URANIO IMPOVERITO: IL MINISTRO PARISI RIFERISCE NUOVAMENTE DI FRONTE ALLA COMMISSIONE PARLAMENTARE



giovedì, 06 dicembre 2007 16:27

Roma, 6 dic. - (Adnkronos) - Sono 312 i casi di militari impegnati in missioni all'estero ammalatisi di tumore maligno in 11 anni, e 77 di questi sono morti in conseguenza delle neoplasie. E' stato il ministro della Difesa Arturo Parisi a riferire il dato aggiornato riguardante i militari impegnati all'estero, riferendo di fronte alla commissione parlamentare che indaga sulle possibili contaminazioni da uranio impoverito.

La difformita' con le cifre comunicate di recente dallo stesso Parisi ''e' dovuta soprattutto all'avere verificato che alcune decine di malati o morti per tumore allora indicati nell'elenco dei militari che non avevano preso parte alle missioni, sono poi risultati come impiegati nei teatri operativi'' nei Balcani, in Iraq, in Afghanistan e in Libano tra il 1996 e il 2006. Presso alcune strutture sanitarie, infatti, ''le informazioni mediche non erano accompagnate da precise note di impiego che si sono ottenute solo con un successivo incrocio di dati''. Se il calcolo si estende anche ai militari malati e non impegnati in missione all'estero, il totale dei casi di neoplasie maligne sale a 1.703.

Per quanto riguarda il quinquennio 2002-2006, ''e' possibile fornire il numero preciso di militari inviati all'estero'' nei quattro teatri operativi presi in considerazione, pari a 56.600. In questo caso il numero di militari malati e' pari a 216. ''Da cio' deriva che l'incidenza corrisponde a 380 casi ogni 100.000''. Parisi, ''a titolo meramente indicativo'', ha poi citato ''uno studio effettuato dai dati Airt per il quinquennio 1998-2002'', che ''indica nel totale della popolazione maschile italiana che in media vengono diagnosticati nel nostro Paese 754 casi ogni 100.000 abitanti''.

La Difesa ''non ha nulla da nascondere ne' ha interesse a nascondere nulla'' sui casi di militari italiani impegnati in missioni all'estero negli scorsi anni e ammalatisi di tumore. E' stato il ministro della Difesa Arturo Parisi,intervenuto di fronte alla Commissione parlamentare che indaga sulle possibili contaminazioni da uranio impoverito, a sottolineare che ''la guerra sulle cifre, con il contorno delle dietrologie e dei misteri'' e' stata ''arricchita da ulteriori considerazioni riguardanti addirittura la volonta' della difesa di nascondere la verita'''.

Parisi ha rilevato ''con dispiacere'' come ''l'arma dei numeri e l'argomento della pretesa reticenza della difesa sia stata utilizzata in modo molto superficiale e oggettivamente non responsabile con l'effetto di produrre un'attenzione mediatica che si e' aggiunta rispetto al suo rilievo oggettivo''. A giudizio di Parisi ''chi usa quest'arma sembra non tenere conto delle conseguenze allarmanti per chiunque si trovi oggi a operare nelle missioni militari e per i loro famigliari, oltre la grave disinformazione che viene cosi' diffusa''.

Il riconoscimento della 'causa di servizio' per i militari impegnati in missione all'estero ed ammalatisi di tumore ''e' gia' possibile senza che vi sia la dimostrazione del nesso di causalita'''. Lo ha sottolineato il ministro della Difesa Arturo Parisi, intervenuto in audizione al Senato di fronte alla Commissione parlamentare che indaga sulle presunte contaminazioni da uranio impoverito.

Il riconoscimento, ha spiegato Parisi, ''consente di inserire l'interessato nella categoria di 'vittima del dovere' con i benefici che ne derivano'' e che sono stati ''quasi interamente parificati a quelli, in passato piu' favorevoli, delle vittime del terrorismo''. La legge 222 del 29 novembre scorso ''appare idonea per un adeguato supporto a quanti si fossero ammalati nei difficili scenari operativi fuori area'' e ''ha fornito una copertura finanziaria di 173 milioni al provvedimento''.

Il ministero della Difesa provvedera' poi ''ad istituire un servizio che abbia la finalita' di assistere il personale ad adempiere agli obblighi di legge per usufruire dei benefici e a seguire per suo conto l'iter relativo''. Quanto alla ricerca delle cause delle patologie, il prossimo 14 dicembre e' in programma presso il ministero la prima riunione del 'Comitato per la prevenzione e il controllo delle malattie del Ministero della Difesa', costituito il 23 novembre scorso e composto da ricercatori di riconosciuta competenza scientifica.