LA MADDALENA Radioattività, ancora polemiche



dalla cronaca  della   Gallura  la nuova del 9\3\2004 


«Quelli dei còrsi sono dati falsi»    
Parla la Boe, coordinatrice del Parco: gli Usa non ci interessano  
  
  
LA MADDALENA Radioattività, ancora polemiche  
 
 LA MADDALENA. Dopo la lettera inviata dal presidente del Parco Gian Franco
Cualbu al Wwf Gallura di Santa Teresa con la quale lo invitava a comunicare
con urgenza la data e i luoghi dove sono avvenuti i prelievi e quali materiali
sono stati asportati dalle acque del Parco, e chi li ha fatti, diffidando
dal compiere alcuna attività in assenza del nulla-osta del Parco, ecco la
versione di Giovanna Boe, la direttrice dell?ente: «La lettera cha abbiamo
inviato al Wwf Gallura richiama alle responsabilità e ai doveri l?associazione
- dice -. Avendo noi appreso la notizia dalla stampa - secondo la quale
quelli del Wwf avrebbero accompagnato i responsabili del laboratorio francese
del Criiad per effettuare dei prelevamenti nelle zone dell?arcipelago dove
sarebbero stati riscontrati presunti inquinamenti di tipo radioattività
- il presidente Cualbu ha inviato una lettera al responsabile, rammentando
loro che il prelievo di qualunque tipo di materia, come del resto le immersioni,
devono essere autorizzate preventivamente dal Parco. In caso contrario si
va incontro a delle sanzioni previste dalla legge e comunque dal nostro
regolamento. Tutto qui».
 Mentre per quanto riguarda i prelievi e le rispettive analisi riferendosi
alla radioattività, la coordinatrice afferma «ci siamo subito mossi e ho
dato incarico al professor Andrea Cossu, un esperto, che fra l?altro fa
parte del direttivo, di occuparsi della vicenda. Con il professore sono
intercorsi comunicazioni e accordi anche con il presidio multizonale di
Sassari della Asl, e insieme ai nostri rappresentanti dell?ufficio ambiente
sono state effettuate delle immersioni e dei prelevamenti per verificare
la presenza del Torio 234, elemento incriminato nelle alghe rosse».
 C?è di più, prosegue Giovanna Boe: «E? arrivata anche una prima relazione
in cui vengono messi in discussione le notizie avanzate dal Criiad. Tanto
è vero che è stata l?università di Sassari che ha fatto sapere che i dati
attendibili di ricerche di questo genere si hanno solo dopo aver effettuato
più di un prelievo con cadenze precise e non solo riferendosi a un unico
prelievo e dato. Abbiamo ricevuto da parte dei còrsi i dati da loro acquisiti
a seguito dei loro prelievi ed analisi, i cui risultati, fortunatamente,
dicono che tutto sia negativo».
 E le ultime analisi sulle alghe rosse? «Siamo in attesa di questi dati,
ma sappiamo anche che il ministro ha dato l?incarico a due importanti istituti
a livello nazionale perché facessero gli accertamenti e i prelievi del caso,
essendo la materia all?ordine del giorno non solo da parte delle autorità
locali, ma a livello nazionale. La cosa non è stata lasciata nel dimenticatoio,
anche perché si è interessato il consiglio direttivo e la giunta dove tutti
sono d?accordo di fare parallelamente tutte le analisi e le ricerche in
modo da avere dati più precisi e confortanti». E sull? ampliamento della
Base di Santo Stefano, cosa dice la Boe? «E? una una vicenda dalla quale
il Parco è esonerato completamente, non avendo voce in capitolo e non rientrando
nei compiti istituzionali del Parco di verificare gli accordi di tipo internazionale
e sopratutto di carattere militare».

Andrea Nieddu  
 






SANTA TERESA  
  
Il Wwf: firmate contro il nucleare  
 SANTA TERESA. Ultimi giorni per raccogliere, qui e in tutta l?isola, le
firme per la richiesta del referendum contro la presenza o l?eventuale arrivo
in Sardegna di rifiuti tossici. L?invito a recarsi a firmare è lanciato
dal Comitato ?No Scorie?, dal Wwf Gallura e da numerosissime associazioni
ambientaliste. Si firma fino al 15 marzo nei Comuni di residenza e tutti
sono chiamati a farlo. Col referendum si vuole l?abolizione della legge
regionale 19 giugno 2001, numero 8 in relazione alle disposizioni sui rifiuti
di origine extraregionale da utilizzarsi quali materie prime nei processi
produttivi ubicati in Sardegna. Originata dalla ventilata possibilità di
trasferire nell?isola le scorie delle centrali atomiche un tempo operative
in Italia, la battaglia è stata sostenuta da centinaia di migliaia di sardi
che hanno firmato contro le scorie. La battaglia si è però inteso continuarla
anche dopo le assicurazioni pervenute a seguito dell?individuazione di nuove
cause di preoccupazione. Come dire che, scorie in arrivo o bloccate, la
Sardegna accoglie già, nelle sue discariche più o meno abusive, materiali
nocivi per l?ambiente. L?intera materia dovrebbe esser regolata da una legge
regionale che risulta però concepita in modo tale da non offrire graranzie
in termini di inquinamento. Di qui appunto l?indizione del referendum per
cercare di abrogare quella legge che avrebbe maglie troppo larghe per impedire
l?arrivo nell?isola di materiale dichiarato da una parte utile alla nostra
produzione industriale ma dall?altra tale da risultare nocivo e pericoloso.
Ed ecco allora la mobilitazione dei sardi. Ecco l?invito del comitato ?No
Scorie? e del Wwf a firmare per il referendum. Per farlo resta l?intera
settimana. (t.b.)