[ sardegna ] il rischio nucleare ancora alto



SELARGIUS  
  
Sardegna pattumiera nucleare Il pericolo c?è ancora. Eccome  
  
  
  
  
 

--------------------------------------------------------------------------------
 
 SELARGIUS. Pericolo scampato? Manco per idea: la Sardegna rischia di diventare
la pattumiera nucleare d?Italia come e più di prima.
 L?allarme è stato lanciato ieri pomeriggio a Selargius dal deputato verde
Marco Lion: «L?isola ha tutte le caratteristiche - ha detto - previste dal
documento redatto un anno e mezzo fa dalla conferenza Stato-Regioni: molti
presidi militari e bassissime percentuali di possibilità di terremoti».
Dunque l?unica speranza per la Sardegna rimane la nomina, prevista dal decreto
legge che detta le regole per la raccolta, lo smaltimento e lo stoccaggio
dei rifiuti radioattivi, di una commissione di esperti. Ma la commissione,
a sei mesi dalla pubblicazione sulla Gazzetta ufficiale del decreto legge,
ancora non c?è.
 «Il rischio è che alla fine - ha detto Lion - l?affare scorie sia gestito
solo dalla Sogin, la società gestione impianti nucleari che ha ricevuto
dal decreto legge l?incarico di realizzare il deposito nazionale dei rifiuti
radioattivi».
 Un?ipotesi che, secondo il deputato verde, sarebbe meglio non prendere
nemmeno in considerazione. «Il presidente della Sogin Carlo Jean - ha ricordato
Lion - è un militare, non certo un?ambientalista». Il primo allarme scorie
radioattive nell?isola era stato lanciato un anno e mezzo fa. La conferenza
unificata Stato-Regioni, convocata per stabilire le caratteristiche ideali
del deposito unico di scorie radioattive, aveva tirato fuori un identikit
che assomigliava parecchio alla Sardegna. «Tra i requisiti - ha detto Lion
- c?era quello della presenza di presidi militari: la Sardegna, insieme
al Friuli, è la regione che ne ha di più». Ma la Sardegna, per ospitare,
il deposito aveva qualche chance in più. «Al contrario del Friuli - secondo
Lion - non è terra a rischio sismico». La scelta, invece, era caduta su
Stanziano Ionica: la rivolta popolare nel centro lucano, però, aveva convinto
il governo a cercare un?altra soluzione. E ora torna in ballo la Sardegna.
«E sarebbe una beffa - ha detto Lion - perché la Sardegna il nucleare ce
l?ha già: non capisco come faccia il sindaco di La Maddalena a starsene
tranquilla e serena e a dire che il pericolo non esiste». Sardegna in guardia,
dunque, anche se il primo tentativo di salvare l?isola dall?assalto delle
scorie partirà da Montecitorio.
 «Nelle prossime settimane - ha detto Lion - presenterò una interrogazione
per chiedere come mai la commissione di esperti, a sei mesi dal decreto
legge, non è stata ancora convocata. Si può fare qualcosa anche adesso:
ad esempio chiedere subito ai candidati alla presidenza della Regione che
cosa intendono fare per non lasciare la Sardegna in balìa dei rifiuti radioattivi».
 Stefano Ambu