Spoleto, salta in aria lo stabilimento dell'Esercito: gravi danni, nessuna vittima



Due boati improvvisi alle 18.30 di domenica hanno scosso Baiano di Spoleto ma anche gli altri paesi della zona, fino a Bevagna, Foligno, dove qualcuno ha temuto il terremoto, e Assisi. A provocarli l'esplosione di una casamatta piena di bombe a mano dello Stabilimento militare di munizionamento terrestre dell'Esercito che ha sede proprio a Baiano, una frazione di Spoleto. Due scoppi che hanno causato molti danni ma praticamente nessun ferito anche tra il personale impegnato nella sorveglianza dell'area militare (compresi due civili addetti alla vigilanza). Solo poche persone, quattro o cinque, si sono infatti presentate in ospedale per delle escoriazioni o perchè storditi da scoppi e paura. Per precauzione alcune donne incinte e bambini hanno però preferito sottoporsi a controlli medici.

Diverso il bilancio dei danni che devono comunque essere ancora quantificati. L'onda d'urto ha infatti mandato in frantumi i vetri delle finestre, spostato tegole e rotto porte, ma anche danneggiato qualche solaio. Soprattutto a Baiano, nella vicina e più popolata frazione di San Giovanni dove domani la scuola rimarrà chiusa proprio per i danni subiti dalla struttura, e a San Martino in Trignano. Lo spostamento d'aria è stato tale che a Bevagna è andata in frantumi la vetrata di una chiesa. Momenti di apprensione anche a Foligno e ad Assisi, a decine di chilometri di distanza da Baiano.

Cosa abbia provocato le esplosioni sarà chiarito dagli accertamenti ora coordinati dalla procura della Repubblica di Spoleto. L'ipotesi accidentale è quella più accreditata anche se gli investigatori non escludono al momento alcuna ipotesi. Nello stabilimento militare di Spoleto si svolgono diverse attività sugli esplosivi, comunque in maniera piuttosto ridotta negli ultimi tempi. Tra queste il disinnesco di mine antiuomo recuperate in teatri di guerra, la riparazione di munizioni risultate difettose al collaudo e verifiche su detonatori ormai scaduti. Nella struttura viene anche prodotta una bomba a mano da esercitazione.

Le esplosioni di domenica sera avrebbero interessato - secondo una prima ricostruzione - una casamatta contenente proprio bombe a mano. Una struttura appositamente costruita per contenere la deflagrazione. L'onda d'urto è stata però talmente violenta che parte dei detriti sono finiti fuori dell'area militare nonostante questa sia piuttosto vasta. Il macchinista di un treno in transito in quel momento ha per precauzione bloccato il convoglio. Le Ferrovie hanno chiuso il tratto tra Spoleto e Terni e gli Eurostar per Roma e Ancona sono stati deviati per Terontola con ritardi di circa due ore.

Lungo il rettilineo che conduce al deposito di munizioni, costeggiato di case singole e palazzine, e nelle frazioni più vicine è stato subito il caos. A terra, i vetri infranti delle finestre delle abitazioni. La polizia municipale ha quindi bloccato il traffico in corrispondenza di un incrocio ad alcune centinaia di metri dallo Stabilimento subito circondato da un cordone di sicurezza che ha impedito a chiunque di avvicinarsi. Donne, uomini, anziani e bambini raccontano delle esplosioni, della grandissima paura avuta. Alcuni azzardano le prime ipotesi. «È stato un attentato» è stato il primo pensiero di una donna ancora visibilmente scossa. «Non c'erano fulmini, non c'erano situazioni di pericolo, non si capisce come possa essere successo» afferma invece un signore di mezza età. Un altro è preoccupato per la sua abitazione. «Si trova al di là della ferrovia - spiega - a centinaia di metri dallo Stabilimento, ma sono saltate le finestre, le tegole, tutto». I giardini e i piazzali davanti alle abitazioni diventano punti di ritrovo. «Ho avuto una gran paura - dice una signora - speriamo che non sia successo niente di grave. Abbiamo rischiato di ferirci con i vetri che si sono rotti».
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