Il commento della Campagna Control Arms all'Assemblea
Generale dell'ONU
La maggioranza dei governi all'ONU vuole un controllo ferreo sulle armi
Fonte: Campagna Control Arms - 08 novembre 2007
Articolo e pdf scaricabili anche ai link
http://www.disarmo.org/rete/articles/art_23929.html
http://www.controlarms.it/
La
maggioranza dei governi mondiale ha confermato di volere un Trattato
Internazionale sul Commercio di Armamenti durante le sessioni del comitato
sulle armi convenzionali dell'Assemblea Generale delle Nazioni Unite. Le
sessioni si sono concluse il 2 Novembre ed hanno condotto a proposte scritte
che richiamano il rispetto degli standard internazionali sui diritti umani e le
leggi umanitarie sui trasferimenti di armi.
Due nuovi documenti di analisi*, diffusi durante il dibattito alle Nazioni
Unite, hanno indagato le indicazioni date dagli Stati al Segretario Generale
trovando che la maggioranza dei Governi spinge per un forte rispetto dei
diritti umani nel contesto delle decisioni sui trasferimenti di armi. Il grande
impegno della maggioranza dei Governi si estende anche alla possibilità di
direttive che vincolino al rispetto delle leggi internazionali umanitarie (come
le Convenzioni e Protocolli di Ginevra) e per un divieto di armare i gruppi
terroristi.
Altri criteri citati da diversi Governi in vista della stesura del Trattato
riguardano la limitazione o impossibilità di trasferimenti dove esiste un
chiaro rischio di successivi dirottamenti, come avviene quando si violano gli
embarghi internazionali, e se c'è il pericolo che le armi vengano usate per
gravi crimini o possano avere impatto negativo sullo sviluppo sostenibile.
La Campagna Internazionale Control Arms (e con essa la Rete Disarmo che la
rilancia in Italia) applaude questa inedita e importante dimostrazione di
supporto verso un forte Trattato Internazionale sul Commercio degli Armamenti
(ATT nella sigla inglese) proveniente in maniera speciale da stati Africani. La
campagna è stata lanciata internazionalmente da Amnesty International, IANSA
(Rete Internazionale di Azione sulle armi leggere, di cui Rete Disarmo è
partner italiano) e Oxfam International. Tra le azioni internazionali recenti
di questa azione va ricordata la pubblicazione di un report sul costo della
violenza armata per l'Africa e l'invito verso un Trattato rilasciato da un
gruppo di leader militari di tutto il mondo.
"E' davvero straordinario vedere come così tanti Governi diano la loro
adesione ad un controllo internazionale del commercio di armi che
potenzialmente potrà salvare un incalcolabile numero di vite ogni anno. In
particolare molti stati Africani, in cui si combattono i più cruenti conflitti
della terra, hanno sottolineato la necessità di subordinare i trasferimenti di
armi alle leggi internazionali sui diritti umani e ai percorsi di sviluppo
sostenibile. Il commercio incontrollato di armi potenzia in conflitti e la
povertà e comporta certamente gravi abusi dei diritti umani" ha affermato
Anna Macdonald, Responsabile di Control Arms per Oxfam International.
Il prossimo passo nello sviluppo di un Trattato Internazionale sul Commercio di
Armamenti consisterà nel lavoro di un gruppo di esperti governativi (GGE) di 28
diversi stati (compresa l'Italia) tra i quali si possono annoverare i maggiori
esportatori di armamenti e molte delle nazioni colpite da flussi irresponsabili
di armi. In Febbraio il GGE comincerà ad inserire le indicazioni dei governi in
una prima bozza di futuro Trattato e quindi presenterà il risultato del proprio
lavoro nell'incontro, del prossimo Ottobre 2008, del Primo Comitato
dell'Assemblea Generale ONU.
"Le persone comuni ed i cittadini dovrebbero essere grandemente incoraggiati
che la maggior parte degli Stati desideri oggi controllare il flusso mondiale
delle armi convenzionali che contribuisce in maniera pesante agli abusi dei
diritti umani, ma un piccolo gruppo di Stati molto potenti (come USA, Cina,
Russia ed India) rimangono sfortunatamente ancora scettici al riguardo"
commenta Brian Wood, Responsabile dell'ufficio 'Arms Control Research' di
Amnesty International. "153 Stati hanno votato a favore del Trattato,
oltre 100 hanno inviato indicazioni scritte e 70 hanno fatto richiesta di poter
partecipare al gruppo di esperti che andrà a modellare il testo
definitivo".
A tutti i membri permanenti del Consiglio di Sicurezza dell'ONU viene assegnato
di diritto un posto in gruppi di esperti di questo tipo, ma gli Stati Uniti non
hanno ancora deciso se accettare questo ruolo e partecipare ai lavori del GGE.
Gli Stati Uniti sono stati gli unici a votare contro la risoluzione per il
Trattato adottata dall'Assemblea Generale dell'ONU nello scorso Dicembre,
quando 153 governi hanno deciso di intraprendere questo importante percorso.
Anche nelle risoluzioni adottate il 2 Novembre gli Stati Uniti hanno espresso
un voto contrario, in particolare sulla Risoluzione ONU che indice un Incontro
Biennale fra Stati dedicato alla prevenzione dei traffici illeciti di armi
leggere e da tenersi il prossimo Luglio. La Risoluzione, che invita inoltre i
governi a prendere forti provvedimenti contro gli intermediari di armamenti, è
passata con 165 voti a favore ed 1 contrario.
"Questo documento dimostra la schiacciante volontà da parte degli stati
membri delle Nazioni Unite di ridurre il flagello globale delle armi leggere
che ogni giorno uccidono nel mondo circa 1000 persone. Ci aspettiamo che
l'incontro di Luglio sia realmente efficace e costruttivo" afferma Rebecca
Peters, direttrice di IANSA.
Anche la Campagna italiana e le organizzazioni che la compongono accolgono
favorevolmente i risultati ottenuti in sede internazionale, sottolineando
soprattutto che i temi scelti per l'Incontro Biennale di Luglio sono gli stessi
che la Campagna Control Arms, e più in generale il lavoro di Rete Disarmo,
stanno portando avanti anche in ambito nazionale. Un maggior controllo sul
commercio di armi leggere (di cui il nostro paese è il secondo esportatore mondiale)
e ad una legislazione ferrea sugli intermediari ("broker") e i
trafficanti di armi sono da alcuni anni obiettivi tra i principali del lavoro
delle organizzazioni del disarmo in Italia.
Infine, la Campagna Control Arms auspica che la presenza del Governo Italiano
nel Gruppo di Esperti intergovernativo che dovrà stendere la prima bozza di
Trattato porti ad un contributo di alto livello all'elaborazione di questo
importante documento. Confidiamo, e in questo senso sono andate diverse
assicurazioni del Ministero degli Esteri e dell'esecutivo, che l'Italia si
faccia portatrice nei vari consessi mondiali delle istanze di controllo e
sicurezza che sono state alla base della grande mobilitazione popolare su
Control Arms, che anche nel nostro paese ha visto decine di migliaia di persone
"mettere la faccia" contro il flagello del commercio indiscriminato
di armi.
NOTA (*)
UN Institute for Disarmament Research, "Analysis of States' Views on an
Arms Trade Treaty"
Amnesty International and NGO partners, "A Global Arms Trade Treaty: What
States Want"
FATTI CHIAVE
1) Nel 2006, 153 stati hanno votato in favore della risoluzione sull'ATT
all'Assemblea Generale ONU; 24 stati si sono astenuti e i soli Stati Uniti
hanno votato contro.
2) Oltre 100 stati hanno inviato propri commenti sull'ATT al Segretario
Generale ONU: un enorme livello di risposte (usualmente sono solo 10-15 ad
inviare commenti) che testimonia il grande supporto esistente per il Trattato
3) Il prossimo passo nello sviluppo di un Trattato Internazionale sul Commercio
di Armamenti sarà che, nel corso del 2008, un Gruppo di Esperti Governativi
(GGE) selezionato dal Segretario Generale si incontrerà per impostare
concretamente il Trattato. Gli stati scelti sono: Algeria, Argentina,
Australia, Brasile, Cina, Colombia, Costa Rica, Cuba, Egitto, Finlandia,
Francia, Germania, Giappone, Gran Bretagna, India, Indonesia, Italia, Kenya,
Messico, Nigeria, Pakistan, Romania, Russia, Sud Africa, Spagna, Statu Uniti,
Svizzera, Ucraina
4) Un Trattato Internazionale sul Commercio di Armi dovrebbe impedire i
trasferimenti di armamento nel caso che questi siano usati (o potrebbero essere
usati) per violare le leggi internazionali sui diritti umani
5) Oltre un milione di persone di 160 diversi stati hanno aderito alla "Fotopetizione
da un milione di volti" lanciata internazionalmente dalla campagna Control
Arms per dimostrare con la propria faccia il supporto verso l'ATT