LA N.A.T.O. S'INCAGLIA A PIANOSA - comunicato stampa IL COMITATO UNITARIO SMANTELLAMENTO E RICONVERSIONE C. DARBY



LA N.A.T.O. S'INCAGLIA A PIANOSA

Le incaute manovre del comandante della "Alliance", nave N.A.T.O. battente
bandiera tedesca, ha fatto emergere un inquietante rapporto tra l'alleanza
militare ed alcuni enti a carattere pubblico. Motivo ufficiale della
presenza della nave nell'arcipelago toscano:  ricerche "scientifiche" sui
banchi di  poseidonie, piante marine fiorenti sui fondali pianosini.

Il prof. Francesco Cinelli dell'Università di Pisa il 25 luglio dice che l'
ateneo pisano avrebbe commissionato al centro di ricerca sottomarina della
NATO di La Spezia (Nurc) l'attività di ricerca. Due giorni dopo l'ateneo
pisano smentisce recisamente il professore. L'Ente Parco Arcipelago toscano
ha autorizzato le ricerche con apposita nota . Possibile che di tutto questo
movimento nei mari prospicienti le nostre coste la Regione Toscana non fosse
assolutamente informata? Quali sono i rapporti tra l'Università, gli Enti
Parco e le nostre amministrazioni locali e regionali riguardo all'uso del
territorio?

Le alghe marine oggetto della ricerca vivono entro i 150 metri di
profondità, ma i mezzi usati per queste "ricerche"sono tra i più sofisticati
in dotazione alla marineria N.A.T.O: Robot e siluri che possono navigare a
profondità di 6.000 metri per un raggio di 500 chilometri, sufficienti per
raggiungere, per esempio, l'isola sarda de La Maddalena, dove sono
stabilmente insediati sommergibili nucleari statunitensi.  Il capitano Fritz
Roegge, comandante del Naval Support Office di La Maddalena il 6 luglio
scorso dichiara Al Los Angeles Times: <<E' indispensabile mantenere questa
base perché detiene alcune delle più potenti armi Usa a disposizione di
eventuali e futuri interventi sia americani sia delle forze alleate.>>.

La ricerca sulle poseidonie appare in questo contesto più una battuta di
quelle che facevano sorridere Sean Connery ai tempi delle sue magistrali
interpretazioni cinematografiche di 007

Come giustamente ricordava un convegno svoltosi a Pisa nel dicembre scorso,
siamo di fronte ad un "Mediterraneo para Bellum", solcato da ogni tipo di
arma e sistema di guerra.

Nei fatti la nostra Regione è un territorio in balia delle servitù militari
statunitensi, N.A.T.O. ed italiane. I suoi cittadini vengono a sapere di
questi traffici micidiali solo per eventi casuali o pericolosissimi
incidenti, come quello dell'agosto del 2000, quando nella base di Camp Darby
si sfiorò la catastrofe per il cedimento strutturale di bunker contenenti
migliaia di tonnellate di esplosivi.

In un articolo apparso sulla cronaca locale de "Il Tirreno" lunedì 26 luglio
Giancarlo Lunari, Presidente dell'Ente Parco di Migliarino Massaciuccoli
evidenzia il decollo dell'area vasta ed il ruolo giocato dai parchi per lo
sviluppo ambientale e turistico della nostra Regione.

Con queste finalità è stato firmato un protocollo d'intesa per lo sviluppo
dell'area costiera Pisa-Livorno firmato dalla Regione Toscana, province,
comuni enti economici e appunto l'ente rappresentato da Lunardi che, come
sappiamo, ospita la base statunitense di Camp Darby.

In conseguenza di quanto avvenuto a Pianosa, in questi giorni sono stati
allontanati 450 turisti e i traghetti per Capraia sono stati ridotti al
minimo.

Ci permettiamo perciò di consigliare l'inserimento nel protocollo d'intesa
la seguente clausola: "Ogni tipo di sviluppo paesaggistico, naturalistico e
turistico dell'area vasta passerà necessariamente attraverso lo
smantellamento e la riconversione, a scopi esclusivamente civili, degli
insediamenti militari ad oggi presenti sui territori dei parchi naturali,
smantellamento e riconversione per i quali gli enti firmatari si
adopereranno concretamente "

IL COMITATO UNITARIO PER LO SMANTELLAMENTO E LA RICONVERSIONE

A SCOPI ESCUSIVAMENTE CIVILI  DELLA BASE DI CAMP DARBY