Comunicato Stampa LAV: EXA,SI CONCLUDE MOSTRA-MERCATO ARMI.LAV: VETRINA DI VIOLENZA INACCETTABILE,GRAVE PRESENZA DEL GOVERNO



Comunicato Stampa LAV:

EXA 2004, OGGI A BRESCIA SI CONCLUDE LA MOSTRA-MERCATO DI ARMI. LAV:
"VETRINA DI VIOLENZA INACCETTABILE, GRAVE LA PRESENZA DEL GOVERNO TRA GLI
AFFARISTI DELLA MORTE".


Oggi a Brescia chiude la 23ma edizione di EXA, la fiera di armi "leggere"
che vede la presenza delle maggiori aziende a livello mondiale produttrici
di armi "da caccia, da difesa e di piccolo calibro". Questa vetrina di
violenza comprende aziende che destinano una parte rilevante della loro
produzione alle armi da guerra, alle armi leggere, alle dotazioni
antisommossa e ai sistemi di addestramento per i cosiddetti operatori della
sicurezza. Le stesse armi  che il Segretario generale dell'ONU, Kofhi
Annan, ha definito "armi di distruzione di massa" e che causano oltre il
90% delle vittime civili nei conflitti armati.

"Riteniamo inaccettabile che proprio l'Italia, per quanto ha subito e sta
subendo anche in termini di vittime militari e civili nella guerra in Iraq,
rappresenti la capitale europea del mercato delle armi - dichiara Ennio
Bonfanti, responsabile nazionale della LAV -; ad EXA non sono solo esposti
i fucili da caccia, che solo in Italia sterminano annualmente 100milioni di
animali e hanno provocato nell'ultima stagione venatoria 51 morti e 89
feriti umani, ma anche le armi "leggere" della guerra moderna, che
aumentano il tasso di criminalità e le violazioni dei diritti umani". E'
inaccettabile che l'Italia, in questo momento così cupo per la pace in
tutto il mondo, ospiti le vetrine e le casse di chi fa della violenza e
della morte di animali e umani il proprio business. Oltremodo grave è stata
la partecipazione ufficiale del Governo alla fiera: prima con
l'inaugurazione del Prefetto di Brescia, poi addirittura con uno stand del
Ministero dell'Interno.".

"Il Governo avrebbe fatto meglio a non sostenere gli affaristi della morte
ed a concentrare gli sforzi verso la pace e le relazioni diplomatiche per
quanto riguarda la situazione internazionale - continua Ennio Bonfanti -.
Sul fronte interno, chiediamo al Ministro Pisanu di intervenire
urgentemente sull'attuale normativa sulle armi, troppo permissiva:
periodicamente si registrano in Italia morti e feriti per liti familiari,
omicidi, suicidi e incidenti domestici legati all'estrema diffusione delle
armi, da caccia e non, con un costante stillicidio di vittime "della porta
accanto".

Ad avviso della LAV va profondamente modificato il quadro normativo che, ad
esempio, consente di possedere un numero "illimitato" di fucili da caccia,
ivi comprese, quindi, anche le potenti e pericolose carabine con canna ad
anima rigata (art. 37 legge n. 157/92). Nel 1986 era stato introdotto un
limite di possesso di 6 armi per ogni cacciatore, poi abrogato dalla legge
sulla caccia, perché ritenuto troppo limitativo per i cacciatori. A ciò
deve aggiungersi che è consentita la detenzione sino a 3 pistole e 6 armi
per uso sportivo (art. 10 legge n. 110/75) e che, previa denuncia di
possesso, l'art. 97 del Regolamento di Pubblica Sicurezza consente ai
titolari di licenza di caccia di detenere sino a 200 cartucce per pistola,
5 chili di polvere da sparo e sino ad un massimo complessivo di 1.500
cartucce a palla unica, a pallini o a pallettoni.

La pubblica e privata incolumità, inoltre, è messa a rischio anche a causa
di norme specifiche sull'attività venatoria che privilegiano le esigenze
dei cacciatori a scapito della sicurezza: è l'art. 842 del Codice Civile
che ammette l'ingresso dei cacciatori armati nei terreni altrui senza il
consenso del proprietario!

20.04.2004
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