Trasferito a Napoli il comando navale europeo Usa: in arrivo 1500 uomini



IL PENTAGONO

Trasferito a Napoli il comando navale europeo Usa: in arrivo 1500 uomini

ROMA - Il Pentagono ha deciso di chiudere il quartier generale dell’US Navy, le forze navali per l’Europa, situato a Londra. L’intero comando, composto da almeno 1500 uomini, verrà probabilmente trasferito a Napoli. Anche se al telefono da Londra il capitano Gordon Hume, portavoce del comandante, non si sbilancia: «La scelta avverrà dopo aver valutato gli aspetti della sicurezza globale, la sistemazione delle nostre forze militari e il modo migliore per farle agire efficacemente». Il comando delle forze navali americane estende il controllo su un’area vastissima che comprende l’Europa e l’Africa. Può contare su varie unità operative, in primo luogo le navi della VI flotta e gli aerei schierati nella base spagnola di Rota e a Sigonella, in Sicilia. A parte Sigonella, la Marina degli Stati Uniti dispone in Italia anche di basi a Napoli, Gaeta e alla Maddalena, dove sono ancorati i sommergibili. Il trasferimento va considerato come una scelta logistica e non strategica perché comporta solo un movimento di uomini, non di mezzi. Attualmente il quartier generale occupa una palazzina vittoriana in North Audley Street a Londra dove fu insediato dal generale Eisenhower durante la Seconda guerra mondiale. E’ rimasto lì nei lunghi anni della guerra fredda, ora però i nuovi scenari mondiali consigliano di rivedere gli assetti organizzativi. Ma perché portare lo staff di comando a Napoli? Secondo notizie circolate qualche mese fa, gli americani volevano traslocare a Rota, in Spagna, dove hanno un’enorme base navale. Il cambiamento d’idea viene letto come la voglia di punire il nuovo governo spagnolo per aver deciso il ritiro delle sue truppe dall’Iraq. Può darsi. Comunque Napoli ha un senso. Sia dal punto di vista pratico che economico. Sul piano pratico finisce la scomoda situazione dell’ammiraglio Gregory G. Johnson, comandante del quartier generale della US Navy a Londra, ma al tempo stesso capo del Joint Force Command di Napoli, come si chiama adesso il comando della Nato per l’area Sud. Johnson (la cui figlia è la segretaria particolare di Laura Bush, moglie del presidente) porta il cosiddetto doppio cappello, americano e Nato. Ed è costretto a dividersi fra Napoli e Londra. L’unificazione dei due comandi in una sola città porterebbe a un assetto più razionale. Sarebbe anche un vantaggio economico. A Napoli, attorno all’aeroporto di Capodichino, gli americani hanno costruito una cittadella militare dove lo staff di comando londinese potrebbe trapiantarsi. Sono pronti anche gli alloggi a Gricignano di Aversa. Vivono lì numerose famiglie di militari statunitensi. Napoli ha poi una posizione più strategica rispetto a Londra. Anche se il Medio Oriente non è fra le aree di competenza della US Navy per l’Europa, è chiaro che ogni spostamento di risorse militari assume un significato antiterrorismo. Il Mediterraneo al tempo della guerra fredda era gremito di unità navali americane che pedinavano i sommergibili sovietici. Ora il grosso della flotta solca le acque del Golfo Persico. Forse lo spostamento del comando a Napoli prelude a una copertura navale del Mediterraneo più attenta.
Marco Nese
corriere.it