Re: Taranto e la guerra: descrizione del megadeposito carburante dell'Aeronautica Militare



Molte grazie per le informazioni.
Elio Pagani (Varese)
Ciao

-----Messaggio Originale-----
Da: "Antonella Millarte (by way of Alessandro Marescotti
<a.marescotti at peacelink.it>)" <amilly at tin.it>
A: <news at peacelink.it>; <disarmo at peacelink.it>; <taranto at peacelink.it>
Cc: <ecologia at peacelink.it>
Data invio: mercoledì 26 febbraio 2003 15.47
Oggetto: Taranto e la guerra: descrizione del megadeposito carburante
dell'Aeronautica Militare


> Gazzetta del Mezzogiorno
> 24 febbraio 2003
> Articolo di Antonella Millarte
> Redazione di Taranto
>
> Venti di guerra in Mar Piccolo. Nell'unico deposito di carburanti che
> l'Aeronautica Militare possiede dell'Italia del Sud peninsulare, ieri
> mattina, e' arrivata una nave cisterna. Ma un'altra giungera' nello Jonio
> entro 10 giorni, triplicando di fatto il normale traffico movimentato dal
> deposito n. 65. La guerra, purtroppo, sembra avvicinarsi sempre di piu' e
> l'apparato militare dello stato italiano si sta preparando. E' con il
> carburante che arriva in Mar Piccolo che volano i potenti Harrier ed anche
> gli aerei della Marina Militare di Grottaglie. Il deposito, sottoposto
> all'allarme Beta, se pur gestito dall'Aeronautica svolge di fatto una
> funzione interforce.
> L'eco dei possibili bombardamenti su Baghdad nelle acque paciose di Mar
> Piccolo, con un panorama mozzafiato, risuona molto molto lontano.
> L'attenzione dei militari e dei civili, del personale interno ed esterno
> del deposito e' concentrata sul rischio quotidiano di una struttura che
> contiene non solo carburante ma anche lubrificante: sicurezza anti
incendio
> e tutela dell'ambiente. Notevolissimi gli investimenti fatti su entrambi i
> fronti, pari a quasi 3 milioni di euro solo negli ultimi 5 anni. Ma la
> cifra lievita in maniera esponenziale se si considera che, spiega il
> comandante colonnello Vincenzo Sanso',  il primo nucleo e' passato dal
> Regio Esercito all'Aeronautica nel 1936.
> L'attivita' di questo deposito si e' trovata sotto il fuoco di fila della
> cooperativa "Il vivaio tarantino", ed ha suscitato i timori degli
> ambientalisti, sulla scia emotiva del disastro avvenuto sulle coste della
> Galizia imbrattate dal carburante fuoriuscito da una petroliera. Ed e'
> proprio questo il timore che assilla i mitilicoltori oltre che gli
> ambientalisti, accentuato dal fatto che le manovre avvengano in un
> ecosistema particolarmente delicato come quello di Mar Piccolo. Se ne e'
> discusso al tavolo azzurro convocato dall'assessore comunale alle Risorse
> del Mare Fabio Fago. Dalle parole ai fatti, noi siamo andati a vedere cosa
> succede quando il carburante viene sbarcato in quel polmone di verde
> compreso fra il parco di Cimino e l'oasi naturalistica della palude La
Vela
> gestita dal Wwf.
> La Gazzetta e' l'unica testata giornalistica ad essere stata autorizzata a
> prendere visione delle strutture e ad assistere allo sbarco del carburante
> avvenuto ieri mattina.
>
> A TERRA
> Cinquanta ettari di verde nascondono nel sottosuolo varie vasche di
> stoccaggio all'insegna della sicurezza. Ciascuna, infatti, ha una capienza
> di 7.000 metri cubi ed e' al suo interno che ci sono altri contenitori di
> minore dimensione. Una doppia protezione, dunque, nell'eventualita' che il
> deposito venga colpito ed evitare che il sottosuolo sia inquinato dal
> carburante. Sotto il piano di calpestio si snodano due chilometri di
> gallerie. L'occhio vigile delle telecamere si trova un po' ovunque con un
> network fittissimo che, poco alla volta, sta sostituendo il controllo
degli
> uomini in divisa. A terra, in tempo di pace, il pericolo maggiore e'
> costituito dal fuoco. La pineta e' costellata di bocche dell'acqua del
> sistema antincendio. Nei punti strategici ci sono tre stazioni anti
> incendio in grado di allagare completamente un singolo serbatoio di
> carburante, affinche' non prenda fuoco. Fra il deposito n. 65 e l'oasi Wwf
> della palude La Vela ci sono 22 ettari di pineta, recintata e separata
> dalla zona utilizzata dall'Aeronautica che  precisa il colonnello Sanso' -
> non potranno essere ceduti all'utilizzo civile per la loro funzione di
> "cuscinetto" attorno all'installazione militare. Una preclusione all'uso
> umano che, fa notare Sanso', di certo aiuta a conservare un ecosistema
> intatto che fa da serbatoio di specie naturali anche per la vicina pineta
> aperta al pubblico, piu' volte negli anni passati disseminata di rifiuti
(e
> ripulita) oppure oggetto di taglio abusivo di alberi.
>
> A MARE
> Le operazioni di scarico durano dalle 18 alle 21 ore, ma occorrono oltre
un
> paio d'ore per preparare le attrezzature sul pontile che si presenta come
> un braccio lungo 650 metri, proteso sul mare. Le tubature che trasportano
> il carburante sono realizzate in maniera tale da poter essere interrotte a
> tratti e contenere al massimo eventuali fuoriuscite di carburante.
> Quando una delle vasche di carburanti esaurisce il suo contenuto e viene
> lavata con l'acqua, ecco che con un sistema di decantazione e di
> depurazione dell'Aeronautica Militare fa in modo che l'acqua buttata in
Mar
> Piccolo non contenga sostanze inquinanti.
> La nave cisterna che, ieri mattina, ha scaricato carburante nel pontile
> militare e' lunga 130 metri ed e' stato ancorata in maniera saldissima  fa
> notare il comandante  in cinque punti ed in posizione tale da evitare uno
> scarrocciamento in caso di forte vento.
>
> PROTEZIONE
> L'intera nave cisterna e' stata circondata dalle panne dell'Ecotaras. Il
> biologo Antonello Grasso, direttore tecnico della societa' privata che si
> occupa di questo importante servizio, rassicura sulle attrezzature in
> possesso delle dieci unita' anti inquinamento disponibili. Ieri l'Ecotaras
> e' intervenuta con un'attivita' preventiva di sicurezza per la
> movimentazione di carburante anche allo sporgente Ilva, ed al pontile
della
> raffineria Agip per l'arrivo di altre due navi.
>
> I MITILICOLTORI
> I pali delle cozze sono vicini, anzi vicinissimi al pontile
> dell'Aeronautica. La fognatura del deposito, infatti, e' dotata di
> depuratore. La convivenza fra le due attivita' potrebbe, da sola,
> evidenziare il buono stato di salute del mare, conclude il comandante
> Sanso', confermato dalle analisi mensili realizzate dall'apposito servizio
> di controllo mensile della Provincia di Taranto.
>
> Antonella Millarte
>
>
>
>
> INTERVISTA AL COLONNELLO SANSO'
>
> Bastano solo 10 litri di olio per inquinare una superficie grande come un
> campo di calcio. Tanto basta a spiegare le preoccupazioni di mitilicoltori
> ed ambientalisti per il traffico di tonnellate di carburante che si muove
> in Mar Piccolo. Ne abbiamo discusso con il colonnello Sanso', comandante
> del deposito dell'Aeronautica Militare che si affaccia su Mar Piccolo.
>
> Sicurezza, il rischio terrorismo scuote il mondo intero. Qui che succede?
> "La tecnologia ci e' di grande aiuto. E' stato potenziato tantissimo il
> sistema di difesa passivo con un capillare sistema di telecamere. E' di
> prossima installazione, inoltre, la telecamera ad immagine termica che
> consente di fare sorveglianza anti incendio ma anche di individuare a
> distanza i motori di imbarcazioni in avvicinamento via mare".
>
> Dall'1 marzo sara' vietato l'ingresso nei porti italiani di navi cisterna
> senza doppio scafo. Che conseguenze ci saranno per il rifornimento di
> carburante dell'Aeronautica?
> "La legge riguarda le grosse navi. In Mar Piccolo, per un problema di
> pescaggio, al nostro deposito possono arrivare solo navi di piccolo
> cabotaggio che a pieno carico arrivano a circa 10.000 tonnellate. Questa
> disposizione, quindi, non si applichera'. Ma gia' da anni, su precise
> indicazioni che noi abbiamo fornito, l'amministrazione della Difesa e'
> attenta su questo fronte della tutela ambientale".
>
> La nave cisterna ora al vostro pontile ha il doppio scafo?
> "Quest'ultima si', e lo scorso anno circa il 50% adottava questa
> precauzione aggiuntiva del doppio scafo. Rispetto all'evento calamitoso
> della Galizia, pero', e' bene ricordare che le condizioni meteomarine in
> Mar Piccolo sono radicalmente diverse, ci danno una sicurezza di gran
lunga
> maggiore".
>
> Cosa sta facendo l'Aeronautica Militare per prevenire guai all'ambiente?
> "Oltre alle normali pratiche di prevenzione, negli ultimi 5 anni ci sono
> stati forti investimenti economici. Nel pontile sono stati investiti un
> milione e mezzo di euro. Una somma di poco inferiore e' stata spesa per
> modificare il sistema di ancoraggio delle navi, seguendo il modello di
> assoluta sicurezza utilizzato ai pontili dell'Agip. Inoltre, vengono spesi
> 75.000 euro l'anno per la manutenzione del sistema anti incendio ed
> altrettanto per la manutenzione del sistema di scarico del carburante".
>
> Il Mar Piccolo e' chiuso come lo e' la laguna di Venezia, si potrebbe fare
> di piu' sul fronte ambientale?
> "L'Aeronautica ha un deposito carburanti analogo, in una zona di grande
> rilievo naturalistico come l'Argentario in Toscana. A Porto Santo Stefano
> si utilizzano le stesse cautele. Non credo si possa fare ancora di piu'. E
> lo scorso anno, da Roma, sono venuti nostri dirigenti a prendere visione
> della situazione. Insomma, chi gestisce le navi cisterna e' al corrente
> della particolarita' di Mar Piccolo".
>
> Ma cio' non evita che il 50% delle navi giunte qui sia senza doppio scafo.
> "Se non verranno messe fuori legge anche quelle di piccole dimensioni e'
> difficile che il Ministero della Difesa possa escludere il loro utilizzo.
> Ripeto, dal deposito di Taranto la situazione viene segnalata in maniera
> puntuale".
>
> A.Mill.
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