Non è molto che faccio parte della list disarmo di
peacelink, che supporrei orientata al dialogo all'interno di associazioni
e persone interessate all'analisi dei problemi con le finalità della pace
e della giustizia; sono pertanto stupita a leggere commenti in cui si scrive che
"Le critiche ad Israele, ancorchè motivate per molti versi, credo non portino a
risultati positivi per nessuno". Curioso: si sconsiglia l'esercizio della
critica.
Anche quando la potenza militare dello
stato d'Israele interviene mietendo centinaia di vittime (ben oltre trecento
nella striscia di Gaza negli ultimi mesi) e irridendo poi di fatto agli
ultimi cosiddetti accordi, quelli di Amman, sottoscritti col patrocinio di
Condoleza Rice mentre Israele continuava
indisturbato a bombardare la striscia di Gaza ?
In questo 60esimo anniversario auguri a chi
ha la vita spezzata dall'ingiustizia, dai lutti, dalla pulizia etnica,
dalla detenzione amministrativa, dal taglio dell'energia e dell'assistenza
medica, dalla negazione dell'istruzione e del futuro, dalla sottrazione della
terra e dell'acqua, dal muro dell'apartheid, dalle libertà civili e politiche,
dalle bugie chiamate "accordi di pace", e da quelle altre bugie chiamate
risoluzioni ONU, che pure doverebbero contare qualcosa nel diritto
internazionale, e che invece quando non convengono ad Israele non contano
NULLA.
Mariella Setzu
----- Original Message -----
Sent: Thursday, May 08, 2008 2:53
PM
Subject: Re: 60 anni di occupazione 60 di
resistenza
Salve a tutti gli amici ed amiche.
Mi allaccio al discorso dell'amico Giuseppe,
sottoscrivendo il suo pensiero, e aggiungendo qualche riga in
merito.
Certe volte, volendo aiutare questo o quel
soggetto, rischiamo di danneggiarlo maggiormente. Le critiche ad Israele,
ancorchè motivate per molti versi, credo non portino a risultati positivi per
nessuno.
Tale discorso, credo si possa estendere alla vita
politica in genere. Tengo a sottolineare che scrivo da uomo di sinistra, e
provengo da famiglia geneticamente di sinistra. Tuttavia, le posizioni estreme
che troppo spesso vengono adottate, hanno finito per produrre il risultato che
è sotto gli occhi di tutti. Forse la mia analisi è piuttosto azzardata, ma
svolgendo un lavoro pubblico, e avendo molti contatti con la cittadinanza, mi
sento di affermare che posizioni buoniste sempre e comunque, vedi
extracomunitari ecc, oppure i no quasi continui alle decisioni da prendere in
materia di ambiente, hanno finito con lo stancare il cittadino, che poi per
reazione naturale, volge il suo voto altrove.
Personalmente, mi è dispiaciuto non vedere
interventi dopo lo scritto di Giuseppe. Mi sarei aspettato qualche mail di
consenso, o anche di dissenzo, ma il silenzio totale lo interpreto come segno
di indifferenza verso coloro che osano dire qualcosa di scomodo.
Temo che questo comportamento non possa che
portare a cocenti delusioni.
Un cordiale saluto
Maurizio
----- Original Message -----
Sent: Wednesday, May 07, 2008 10:21
AM
Subject: R: 60 anni di occupazione 60
di resistenza
Cara amica, cari amici,
Sono sgomento per il modo incredibile con il quale
peacelink, possa dare sfogo ad associazioni così velenosamente
anti-israeliane, come quella di cui fa parte Mariella. Ritengo
ancora una volta importante sottolineare che una cosa è la cultura
israeliana, invitata GIUSTAMENTE al salone del libro
torinese, un 'altra cosa la politica del governo israeliano, non
sempre confacente alle mie idee, ma che comunque, pur con gli errori
commessi e che commette, vuole cercare di salvaguardare un BENE
ASSOLUTO: LA VITA DELLO STATO DI ISRAELE. Giustissimo ricordare le
SOFFERENZE DEL POPOLO PALESTINESE, MA CI SONO ANCHE QUELLE DEL POPOLO
ISRAELIANO. Quindi si deve smetterla una volta per tutte di
prendersela con chi nel lontano 1948, dopo una lunga lotta di
resistenza contro l'occupante inglese, poteva proclamare la nascita
dello STATO DI ISRAELE. Che arriva, lo ricordo per quanti vogliano
ancora mistificare la storia, dopo la DIASPORA LUNGA MOLTISSIMI ANNI,
da quel 70 d.C. quando l'imperatore romano Tito distrusse Gerusalemme,
cacciando gli ebrei dalla LORO TERRA,che poi venne "presa in consegna"
da tribù arabe. L'ERRORE MADORNALE E' STATO DEGLI INGLESI, CHE NEL
1948, AVREBBERO DOVUTO FAVORIRE L'INTEGRAZIONE DEGLI EBREI NELLA LORO
TERRA DI PALESTINA, CON I NUOVI INQUILINI, GLI ARABI APPUNTO, INVECE
DI FREGARSENE TOTALMENTE INSIEME ALLE GRANDI POTENZE DI
ALLORA. Adesso è giunto il momento di dare DUE STATI A DUE POPOLI,
ISRAELE E PALESTINA, aiutandoli a convivere insieme perchè entrambi
popoli semiti che hanno dunque le stesse prerogative per vivere e
prosperare in quella terra. Sarebbe bello, un giorno non troppo
lontano di poter vedere AL SALONE DEL LIBRO DI TORINO, LE CULTURE
ISRAELIANA E PALESTINESE AFFRATELLATE NELLO STESSO PADIGLIONE, COME
CULTURE FIGLIE DI SUE PAESI FRATELLI. Ma fin quando ci saranno
persone come quelle appartenenti all'associazione di Mariella, oppure,
come quei facinorosi ignoranti dei centri sociali che bruciano le
bandiere, non ci sarà posto per sogni di quel tipo. Lo dico da
comunista dubceckiano e gorbacioviano, quindi democratico, contrario a
certo pensiero di sinistra stucchevolmente antisraeliano. AUGURI
ISRAELE, BUON COMPLEANNO!!!!! da Giuseppe
Notaro Siracusa
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