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Re: Taranto e la guerra: descrizione del megadeposito carburante dell'Aeronautica Militare
- Subject: Re: Taranto e la guerra: descrizione del megadeposito carburante dell'Aeronautica Militare
- From: "Elio Pagani" <elpagani at libero.it>
- Date: Mon, 3 Mar 2003 23:20:14 +0100
Molte grazie per le informazioni. Elio Pagani (Varese) Ciao -----Messaggio Originale----- Da: "Antonella Millarte (by way of Alessandro Marescotti <a.marescotti at peacelink.it>)" <amilly at tin.it> A: <news at peacelink.it>; <disarmo at peacelink.it>; <taranto at peacelink.it> Cc: <ecologia at peacelink.it> Data invio: mercoledì 26 febbraio 2003 15.47 Oggetto: Taranto e la guerra: descrizione del megadeposito carburante dell'Aeronautica Militare > Gazzetta del Mezzogiorno > 24 febbraio 2003 > Articolo di Antonella Millarte > Redazione di Taranto > > Venti di guerra in Mar Piccolo. Nell'unico deposito di carburanti che > l'Aeronautica Militare possiede dell'Italia del Sud peninsulare, ieri > mattina, e' arrivata una nave cisterna. Ma un'altra giungera' nello Jonio > entro 10 giorni, triplicando di fatto il normale traffico movimentato dal > deposito n. 65. La guerra, purtroppo, sembra avvicinarsi sempre di piu' e > l'apparato militare dello stato italiano si sta preparando. E' con il > carburante che arriva in Mar Piccolo che volano i potenti Harrier ed anche > gli aerei della Marina Militare di Grottaglie. Il deposito, sottoposto > all'allarme Beta, se pur gestito dall'Aeronautica svolge di fatto una > funzione interforce. > L'eco dei possibili bombardamenti su Baghdad nelle acque paciose di Mar > Piccolo, con un panorama mozzafiato, risuona molto molto lontano. > L'attenzione dei militari e dei civili, del personale interno ed esterno > del deposito e' concentrata sul rischio quotidiano di una struttura che > contiene non solo carburante ma anche lubrificante: sicurezza anti incendio > e tutela dell'ambiente. Notevolissimi gli investimenti fatti su entrambi i > fronti, pari a quasi 3 milioni di euro solo negli ultimi 5 anni. Ma la > cifra lievita in maniera esponenziale se si considera che, spiega il > comandante colonnello Vincenzo Sanso', il primo nucleo e' passato dal > Regio Esercito all'Aeronautica nel 1936. > L'attivita' di questo deposito si e' trovata sotto il fuoco di fila della > cooperativa "Il vivaio tarantino", ed ha suscitato i timori degli > ambientalisti, sulla scia emotiva del disastro avvenuto sulle coste della > Galizia imbrattate dal carburante fuoriuscito da una petroliera. Ed e' > proprio questo il timore che assilla i mitilicoltori oltre che gli > ambientalisti, accentuato dal fatto che le manovre avvengano in un > ecosistema particolarmente delicato come quello di Mar Piccolo. Se ne e' > discusso al tavolo azzurro convocato dall'assessore comunale alle Risorse > del Mare Fabio Fago. Dalle parole ai fatti, noi siamo andati a vedere cosa > succede quando il carburante viene sbarcato in quel polmone di verde > compreso fra il parco di Cimino e l'oasi naturalistica della palude La Vela > gestita dal Wwf. > La Gazzetta e' l'unica testata giornalistica ad essere stata autorizzata a > prendere visione delle strutture e ad assistere allo sbarco del carburante > avvenuto ieri mattina. > > A TERRA > Cinquanta ettari di verde nascondono nel sottosuolo varie vasche di > stoccaggio all'insegna della sicurezza. Ciascuna, infatti, ha una capienza > di 7.000 metri cubi ed e' al suo interno che ci sono altri contenitori di > minore dimensione. Una doppia protezione, dunque, nell'eventualita' che il > deposito venga colpito ed evitare che il sottosuolo sia inquinato dal > carburante. Sotto il piano di calpestio si snodano due chilometri di > gallerie. L'occhio vigile delle telecamere si trova un po' ovunque con un > network fittissimo che, poco alla volta, sta sostituendo il controllo degli > uomini in divisa. A terra, in tempo di pace, il pericolo maggiore e' > costituito dal fuoco. La pineta e' costellata di bocche dell'acqua del > sistema antincendio. Nei punti strategici ci sono tre stazioni anti > incendio in grado di allagare completamente un singolo serbatoio di > carburante, affinche' non prenda fuoco. Fra il deposito n. 65 e l'oasi Wwf > della palude La Vela ci sono 22 ettari di pineta, recintata e separata > dalla zona utilizzata dall'Aeronautica che precisa il colonnello Sanso' - > non potranno essere ceduti all'utilizzo civile per la loro funzione di > "cuscinetto" attorno all'installazione militare. Una preclusione all'uso > umano che, fa notare Sanso', di certo aiuta a conservare un ecosistema > intatto che fa da serbatoio di specie naturali anche per la vicina pineta > aperta al pubblico, piu' volte negli anni passati disseminata di rifiuti (e > ripulita) oppure oggetto di taglio abusivo di alberi. > > A MARE > Le operazioni di scarico durano dalle 18 alle 21 ore, ma occorrono oltre un > paio d'ore per preparare le attrezzature sul pontile che si presenta come > un braccio lungo 650 metri, proteso sul mare. Le tubature che trasportano > il carburante sono realizzate in maniera tale da poter essere interrotte a > tratti e contenere al massimo eventuali fuoriuscite di carburante. > Quando una delle vasche di carburanti esaurisce il suo contenuto e viene > lavata con l'acqua, ecco che con un sistema di decantazione e di > depurazione dell'Aeronautica Militare fa in modo che l'acqua buttata in Mar > Piccolo non contenga sostanze inquinanti. > La nave cisterna che, ieri mattina, ha scaricato carburante nel pontile > militare e' lunga 130 metri ed e' stato ancorata in maniera saldissima fa > notare il comandante in cinque punti ed in posizione tale da evitare uno > scarrocciamento in caso di forte vento. > > PROTEZIONE > L'intera nave cisterna e' stata circondata dalle panne dell'Ecotaras. Il > biologo Antonello Grasso, direttore tecnico della societa' privata che si > occupa di questo importante servizio, rassicura sulle attrezzature in > possesso delle dieci unita' anti inquinamento disponibili. Ieri l'Ecotaras > e' intervenuta con un'attivita' preventiva di sicurezza per la > movimentazione di carburante anche allo sporgente Ilva, ed al pontile della > raffineria Agip per l'arrivo di altre due navi. > > I MITILICOLTORI > I pali delle cozze sono vicini, anzi vicinissimi al pontile > dell'Aeronautica. La fognatura del deposito, infatti, e' dotata di > depuratore. La convivenza fra le due attivita' potrebbe, da sola, > evidenziare il buono stato di salute del mare, conclude il comandante > Sanso', confermato dalle analisi mensili realizzate dall'apposito servizio > di controllo mensile della Provincia di Taranto. > > Antonella Millarte > > > > > INTERVISTA AL COLONNELLO SANSO' > > Bastano solo 10 litri di olio per inquinare una superficie grande come un > campo di calcio. Tanto basta a spiegare le preoccupazioni di mitilicoltori > ed ambientalisti per il traffico di tonnellate di carburante che si muove > in Mar Piccolo. Ne abbiamo discusso con il colonnello Sanso', comandante > del deposito dell'Aeronautica Militare che si affaccia su Mar Piccolo. > > Sicurezza, il rischio terrorismo scuote il mondo intero. Qui che succede? > "La tecnologia ci e' di grande aiuto. E' stato potenziato tantissimo il > sistema di difesa passivo con un capillare sistema di telecamere. E' di > prossima installazione, inoltre, la telecamera ad immagine termica che > consente di fare sorveglianza anti incendio ma anche di individuare a > distanza i motori di imbarcazioni in avvicinamento via mare". > > Dall'1 marzo sara' vietato l'ingresso nei porti italiani di navi cisterna > senza doppio scafo. Che conseguenze ci saranno per il rifornimento di > carburante dell'Aeronautica? > "La legge riguarda le grosse navi. In Mar Piccolo, per un problema di > pescaggio, al nostro deposito possono arrivare solo navi di piccolo > cabotaggio che a pieno carico arrivano a circa 10.000 tonnellate. Questa > disposizione, quindi, non si applichera'. Ma gia' da anni, su precise > indicazioni che noi abbiamo fornito, l'amministrazione della Difesa e' > attenta su questo fronte della tutela ambientale". > > La nave cisterna ora al vostro pontile ha il doppio scafo? > "Quest'ultima si', e lo scorso anno circa il 50% adottava questa > precauzione aggiuntiva del doppio scafo. Rispetto all'evento calamitoso > della Galizia, pero', e' bene ricordare che le condizioni meteomarine in > Mar Piccolo sono radicalmente diverse, ci danno una sicurezza di gran lunga > maggiore". > > Cosa sta facendo l'Aeronautica Militare per prevenire guai all'ambiente? > "Oltre alle normali pratiche di prevenzione, negli ultimi 5 anni ci sono > stati forti investimenti economici. Nel pontile sono stati investiti un > milione e mezzo di euro. Una somma di poco inferiore e' stata spesa per > modificare il sistema di ancoraggio delle navi, seguendo il modello di > assoluta sicurezza utilizzato ai pontili dell'Agip. Inoltre, vengono spesi > 75.000 euro l'anno per la manutenzione del sistema anti incendio ed > altrettanto per la manutenzione del sistema di scarico del carburante". > > Il Mar Piccolo e' chiuso come lo e' la laguna di Venezia, si potrebbe fare > di piu' sul fronte ambientale? > "L'Aeronautica ha un deposito carburanti analogo, in una zona di grande > rilievo naturalistico come l'Argentario in Toscana. A Porto Santo Stefano > si utilizzano le stesse cautele. Non credo si possa fare ancora di piu'. E > lo scorso anno, da Roma, sono venuti nostri dirigenti a prendere visione > della situazione. Insomma, chi gestisce le navi cisterna e' al corrente > della particolarita' di Mar Piccolo". > > Ma cio' non evita che il 50% delle navi giunte qui sia senza doppio scafo. > "Se non verranno messe fuori legge anche quelle di piccole dimensioni e' > difficile che il Ministero della Difesa possa escludere il loro utilizzo. > Ripeto, dal deposito di Taranto la situazione viene segnalata in maniera > puntuale". > > A.Mill. > >
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