discorso dell'amico Giuseppe, 
    sottoscrivendo il suo pensiero, e aggiungendo qualche riga in 
    merito. Certe volte, volendo aiutare questo o quel 
    soggetto, rischiamo di danneggiarlo maggiormente. Le critiche ad Israele, 
    ancorchè motivate per molti versi, credo non portino a risultati positivi 
    per nessuno. Tale discorso, credo si possa estendere alla 
    vita politica in genere. Tengo a sottolineare che scrivo da uomo di 
    sinistra, e provengo da famiglia geneticamente di sinistra. Tuttavia, le 
    posizioni estreme che troppo spesso vengono adottate, hanno finito per 
    produrre il risultato che è sotto gli occhi di tutti. Forse la mia analisi è 
    piuttosto azzardata, ma svolgendo un lavoro pubblico, e avendo molti 
    contatti con la cittadinanza, mi sento di affermare che posizioni buoniste 
    sempre e comunque, vedi extracomunitari ecc, oppure i no quasi continui alle 
    decisioni da prendere in materia di ambiente, hanno finito con lo stancare 
    il cittadino, che poi per reazione naturale, volge il suo 
    voto altrove. Personalmente, mi è dispiaciuto non vedere 
    interventi dopo lo scritto di Giuseppe. Mi sarei aspettato qualche mail di 
    consenso, o anche di dissenzo, ma il silenzio totale lo interpreto come 
    segno di indifferenza verso coloro che osano dire qualcosa di 
    scomodo. Temo che questo comportamento non possa che 
    portare a cocenti delusioni.   Un cordiale saluto    Maurizio      
      ----- Original Message -----  Sent: Wednesday, May 07, 2008 10:21 
      AM Subject: R: 60 anni di occupazione 60 
      di resistenza 
 
        
        
          | Cara amica, cari amici,
 Sono sgomento per il modo incredibile con il quale 
            peacelink,  possa dare sfogo ad associazioni così velenosamente 
            anti-israeliane, come quella di cui fa parte Mariella.
 Ritengo 
            ancora una volta importante sottolineare che una cosa è la cultura 
            israeliana,  invitata  GIUSTAMENTE al salone del libro 
            torinese,  un 'altra cosa la politica del governo israeliano, 
            non sempre confacente alle mie idee, ma che comunque, pur con gli 
            errori commessi e che commette, vuole cercare di salvaguardare un 
            BENE ASSOLUTO: LA VITA DELLO STATO DI ISRAELE.
 Giustissimo 
            ricordare le SOFFERENZE DEL POPOLO PALESTINESE, MA CI SONO ANCHE 
            QUELLE DEL POPOLO ISRAELIANO.
 Quindi si deve smetterla una volta 
            per tutte di prendersela con chi nel lontano 1948, dopo una lunga 
            lotta di resistenza contro l'occupante inglese, poteva proclamare la 
            nascita dello STATO DI ISRAELE.
 Che arriva, lo ricordo per quanti 
            vogliano ancora mistificare la storia, dopo la DIASPORA LUNGA 
            MOLTISSIMI ANNI, da quel 70 d.C. quando l'imperatore romano Tito 
            distrusse Gerusalemme, cacciando gli ebrei dalla LORO TERRA,che poi 
            venne "presa in consegna" da tribù arabe. L'ERRORE MADORNALE E' 
            STATO DEGLI INGLESI, CHE NEL 1948, AVREBBERO DOVUTO FAVORIRE 
            L'INTEGRAZIONE DEGLI EBREI NELLA LORO TERRA DI PALESTINA, CON I 
            NUOVI INQUILINI, GLI ARABI APPUNTO, INVECE DI FREGARSENE TOTALMENTE 
            INSIEME ALLE GRANDI POTENZE DI ALLORA.
 Adesso è giunto il momento 
            di dare DUE STATI A DUE POPOLI, ISRAELE E PALESTINA, aiutandoli a 
            convivere insieme perchè entrambi popoli semiti che hanno dunque le 
            stesse prerogative per vivere e prosperare in quella 
            terra.
 Sarebbe bello, un giorno non troppo lontano di poter 
            vedere AL SALONE DEL LIBRO DI TORINO, LE CULTURE ISRAELIANA E 
            PALESTINESE AFFRATELLATE NELLO STESSO PADIGLIONE, COME CULTURE 
            FIGLIE DI SUE PAESI FRATELLI.
 Ma fin quando ci saranno persone 
            come quelle appartenenti all'associazione di Mariella, oppure, come 
            quei facinorosi ignoranti dei centri sociali che bruciano le 
            bandiere, non ci sarà posto per sogni di quel tipo.
 Lo dico da 
            comunista dubceckiano e gorbacioviano, quindi democratico, contrario 
            a certo pensiero di sinistra stucchevolmente 
            antisraeliano.
 AUGURI ISRAELE, BUON COMPLEANNO!!!!!
 da 
            Giuseppe 
      Notaro
 Siracusa
 
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