base dela maddalena problema europeo



  dalla nuova sardegna  del 10\3\2004 


«Troppi segreti intervenga l?Ue»  
  Sul raddoppio della base Usa Giudice denuncia il governo    
  
  
Clamorosa iniziativa del consigliere provinciale della Maddalena sul caso
Santo Stefano  
   
 LA MADDALENA. Il raddoppio della base Usa della Maddalena diventa una questione
europea. Con un durissimo scontro all?interno del centrodestra. Il consigliere
provinciale Giulio Cesare Giudice, presidente della commissione per l?ambiente,
ha trasmesso al presidente della Commissione europea Romano Prodi, al presidente
della Corte di Giustizia dell?Ue, al presidente del Comitato europeo delle
Regioni la copia della proposta dell?ordine del giorno sulla base americana
nell?isola di Santo Stefano denunciando così - clamorosamente - il governo,
il presidente del consiglio, il ministro della Difesa Martino e il presidente
della Regione, Italo Masala «per aver mantenuto un comportamento omissivo
e omertoso in merito alla vicenda relativa al raddoppio delle strutture
e delle superfici assegnate alla base navale dell?isola della Maddalena»
scrive Giudice.
 Infatti, a giudizio del consigliere di Forza Italia, zio del sindaco della
Maddalena, Rosanna Giudice, di An, «la base è stata proditoriamente potenziata
dal governo Berlusconi con la tacita connivenza della Regione. La base americana
non rientra affatto negli accordi operativi Nato né risulta funzionale alla
strategia di difesa della Nato nel mar Mediterraneo, posto che in detta
area stazionano permanentemente le marine militari di Spagna, Francia, Italia,
Turchia, oltre a quelle degli altri paesi Nordafricani rivieraschi assolutamente
non ostili all?Unione europea. La base americana non appare funzionale neppure
alla difesa territoriale degli Usa, posto che la flotta sottomarina russa
è sparita sia dal Mediterraneo che dalI?Oceano Atlantico. La base della
Maddalena non ha alcun nesso funzionale con le strategie di difesa comune
dell?Unione europea. La base viene ampliata con atti dispositivi del governo
senza preliminari dibattiti nel parlamento nazionale e nel consiglio regionale
e, quindi, non sussiste alcuna vera motivazione dell?ampliamento e della
necessità dello smisurato potenziamento della base in area di elevato pregio
turistico ed ambientale». Per queste motivazioni il consigliere Giulio Giudice
richiede «l?adozione di procedure del richiamo e delle censure contro il
governo italiano e contro la regione sarda; ma anche l?intimazione al governo
italiano e alla regione sarda di desistere dall?atteggiamento ambiguo e
omertoso volutamente tenuto a danno delle popolazioni sarde del nord-est
dell?isola. La condanna eventuale del governo italiano e della regione sarda
al risarcimento per i danni materiali provocati all?isola della Maddalena.
L?inoltro formale della richiesta al governo americano, di sospensione immediata
dei lavori di ampliamento della base e di rifusione monetaria, dell?enorme
danno biologico già provocato al comune della Maddalena e alla Sardegna
intera a partire dall?anno 1972. L?apertura di un?inchiesta internazionale
del tribunale dell?Aia per l?accertamento delle premesse e delle responsabilità,
anche individuali, che hanno determinato un abuso ed un sopruso nella totale
indifferenza del governo italiano e con il tacito disprezzo dell?unanime
volontà contraria dei sardi».
Andrea Nieddu