Quirra, messa al bando del DU



27 luglio 2005

Comitato sardo Gettiamo le Basi

Oggetto: il sindaco di Villaputzu mette al bando l'uranio impoverito: adesso faccia rispettare l'ordinanza

Il sindaco di Villaputzu, adempiendo il suo dovere istituzionale di tutela della salute pubblica, ha messo fuorilegge l'uranio impoverito nel territorio comunale e, di conseguenza, nel Poligono Interforze Salto di Quirra, ormai tristemente noto come "il poligono della morte". A prescindere da cio' che decidera' di fare la Commissione parlamentare d'inchiesta sull'uranio, al di la' di annunci e smentite sulle sperimentazioni in Sardegna, l'ordinanza del sindaco di Villaputzu va oltre la situazione contingente che l'ha prodotta e coinvolge l'intera isola. L'albero non va confuso con la foresta, il vero problema non e' un test una tantum ma la "normalità" di perenni esercitazioni di guerra e sperimentazioni di sostanze letali da parte di forze armate e multinazionali delle armi a Quirra e in tutti i poligoni che penalizzano la Sardegna. Pertanto, il prossimo passo del sindaco dev'essere la richiesta di informazione pubblica e dettagliata sulle sperimentazioni, le armi e il munizionamento usato e stoccato nel Poligono Interforze Salto di Quirra.

La volonta' espressa dalle istituzioni e dalla cittadinanza di Villaputzu - fondata sull'esigenza concreta e indilazionabile di riacquistare il diritto negato alla salute e di spezzare la tragica catena di leucemie e malformazioni genetiche che devasta il territorio - rappresenta un forte contributo alla lotta in atto a livello planetario contro il "metallo del disonore" e contro tutte le armi di distruzione di massa. E' un esempio di resistenza dal basso utilizzabile dai tanti Comuni della Sardegna martoriati dalle attivita' di morte e di guerra, da Teulada a La Maddalena passando per Capo Frasca.

L'interdizione dell'uranio impoverito deve trovare piena applicazione. E' compito dei cittadini di Villaputzu e dell'intero popolo sardo vigilare per evitare che sia trasformata in un pezzo di carta straccia come le ordinanze emanate nel giugno 2003 dai sindaci di Cagliari e di La Maddalena sul divieto di transito e permanenza di materiali radioattivi. Infatti, i porti delle due citta' continuano ad "ospitare" i sommergibili a propulsione e armamento nucleare, vere e proprie centrali atomiche vaganti. Il Comune di Cagliari da oltre 5 anni rifiuta persino di prendere atto della presenza dei mostri atomici.

Ci aspettiamo che il Sindaco Piu, sorretto dalla popolazione del Comune e dell'intera Sardegna, si adoperi per rendere operativa l'ordinanza e promuova ispezioni e controlli seri e reali sulle attività del poligono finora avviluppate
dalla nebbia del doppio segreto militare e industriale.

A Villaputzu non mancano le persone che conoscono bene i “misteri” del vasto territorio militare. Varie persone hanno messo le loro informazioni e competenze a disposizione delle istituzioni per contribuire alla difesa dell’isola, una di queste è il maresciallo Marco Diana che non si stanca di denunciare che l'uranio impoverito e' solo una delle molte contaminazioni prodotte dalle attivita' militari, come rilevano peraltro i numerosi studi scientifici indipendenti portati avanti nei vari angoli del pianeta condannati ad ospitare basi e poligoni, Italia esclusa ovviamente. Uno strumento puo' essere la stessa Commissione del Senato, la stessa che ha ventilato l'assurda e offensiva idea di effettuare "sperimentazioni controllate" di munizionamento all'uranio impoverito "in colonia", nel poligono di Quirra. Infatti, parrebbe, che la Commissione stia superando i pesanti ostacoli frapposti al suo lavoro dalla forza politica di maggioranza e stia allargando il suo campo d'indagine - in base al mandato ricevuto confinato alle patologie contratte dai militari nei teatri di guerra - prendendo in esame, non solo la "sindrome Balcani-Golfo", ma anche la "sindrome Quirra-Escalaplano".

Non dimentichiamo che le nanoparticelle scoperte dalla dott.sa Gatti dell'Universita' di Modena nei tessuti dei militari colpiti dalla Sindrome Balcani-Golfo sono le stesse individuate nei tessuti degli animali deformi nati nell'area del poligono della morte Salto di Quirra. La scoperta scientifica ha confermato quanto sospettiamo e denunciamo da anni, a partire dalla morte di Giuseppe Pintus ucciso dalla "sindrome dei Balcani" contratta nel poligono di Capo Teulada.

In base al buon senso, in base all'elementare principio di precauzione, in base agli impegni internazionali assunti dall'Italia (Protocollo di Rio), almeno fino a quando non sara' trovata una ragionevole e convincente spiegazione alla "sindrome Quirra-Escalaplano", TUTTE le attivita' del poligono devono essere sospese. La strage deve essere fermata.

Almeno fino a quando non sara' trovata una ragionevole e convincente spiegazione alla "sindrome Balcani-Golfo", l'uranio impoverito deve essere bandito

Comitato sardo Gettiamo le Basi
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