NIENTE DI NUOVO



COMUNICATO STAMPA
PROGETTO USA PER DAL MOLIN: NIENTE DI NUOVO

«Gli statunitensi hanno imparato molto bene dal Governo
italiano a prendere in giro la gente: sul progetto di
militarizzazione del Dal Molin, infatti, hanno fatto il
gioco delle tre carte spostando gli edifici e modificando la
conformazione visiva, ma non certo i volumi e l’impatto
dell’opera»; questo in sintesi, è quanto affermato da
Gugliemo Vernau – coordinatore del pool di tecnici che ha
studiato i progetti a stelle e strisce – questo pomeriggio
al Presidio Permanente, dove è stato fatto il punto sulle
presunte modifiche di progetto presentate durante il media
day di ieri.

Non è vero, dunque, che i progettisti hanno modificato
l’opera per venire incontro alle esigenze degli abitanti;
piuttosto, gli statunitensi hanno fatto un operazione di
marketing con la quale hanno tentato di svendere ai
cittadini cambiamenti sostanziali che non esistono. La nuova
base ospiterà quattro battaglioni e i relativi comandi; al
Dal Molin, inoltre, si sistemerà il comando di brigata.
L’ingegnere ha smontato in poche parole anche la tesi
secondo cui l’aeroporto potrà continuare ad essere
utilizzato come scalo civile: «se gli Stati Uniti
permetteranno a chiunque di atterrare a 135 metri di
distanza dal proprio comando di brigata – ha affermato
Vernau – io mi candido a diventare Papa».

Anche sui consumi di acqua ed energia elettrica
l’ingegnere è stato categorico; le richieste avanzate
dagli statunitensi ad AIM, infatti, parlano chiaro: è
richiesta una quantità d’acqua normalmente di 60 litri
al secondo con punte fino a 260 litri al secondo, pari a
quella che consumano circa 30 mila vicentini. Chi dice che
avranno un fabbisogno d’acqua pari al venti per cento in
meno di quanto consumano 1.200 cittadini, dunque, mente
sapendo di farlo.

Nessuna novità, dunque, dal media day di ieri; la nuova
installazione militare, se realizzata, ospiterà 21
depositi per materiali nucleari, biologici e chimici,
officine per la riparazione di automezzi e mezzi militari,
comandi di brigata e tutte le altre strutture già previste
dai piani precedenti. Gli statunitensi non hanno cambiato
proprio nulla, hanno soltanto spostato l’ubicazione dei
vari edifici. «Ma ora che hanno cambiato il progetto –
ha concluso Vernau – questo dovrà ripassare per il
Comitato Misto Paritetico, e noi saremo pronti a sollevare
tutte le questioni che in queste settimane abbiamo
evidenziato».


Presidio Permanente, Vicenza, 15 giugno 2007


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Via Ponte Marchese - Vicenza
www.nodalmolin.it
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