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Teulada, ecco una proposta del Codacons «Un giubbotto antiproiettile ai bagnanti»
- Subject: Teulada, ecco una proposta del Codacons «Un giubbotto antiproiettile ai bagnanti»
- From: useppescano at virgilio.it
- Date: Sat, 5 Jun 2004 13:58:01 +0200
dalla nuova sardegna del 5\6\2004 Teulada, mentre cresce la protesta ecco una proposta del Codacons -------------------------------------------------------------------------------- TEULADA. La sfida continua. I pescatori locali, ieri mattina, hanno invaso di nuovo le acque interdette del Poligono di Capo Teulada. Anche le esercitazioni militari continuano, come da programma. Senza problemi, questa volta. Le quindici barche, erano controllate da una motovedetta della Capitaneria di Porto di Cagliari, che le ha scortate sino alla rada di Zafferano. Alla vista dei manifestanti le esercitazioni sono state sospese tempestivamente. Le due marinerie hanno annunciato l?intenzione di proseguire, anche nei prossimi giorni, con questa forma di protesta. Intanto non si placano le polemiche e le prese di posizione per gli? errori? commessi dalle forze armate. I proiettili lanciati in spiaggia ed i colpi d?artiglieria, esplosi durante la protesta davanti alle coste del Poligono hanno contribuito ad alimentare un pericoloso clima di tensione. Ieri pomeriggio il comitato «Fermiamo la Guerra», ha organizzato una manifestazione di protesta a Cagliari, che sarà ripetuta questa mattina (per chi legge) alle ore 11,00 a Teulada «Pisci no bombasa» è lo slogan coniato dal Comitato. «Diciamo basta alle basi militari nella nostra isola - si legge, in un comunicato - perché rubano la terra da coltivare, il pascolo per gli allevamenti, il mare ai pescatori e la salute agli abitanti». Carlo Rienzi, presidente nazionale del Codacons, ricorre ad una pittoresca provocazione: «Perché non dotare i bagnanti di giubbotti antiproiettile? In questo modo s?impedirebbe ai colpi fuori bersaglio, sparati dalle forze armate, di provocare conseguenze irreparabili». Al di là della facile ironia, la situazione è molto grave. I pescatori sono consapevoli del fatto che in queste ore si stiano giocando le carte decisive per il loro futuro: «La vertenza è giunta ad un punto cruciale - ammette, Sandro Uccheddu, uno dei leader della protesta - potrebbe sbloccarsi da un momento all?altro, ma c?è anche la possibilità che tutto finisca in una bolla di sapone. Purtroppo in queste settimane ci siamo accorti che qualcuno s?è rimangiato le promesse. Persino in occasione della riunione del comitato tecnico, presso il ministero della difesa, anziché difendere le nostre posizioni sono state avanzate perplessità sulle richieste fatte. Andremo avanti, nonostante tutto, ma vorremmo che certi personaggi avessero il pudore di non farsi più vedere alle nostre riunioni». Qualcuno pensa che gli ultimi episodi, che hanno avuto come protagoniste le forze armate, possano rappresentare un deciso giro di vite. «La sensazione è proprio questa - ammette, Pietro Paolo Di Giovanni, presidente della cooperativa San Giuseppe - dopo le prime aperture nei nostri confronti adesso siamo costretti a registrare un?inversione di tendenza che ci preoccupa. In altre parole, le autorità militari ed il ministero della difesa non intendono chiudere la nostra vertenza e cominciano a lanciare dei chiari segnali d?avvertimento». Intanto i fatti degli ultimi giorni avranno ripercussioni anche sulla prossima riunione del Comitato Misto Paritetico Regionale delle Servitù Militari. La riunione è prevista per la prossima settimana, con all?ordine del giorno il calendario delle esercitazioni militari per il secondo semestre 2004. «Chiederò che si parli anche di questa vertenza - afferma, Salvatore Mocci, sindaco di Teulada - è impensabile, infatti, che la Regione sarda ed i vertici delle Forze Armate continuino ad ignorare un problema che ha una grande rilevanza economica e sociale e sta mobilitando non solo i pescatori ma anche le forze politiche e sindacali e tutta l?opinione pubblica». Enrico Cambedda -------------------------------------------------------------------------------- TEULADA. La sfida continua. I pescatori locali, ieri mattina, hanno invaso di nuovo le acque interdette del Poligono di Capo Teulada. Anche le esercitazioni militari continuano, come da programma. Senza problemi, questa volta. Le quindici barche, erano controllate da una motovedetta della Capitaneria di Porto di Cagliari, che le ha scortate sino alla rada di Zafferano. Alla vista dei manifestanti le esercitazioni sono state sospese tempestivamente. Le due marinerie hanno annunciato l?intenzione di proseguire, anche nei prossimi giorni, con questa forma di protesta. Intanto non si placano le polemiche e le prese di posizione per gli? errori? commessi dalle forze armate. I proiettili lanciati in spiaggia ed i colpi d?artiglieria, esplosi durante la protesta davanti alle coste del Poligono hanno contribuito ad alimentare un pericoloso clima di tensione. Ieri pomeriggio il comitato «Fermiamo la Guerra», ha organizzato una manifestazione di protesta a Cagliari, che sarà ripetuta questa mattina (per chi legge) alle ore 11,00 a Teulada «Pisci no bombasa» è lo slogan coniato dal Comitato. «Diciamo basta alle basi militari nella nostra isola - si legge, in un comunicato - perché rubano la terra da coltivare, il pascolo per gli allevamenti, il mare ai pescatori e la salute agli abitanti». Carlo Rienzi, presidente nazionale del Codacons, ricorre ad una pittoresca provocazione: «Perché non dotare i bagnanti di giubbotti antiproiettile? In questo modo s?impedirebbe ai colpi fuori bersaglio, sparati dalle forze armate, di provocare conseguenze irreparabili». Al di là della facile ironia, la situazione è molto grave. I pescatori sono consapevoli del fatto che in queste ore si stiano giocando le carte decisive per il loro futuro: «La vertenza è giunta ad un punto cruciale - ammette, Sandro Uccheddu, uno dei leader della protesta - potrebbe sbloccarsi da un momento all?altro, ma c?è anche la possibilità che tutto finisca in una bolla di sapone. Purtroppo in queste settimane ci siamo accorti che qualcuno s?è rimangiato le promesse. Persino in occasione della riunione del comitato tecnico, presso il ministero della difesa, anziché difendere le nostre posizioni sono state avanzate perplessità sulle richieste fatte. Andremo avanti, nonostante tutto, ma vorremmo che certi personaggi avessero il pudore di non farsi più vedere alle nostre riunioni». Qualcuno pensa che gli ultimi episodi, che hanno avuto come protagoniste le forze armate, possano rappresentare un deciso giro di vite. «La sensazione è proprio questa - ammette, Pietro Paolo Di Giovanni, presidente della cooperativa San Giuseppe - dopo le prime aperture nei nostri confronti adesso siamo costretti a registrare un?inversione di tendenza che ci preoccupa. In altre parole, le autorità militari ed il ministero della difesa non intendono chiudere la nostra vertenza e cominciano a lanciare dei chiari segnali d?avvertimento». Intanto i fatti degli ultimi giorni avranno ripercussioni anche sulla prossima riunione del Comitato Misto Paritetico Regionale delle Servitù Militari. La riunione è prevista per la prossima settimana, con all?ordine del giorno il calendario delle esercitazioni militari per il secondo semestre 2004. «Chiederò che si parli anche di questa vertenza - afferma, Salvatore Mocci, sindaco di Teulada - è impensabile, infatti, che la Regione sarda ed i vertici delle Forze Armate continuino ad ignorare un problema che ha una grande rilevanza economica e sociale e sta mobilitando non solo i pescatori ma anche le forze politiche e sindacali e tutta l?opinione pubblica». Enrico Cambedda
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