dossier PEACELINK ANTIWAR



DOSSIER PEACELINK
AZIONI NONVIOLENTE CONTRO LA GUERRA

OGGI
Il comitato Fermiamo la Guerra (http://www.fermiamolaguerra.it/) fa appello affinchè in tutte le città d'Italia grandi e piccole si realizzino grandi e partecipate manifestazioni di massa, con l'invito a tutta la cittadinanza a manifestare. Come deciso già da tempo dalla Coalizione Internazionale contro la Guerra,  "quando la guerra inizia, il mondo si ferma". L'invito a tutti i cittadini e le cittadine è a fermare le proprie attività. Scioperi nelle scuole e fermate nei posti di lavoro caratterizzeranno la mattinata, che si invita a dedicare a iniziative capillari nei quartieri. Si farà richiesta agli Enti Locali di dichiarare il lutto cittadino, drappi neri verranno esposti in  diversi luoghi pubblici e simbolici.

SABATO 22 MARZO
La Coalizione Internazionale contro la Guerra ha da tempo dato indicazione di utilizzare sabato per manifestazioni nazionali in tutto il pianeta. Visto il calendario della guerra, sabato 22 e domenica 23 saranno dedicati a grandi mobilitazioni diffuse. Sono già previste diverse manifestazioni alle basi militari. In alcune regioni si stanno preparando manifestazioni regionali. Per il sabato 29 marzo, il Comitato prenderà un orientamento nelle prossime ore, anche in collegamento con gli altri movimenti mondiali.



MARTEDI’ 25 MARZO SENATO VOTA SU COMMERCIO DI ARMI
Il Senato ha sospeso i lavori dopo l'approvazione del secondo articolo del ddl 1547. Sono stati respinti tutti gli emendamenti proposti dall'opposizione  La votazione del ddl 1547 riprenderà la prossima settimana, a partire da martedì. Il ddl1547 mira a modificare la legge 185/90 e a rendere più “libero” il commercio delle armi italiane proprio ora che si invoca il disarmo irakeno. La votazione al Senato segue la votazione alla Camera che ha già approvato il ddl 1547. Per informazioni: http://web.vita.it/185 
  
IL MASSIMO DELLA PARTECIPAZIONE
Il Comitato invita tutto il movimento a rilanciare tutte le iniziative che permettono una partecipazione diffusa e personale alla protesta contro la guerra.

BANDIERE ARCOBALENO: ESTENDERLE E NON LISTARLE A LUTTO
Il Comitato invita a proseguire ed estendere l'iniziativa delle bandiere, come forma di protesta contro la guerra e come dichiarazione di estraneità alla guerra, e a riempire le città, le abitazioni, le scuole, i luoghi di 
lavoro di segni di pace. Clicca su http://www.bandieredipace.org Il sito sta diffondendo questo avviso: “Sta girando tra le associazioni ed i cittadini la proposta di listare a lutto le bandiere della pace a causa della guerra. Come coordinamento della campagna "Pace da tutti i balconi!" invitiamo a non compiere questo gesto”.

AIUTI UMANITARI ALLE VITTIME
Il Comitato invita a sostenere le iniziative a sostegno delle vittime di guerra. In questo senso, nelle prossime ore si terrà il richiesto incontro fra il Tavolo di Solidarietà (che riunisce molte organizzazioni e ong 
contro la guerra) ed Emergency (che per ora non ha aderito al Tavolo). Il Comitato fa appello alla realizzazione di iniziative unitarie, per favorire la partecipazione dei cittadini e delle cittadine. Clicca su http://www.emergency.it 

BOICOTTAGGIO
Il Comitato invita a dare vita a iniziative di boicottaggio mirato di aziende i cui interessi sono legati al conflitto in Iraq, in particolare le compagnie petrolifere: ESSO, particolarmente diffusa in Italia ma anche 
TEXACO, AMOCO E CHEVRON. Cliccare su: http://www.greenpeace.it/stopesso

LA MOBILITAZIONE PACIFISTA E' IN ATTO
La guerra osteggiata dalla maggioranza degli uomini di questa terra è, ciononostante, cominciata. Il buon senso è stato annientato. Il mondo si consegna alla paura di avvenimenti imprevedibili. Certo è solo il tributo di vite umane. Ineludibile appare lo spettro della fame e delle malattie per le popolazioni direttamente interessate. L’economia mondiale è chiamata ad una durissima prova. Ingenti risorse saranno destinate alla distruzione alla morte. PeaceLink si impegna a pubblicizzare tutte le iniziative nonviolente antiguerra. La 
mobilitazione è in atto in tutto il mondo. Spetta anche ai pacifisti non fare errori e non perdere il consenso fino a qui accumulato. PeaceLink lavorerà perché la mobilitazione per la pace mantenga un carattere unitario, nonviolento e in condiviso dalla maggioranza della popolazione. Opereremo perché la partecipazione della gente sia vissuta come una riappropriazione della sovranità popolare usurpata. Siti di informazione sulle mobilitazioni sono ad esempio:
http://www.peacelink.it 
http://www.vita.it
http://www.retelilliput.org
http://www.unimondo.org 


SOSTEGNO AD AMNESTY INTERNATIONAL
E' importante sostenere la richiesta di Amnesty International affinché venga protetta la popolazione civile irakena e vengano rispettate le leggi di guerra che vietano di colpire obiettivi civili. Cliccare su http://www.peacelink.it/webgate/pace/msg04499.html 

CONTRO LE BUGIE DI GUERRA: MEDIAWATCH
L'osservatorio sulle bugie di guerra sarà uno degli strumenti di rettifica dell'informazione manipolata.
Consultare: http://www.peacelink.it/mediawatch

AZIONI NONVIOLENTE: DOVE TROVARLE
Le proposte di Rete Lilliput sono sintetizzate qui: http://www.peacelink.it/webgate/pace/msg04466.html e qui
http://www.retelilliput.org/nowar.htm (sono 15 proposte di azione diretta)
Un laboratorio di proposte è su Tuttigiuperterra http://italy.peacelink.org/tuttigiuperterra/ 
Clicca e inserisci la tua idea, oppure vota quelle già inserite.

INFORMAZIONE, RISORSA STRATEGICA
Chi lo volesse potrà entrare a far parte di un gruppo di monitoraggio delle menzogne di guerra può farlo attraverso "Mediawatch". Infatti dalla societa' civile prende vita una "commissione di vigilanza popolare", che 
documentera' i casi in cui l'informazione italiana si trasforma in propaganda. L'iniziativa parte da un gruppo di siti e riviste di informazione indipendente: Altreconomia, Azione Nonviolenta, Buone Nuove, Guerre & Pace, 
Information Guerrilla, Informazione senza frontiere, PeaceLink, Terre di Mezzo, Unimondo, Vita, Volontari per lo sviluppo. Il tutto all'indirizzo http://www.peacelink.it/mediawatch 
Informazioni non stop sulla mobilitazione antiguerra e sulla guerra sono qui:
http://www.peacelink.it/webgate/pace/maillist.html
http://www.peacelink.it/webgate/news/maillist.html
http://web.vita.it/sotto/index.php3?SOTTOCATID=128 
http://web.vita.it/sotto/index.php3?SOTTOCATID=368 


E-MAIL DI PRESSIONE SULL’ONU
Diversi messaggi e-mail chiedono di fare pressione per invocare la risoluzione ONU 377 "Uniting For Peace" per fermare la guerra; si veda ad esempio http://www.peacelink.it/webgate/pace/msg04467.html  Cliccare su http://www.waronfreedom.org/uniting4peacekit.html e seguire le indicazioni (vi sono tutte le e-mail all’ONU dei corpi diplomatici delle nazioni rappresentate).




DOMANDE E RISPOSTE SULLA GUERRA


Qual è il fine della guerra di Bush?
“Non è un segreto che l'amministrazione Bush sta portando un attacco contro la gente e le future generazioni nell'interesse di ristretti settori ricchi e potenti che serve con una lealtà che va persino oltre il normale. In queste circostanze è sicuramente opportuno sviare l'attenzione dalla sanità, dalla sicurezza sociale, dai debiti, dalla distruzione dell'ambiente”, ha affermato Noam Chosmsky. 
Fonte: http://www.namaste-ostiglia.it/lasthelp/show.asp?ID=454

E’ stata inutile la mobilitazione per la pace?
Cortei e bandiere della pace sono state l’espressione di un’opinione pubblica che si è schierata per i tre quarti contro la guerra togliendo legittimità ad ogni intervento dell’Italia nel conflitto. Le mobilitazioni non avevamo come nemico Bush o Saddam, ma l’indifferenza, che è stata sconfitta. Bush va alla guerra privo del consenso internazionale e sorretto unicamente della forza bruta. Grazie alla pressione dell’opinione pubblica Bush è  rimasto politicamente in minoranza nell’Onu. Quindi possiamo dire che – grazie al dipiegamento della mobilitazione popolare i governi si sono spostati verso posizioni pacifiste e ora possiamo dire che questa guerra – priva di autorizzazione esplicita del Consiglio di Sicurezza dell’Onu – è illegittima. Anche il governo italiano ha dovuto barcamenarsi: si è impegnato, ma in maniera marginale. A questo dobbiamo aggiungere lo schieramento esplicito e severo del Papa e di molte Chiese contro la guerra. I media, un tempo schierati alla grande su posizioni filointerventiste, hanno espresso giudizi critici. Il “no alla guerra” ha attraversato tutti i settori dell’opinione pubblica, andando dall’80% della sinistra al 45% del centro-destra. Il movimento pacifista ha saputo opporsi alla guerra senza venir meno alla risoluta opposizione a Saddam Hussein e a tutte le dittature. I partiti politici hanno dovuto rivedere vecchie posizioni sulla “guerra giusta” e anche dentro la maggioranza governativa non c’è stata uniformità di vedute, data l’esplicita presa di posizione del Papa e dell’opinione pubblica. Infine lo sviluppo dell’apparato produttivo non dà segni positivi e la guerra incombe come un’incognita, come ha sottolineato il governatore della Banca d’Italia Fazio; al di là dei movimenti di borsa (fino a pochi giorni fa in ribasso e oggi in rialzo per ragioni speculative) non vi sono rosee previsioni per l’economia reale. In questo quadro l’opposizione alla guerra ha raggiunto un obiettivo importantissimo: opporre alla forza militare di¿
Qual è l’orientamento dell’opinione pubblica italiana circa la guerra?
I favorevoli all’attacco senza il consenso dell’ONU risultano essere il 26% il 20 marzo 2003, giorno in cui è iniziata la guerra. Il sondaggio aggiornato lo puoi trovare qui: http://sondaggio.ilsole24ore.com/poll/sond1start.html

Qual è la posizione delle Chiese?
Il S.A.E. (Segretariato Attività Ecumeniche), parlando delle prossime vittime della guerra, ha specificato: “Le sue vittime, insomma, non sarebbero solo le tante - troppe – che segnaleranno i bollettini, o che saranno coperte da un calcolato silenzio. Ad essere drammaticamente compromesse, infatti, sarebbero anche le
possibilità di convivenza su questo fragile pianeta. Ad essere strozzati sarebbero tutti quei laboratori di dialogo che, in tante parti del globo, cercano di elaborare ipotesi di pace, al di là dei conflitti. Come associazione che proprio nel dialogo - tra le chiese, tra le religioni, tra le culture - ha il centro del suo impegno, vogliamo dunque unire anche le nostre parole al grido di pace. Vogliamo riaffermare che
questa guerra è inaccettabile, nelle sue motivazioni - quelle ideali dichiarate e quelle reali, assai meno nobili - come nelle modalità e nelle conseguenze che si prospettano. Vogliamo dire - e dirlo insieme, come
credenti di diverse appartenenze - che essa è del tutto incompatibile con la fede in un Dio della pace, al cui cospetto è impossibile dichiararla giusta”.
Fonte: http://www.peacelink.it/webgate/pace/msg04517.html

E’ vero che un un possibile uso (mai smentito dalla Casa Bianca) delle armi nucleari penetranti “di precisione” colpirebbe i bunker di Saddam Hussein causando una limitata dispersione radioattiva?
No. L' Internazionale Medici per la Prevenzione della Guerra Nucleare (IPPNW) ammonisce che l'uso di bruciatori nucleari di bunker ("bunker busters") causerebbe migliaia di vittime da radiazioni. L'uso a Baghdad di armi nucleari penetranti il terreno (EPW), anche note come Bruciatori di Bunker (Bunker Busters), disperderebbe inevitabilmente detriti e polveri radioattive su diversi chilometri quadrati e produrrebbe dosi fatali di radiazioni su decine di migliaia di vittime. 
Fonte: http://www.peacelink.it/webgate/pace/msg04528.html

Chi ha fornito a Saddam Hussein le armi di distruzione di massa?
Ha scritto Noam Chomsky: “I reaganiani e Bush I hanno continuato ad accogliere il mostro come un alleato e l'hanno ritenuto un partner commerciale proprio mentre si macchiava delle peggiori atrocità e anche oltre. Bush ha autorizzato l'avallo di prestiti e la vendita di alta tecnologia con le sue evidenti applicazioni per la fabbricazione di ordigni di distruzione di massa (WMD) fino al giorno dell'invasione del Kuwait, talvolta ignorando gli sforzi del Congresso di impedire quello che stava facendo. La Gran Bretagna ha autorizzato l'esportazione di equipaggiamento militare e di materiali radioattivi anche pochi giorni dopo l'invasione. Quando l'allora corrispondente dell'ABC, oggi commentatore di Znet, Charles Glass scoprì (per mezzo dei satelliti commerciali e la testimonianza dei disertori) gli impianti per la fabbricazione di ordigni biologici, le sue rivelazioni furono immediatamente smentite dal Pentagono e sulla storia cadde il sipario. Quando nel dicembre del 1989 Bush I annunciò nuovi regali al suo amico (che peraltro erano regali anche per l'agrobusiness e l'industria USA), la cosa fu ritenuta troppo poco significativa persino per darne notizia, benché si possa leggere di questo su "Z magazine" dell'epoca e, forse, non altrove. Pochi mesi dopo, poco prima che invadesse il Kuwait, una delegazione di altissimo livello del senato, condotta da quello che sarebbe stato più tardi il candidato alla Presidenza, Bob Dole, ha fatto visita a Saddam, trasmettendogli i saluti del Presidente e assicurando il brutale assassino di massa che non avrebbe dovuto preoccuparsi delle critiche da parte dei giornalisti alternativi di qui di cui aveva avuto notizia.” 
Fonte: http://www.namaste-ostiglia.it/lasthelp/show.asp?ID=454

E’ vero che l’Irak stava acquistando uranio dal Niger?
No, la documentazione fornita da Washington e Londra sui legami Iraq-Niger era falsa. La conferma è sul sito di Vita: http://web.vita.it/articolo/index.php3?NEWSID=29768 Ciò fa seguito allo scandalo del rapporto Blair sulle “armi proibite” di Baghdad copiato da una tesi di laurea, tesi scritta nei primi anni Novanta e copiata con tutti gli errori ortografici dell’autore.


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